Horizon: Forbidden West – I Porting Fatti Bene – Recensione PC
Nixxes Software crea un'sperienza di gioco ottimizzata al massimo su PC
I porting da console a PC, come nel caso di Horizon: Forbidden West, rappresentano uno degli aspetti più apprezzati dell'industria videoludica. Offrono ai giocatori la possibilità di accedere a titoli altrimenti esclusivi di una specifica piattaforma.
Questo modello è prezioso poiché promuove l'accessibilità e la diversificazione del pubblico dei giochi, consentendo a un numero maggiore di giocatori di godere di esperienze di gioco uniche e coinvolgenti.
Nixxes Software si è affermata positivamente nel settore, grazie alla sua abilità di creare porting ben strutturati e altamente customizzabili, ma soprattutto imparando dalle esperienze precedenti, considerando soprattutto la battuta d’arresto con il porting di The Last of Us Parte I.
La loro capacità di adattare i giochi alle specifiche del PC, ottimizzando le prestazioni e offrendo una vasta gamma di opzioni di personalizzazione, è fondamentale per garantire un'esperienza di gioco ottimale su questa piattaforma, considerando soprattutto un parco macchine spaventoso, quanto ricco di configurazioni molto diverse tra loro.
In questo articolo parleremo nello specifico di Horizon: Forbidden West, secondo capitolo di un franchise molto caro a Sony, che ci permette di vestire nuovamente i panni di Aloy, un’eroina capace di affrontare numerose difficoltà in un mondo distopico popolato da macchine assassine (e non solo).
Horizon: Forbidden West – L’Avvento della Piaga Rossa
Il secondo capitolo della saga Horizon ci conduce nel mondo di Forbidden West, sei mesi dopo gli eventi del primo episodio. Siamo ancora una volta immersi in un’ambientazione dominata dalle macchine e minacciata dalla misteriosa "Piaga Rossa". Questa forza letale, generata dagli spurghi delle macchine che popolano la Terra, invade la flora e la fauna non meccanizzata in modo sempre più aggressivo, causando cambiamenti climatici repentini e diffondendo nuove malattie all’interno del mondo di gioco.
Un aspetto particolarmente inquietante è rappresentato dall'emergere di un'altra tribù capace di eseguire l'override sulle macchine, trasformandole in fedeli e indistruttibili compagni di battaglia. Questo nuovo sviluppo aggiunge un livello di pericolo e complessità alla già precaria situazione del mondo in cui vive la protagonista, Aloy.
Ma le minacce non finiscono qui: una terza forza esterna, gli Zenith, entra in scena, portando con sé mistero e incertezza. La loro natura e le loro intenzioni sono completamente estranee al mondo conosciuto di Aloy, costringendola a indagare a fondo per svelare la verità dietro questa nuova minaccia.
Questa versione uscita ora per PC, come spesso accade in questi casi, è munita di tutti i contenuti usciti finora, così che grazie ad essa potrete concludere tutto il pacchetto incluso anche il DLC The Burning Shores, ambientato presso le rovine della ridente Los Angeles.
All’interno di questo contenuto aggiuntivo, i giocatori potranno esplorare le rovine della città californiana e scoprire segreti sepolti nel deserto. A sud delle terre dei Tenakth, un'epoca di attività vulcanica e sismica ha plasmato trasformando Los Angeles in un arcipelago caratterizzato da continue eruzioni e violenti terremoti.
Horizon: Forbidden West – Un Gioiello di Porting
Senza entrare in ulteriori dettagli riguardo al gameplay, una cosa che potreste approfondire andando qui, è importante analizzare il comparto tecnico di Horizon: Forbidden West, che dimostra la capacità di Nixxes Software di imparare dalle proprie esperienze e di lavorare sodo per creare un prodotto accessibile a tutti, purché si compiano i necessari sacrifici.
A parte il launcher di avvio, già visto in altri giochi simili come Marvel’s Spider-Man o Ratchet & Clank: Rift Apart, ciò che ci ha colpito maggiormente durante la recensione è stato il tool di impostazioni interno al gioco di Horizon: Forbidden West. Questo strumento sembra essere stato creato proprio con l’intenzione di rendere l’esperienza di personalizzazione il più semplice possibile.
Sembra scontato dirlo, ma nel contesto attuale, con una vastissima gamma di configurazioni hardware sul mercato, la possibilità di adattare l'esperienza di gioco a seconda del supporto di riproduzione si è rivelata un aspetto cruciale per gli utenti, soprattutto per tutti quelli che preferiscono giocare su console proprio per evitare di affrontare le complicazioni legate ai PC.
Abbiamo testato il gioco su due configurazioni diverse: un laptop con scheda video NVIDIA 3060 e un desktop con scheda video NVIDIA 4060ti. Tolta la parte di compilazione degli shader, una pratica ormai necessaria ma che fortunatamente non ha avuto l'impatto negativo di altri titoli (come accadde con The Last of Us Parte I), su entrambe le nostre configurazioni di gioco abbiamo goduto di un'esperienza davvero performante, capace di creare un ottimo equilibrio tra grafica e prestazioni (senza nulla invidiare su quanto avvenne per PlayStation 5).
Per dare un'idea dei valori, durante il benchmark su laptop il gioco ha impostato tutti i dettagli delle impostazioni a un livello MAX (che non va confuso col massimo però), creando un livello di dettaglio davvero gradevole in FullHD, nonché vissuto benissimo grazie allo schermo del nostro laptop a 360 Hz. Tuttavia, per ottenere prestazioni intorno ai 60 frame al secondo è stato necessario scendere a compromessi su alcune impostazioni, come la qualità delle ombre portata a medio insieme alla disattivazione delle ombre screen space. È stato un sacrificio che abbiamo compiuto volentieri in funzione dell'esperienza complessiva di gioco.
Tra l'altro, un punto forte del comparto tecnico di Horizon: Forbidden West risiede nella capacità di mostrare in tempo reale le modifiche effettuate su ogni parametro. Questo elemento garantisce al giocatore la capacità di capire subito l'impatto del cambiamento desiderato, senza dover attendere inutili attese tra una modifica e l'altra.
Indipendentemente dalla configurazione, il nostro consiglio è di andare nelle opzioni schermo e selezionare subito il Dynamic Resolution Scaling, una tecnologia utilissima che permette di scegliere un range di framerate che va da trenta a sessanta e così via, fino al massimo supportato. In questo modo, l'upscaling della tecnologia DLSS fa il resto impostando la qualità a Dinamico, così da non dover davvero toccare nient'altro e poter godere al massimo possibile della vostra configurazione di gioco.
Per quanto riguarda il desktop, la 4060ti ci ha permesso di ottenere ottime prestazioni di gioco, soprattutto considerando la reputazione che questa scheda si è guadagnata nel settore. Anche giocando con le impostazioni, tuttavia, non siamo riusciti a ottenere costantemente i desiderati 60 frame al secondo.
È importante sottolineare che le nostre considerazioni sono il frutto di una serie di test pensati per massimizzare l'esperienza con le nostre configurazioni, senza però rinunciare a un minimo di qualità visiva. È da notare anche che il titolo supporta i monitor 21:9, anche per i filmati confezionati con la grafica in game (peccato però per le schermate di caricamento ma vabbè), il che ci ha permesso di godere appieno della bellezza delle ambientazioni di Horizon: Forbidden West.
Gli effetti più gradevoli legati ai fondali di gioco riguardano sicuramente l’acqua, la pioggia, ma anche la stessa vegetazione che appare reattiva come non mai. Un elogio particolare va al supporto del controller DualSense, che offre un'esperienza sensoriale immersiva simile a quella offerta su PlayStation 5. La tensione dell'arco di Aloy e le vibrazioni precise e ricche di dettagli legate ai diversi momenti dell'avventura contribuiscono a creare un'atmosfera coinvolgente e realistica, aumentando ulteriormente l'immersione del giocatore nel gioco.
Grazie a questi elementi, l'esperienza di gioco su questa piattaforma è non solo tecnologicamente avanzata, ma anche migliorata se vogliamo, offrendo così ai giocatori un'esperienza di gioco senza pari.
Versione Testata: PC
Voto
Redazione
Horizon Forbidden West: Complete Edition
Se questa è la qualità che possiamo aspettarci dai porting da console a PC, non possiamo fare altro che elogiare il lavoro svolto da Nixxes Software con Horizon: Forbidden West. Il gioco non solo mantiene gli standard dell'uscita su PS5, ma grazie a un tool di configurazione così dettagliato, offre un'esperienza trasversale che potenzialmente può soddisfare tutti.
L'abilità di Nixxes Software nel portare il gioco su PC con una qualità così elevata è davvero ammirevole. L'esperienza di gioco su questa piattaforma è stata arricchita da una profonda personalizzazione, consentendo ai giocatori di adattare l'esperienza di gioco alle proprie preferenze e alle capacità del proprio hardware. Questo livello di cura e attenzione al dettaglio rende Horizon: Forbidden West un esempio brillante di come i porting da console a PC possano essere eseguiti con successo, garantendo un'esperienza di gioco soddisfacente per tutti i giocatori.