Horizon: Zero Dawn
Un bel salto quello dei ragazzi di Guerrilla Games. Abbandonata la comfort zone della serie Killzone, il team olandese si è buttato a capofitto in un nuovo, intrigante progetto che ha davvero poco da spartite con i loro precedenti lavori.
Nuova IP, massiccio open world e gameplay che commistiona action e RPG, all’interno di un maestoso pianeta terra che mischia passato, presente e futuro. Dopo quanto di buono è stato fatto vedere nelle diverse presentazioni che hanno scandito il tempo di sviluppo del gioco, siamo finalmente in grado di raccontarvi la prima parte del lungo viaggio che abbiamo affrontato in compagnia di Aloy.
Il destino di Aloy
Horizon: Zero Dawn è ambientato in un futuro post apocalittico in cui la terrà è stata completamente divorata dalla vegetazione. Una sorta di ritorno ad ere preistoriche, condito con un pizzico di sci-fi. Se da una parte troviamo infatti un ritorno alle tribù primitive con tutte le dinamiche sociali tipiche di quell’epoca, dall’altra si insinua una tecnologia che si è impossessata della fauna e del culto religioso.
Girovagando per le terre di Horizon non sarà infatti difficile imbattersi in una serie di rovine riconducibili al nostro periodo storico, ma anche in tutta una serie di animali sintetici che ricordano, in forme e movenze, esemplari della fauna a noi più vicina e reale. Ma questo argomento lo approfondiremo a breve.
Tornando alla componente narrativa, in queste prime ore di campagna che abbiamo potuto saggiare, abbiamo capito che tutto gira e girerà intorno al personaggio di Aloy. Un’emarginata dalla tribù dei Nora, che dovrà scoprire il suo oscuro e misterioso passato. In mezzo a tutto questo ci sarà spazio per una serie di elementi che andranno ad incastrarsi all’interno dell’arco narrativo e soprattutto ad ostacolare Aloy.
La narrazione scelta dai ragazzi di Guerrilla è sicuramente una sorta di diesel. Le prime ore risultano infatti confusionarie e un po dispersive, lasciando il sapore di una storia scritta con un piglio non proprio brillante. Proprio a poche ore dalla stesura di questo pezzo invece, la narrazione ha iniziato a farsi più incalzante e ritmata, lasciandoci ottime sensazioni per quello che verrà, e che ovviamente speriamo di confermarvi quando uscirà il nostro verdetto definitivo.
Possiamo già invece sbilanciarci, senza particolari timori, sulla lore del gioco. Il mondo di Horizon è ricco, vasto e variegato, e tutto questo è propedeutico a una serie di attività che vanno ad affiancarsi alle quest della missione principale. Ammettiamo di esserci davvero persi all’interno delle missioni secondarie e nei dialoghi che scaturivano con i protagonisti di queste side quest. Diverse informazioni in grado, un poco alla volta, di comporre un puzzle affascinante e che vi invogliamo ad approfondire quando avrete tra le mani il titolo.
Parlando di dialoghi, dobbiamo però sottolineare quello che secondo noi è il difetto che maggiormente è venuto a galla in queste ore: la regia. Se da una parte abbiamo una serie di cut scene dinamiche e d’impatto, la gestione delle inquadrature nei dialoghi è piatta e legata ad un concetto un po arcaico di inquadrature, con un’alternanza di telecamere fisse tra i due dialoganti. Vedendo anche quando di buono è stato fatto dall’industry in questi anni per rendere più dinamiche e cinematografiche le parti dialogate, si poteva fare qualcosina di più.
Aloy, invece, è un bel personaggio: l’archetipo dell’eroina che molto va di moda in questi anni, ma dotata di carattere, personalità e soprattutto umanità. Non serviranno troppe ore di giocato per entrare in sinergia con lei, ve lo assicuriamo.
Un mondo feroce da esplorare
La terra creata dai ragazzi di Guerrilla non è però solamente bella da vedere ma, da quello che abbiamo potuto constatare fino ad ora, ricca di cose da fare. Come dicevamo poche righe sopra, il cuore del gioco sono sicuramente le missioni legate alla storia principale. Nel corso dell'avventura andremo però a diversificare (se si vuole) le nostre mansioni con missioni secondarie e svariate attività facoltative.
Per quanto riguarda le missioni alternative a quella principale, al momento, abbiamo notata una discreta varietà; così come nelle attività collaterali che spaziano dal dover scalare esemplari di “collelungo” per avere accesso alla mappa dettagliata della zona, all’esplorazione di rovine appartenenti ad epoche passate, fino ad arrivare a vere e proprie sfide contro il tempo in quelli che vengono chiamati “terreni di caccia”. Non mancheranno poi tutta una serie di oggetti collezionabili sotto forma di messaggi olografici e reperti del passato.
Indipendente da quello che sceglieremo di fare, le cose che dovremo tenere bene a mente sono i quattro capisaldi su cui si fonda questo mondo ostile: caccia, studio del territorio, crafting e potenziamento.
Se la visuale in terza persona e molte delle dinamiche che vi troverete ad affrontare strizzano palesemente l’occhio agli action game, Horizon: Zero Dawn nasconde un’anima più sfaccettata, con elementi di gameplay legati allo stealth e soprattutto al mondo ruolistico.
Partiamo con il dire che tutte le missioni hanno un livello di difficoltà, che equivale al livello minimo consigliato raggiunto da Aloy per poter affrontare la sfida con tranquillità. Andare ad imbarcarsi in una quest di livello 16 con il nostro personaggio a livello 10 non sarà una massa super saggia.
Proprio per questo motivo la crescita di Aloy va costantemente monitorata. Salendo di livello (attraverso diverse azioni come kill, raccolta ecc.) acquisiremo punti abilità per poter sbloccare abilità particolari da utilizzare in battaglia e non solo; inoltre raccogliere oggetti e flora locale, oltre che saccheggiare le carcasse dei mostri uccisi, ci permetterà di acquistare dai mercanti sparsi per il mondo di gioco nuove armi, vestiti e munizioni.
Questo è un elemento fondamentale per affrontare i nemici in battaglia. Trovarsi faccia a faccia in campo aperto con i mostri non è mai una mossa produttiva in Horizon. Proprio come nella vera caccia (e guarda caso la nostra Aloy è una cacciatrice) bisogna studiare la zona di scontro, piazzare trappole, e muoversi nella maniera più silenziosa possibile. La supremazia numerica è sempre a favore del nemico, ma dalla nostra abbiamo armi potenti, astuzia ed agilità.
Altro elemento che ci aiuta molto durante gli scontri è il focus. Schiacciando l’analogico di destra potremo attivare una sorta di sensore che puntato sul nemico ci mostrerà le sue tracce, i suoi punti deboli ed eventuali debolezze elementali come fuoco, ghiaccio o elettricità.
E questi sono proprio gli elementi che più abbiamo apprezzato di Horizon: Zero Dawn. Il senso di crescita si percepisce, si assapora il riuscire a prendere sempre più confidenza con le creature e i metodi di caccia; tutto questo per arrivare poi all’override: uno strumento che ci permetterà di convertire le bestie al nostro volere, con alcune di queste che oltre a combattere per noi si lasceranno anche cavalcare. La sensazione però, è che c’è ancora molto da scoprire all’interno di questo Horizon: Zero Dawn.
Miracoli di una generazione
Arriviamo così a parlare dell’aspetto puramente tecnico del titolo. Senza stare a fare troppi giri di parole Horizon: Zero Dawn è una gioia per gli occhi. L’open world è tra i più belli e dettagliati visti su questa generazione. La vegetazione, i fiumi, la luce solare e lunare che filtra tra le fronde degli alberi, sono solo alcuni dei dettagli che vi invitiamo caldamente a notare quando avrete il titolo tra le mani. I modelli poligonali dei personaggi principali sono davvero ottimi, così come la maggior parte delle animazioni che li governano.
Andando a cercare il pelo nell’uovo, durante la nostra prova, ci siamo imbattuti in alcuni fenomeni di bad clipping o in una modellazione dei volti degli NPC non proprio ispiratissima. Piccoli compromessi che possiamo accettare vista la fluidità, il dettaglio e la totale mancanza di caricamenti di cui è composto il mondo di Horizon. Un’esperienza che vi assicuriamo vi rimarrà nel cuore e nella mente per tanto tempo. Giocando su PS4 pro, inoltre oltre all’ HDR che potete trovare anche su PS4 normale, avrete anche il supporto del 4K, uno strumento che renderà ancora più di impatto il comparto visivo.
Anche sotto l’aspetto musicale il titolo ci sta piacendo. La colonna sonora è ottima e perfettamente amalgamata con quello che avviene su schermo. Lo stesso doppiaggio, totalmente in lingua italiana, ci sta convincendo, in particolare per la voce della protagonista.
Voto
Redazione