Horse Racing Manager

di Luca 'Grail_' Zanda

La seconda modalità ci vedrà invece impegnati nei panni di un fantino a spremere quante più energie dalla nostra cavalcatura per guidarla sino al traguardo. Anche in questo caso l'azione sarà divisa in 3 parti (pregara-gara-postgara), anche se l'attenzione si sposterà dalla pregara alla gara vera e propria. Il gioco passerà dalla rappresentazione 2d ad una modalità 3d che pone la telecamera poco dietro il nostro alter ego. Nella parte bassa dello schermo avremo invece vari indicatori e parametri che dovremo controllare e valutare per interpretare al meglio la gara e vincerla. Nonostante l'uso di grafica 3d e di termini come "condurre" o "cavalcare", anche in questa occasione il gioco si presenta molto tattico: i nostri comandi si limiteranno a imporre un ritmo più o meno sostenuto alla nostra cavalcatura, darle qualche sferzata quando lo riteniamo opportuno o modificarne leggermente la traiettoria per portarlo in una posizione favorevole per non rimanere incastrato nel gruppo. Anche in questo caso i programmatori ci fanno sentire, quasi, di aver voluto produrre un titolo che appassiona veramente solo coloro che conoscono questo sport e ne comprendono le intime meccaniche, deludendo un poco chi magari si aspetti qualcosa di più spettacolare.

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Il vero cavallo di battaglia del titolo, però, è modalità "allevatore". Le attività di cui dovremo occuparci saranno le più varie: comprata la scuderia e i cavalli per iniziare, dovremo assumere il personale, costruire e curare le strutture, decidere tipo e durata degli allenamenti, pasti, cure mediche e chi più ne ha più ne metta. Fine ultimo è rendere la nostra scuderia la migliore del mondo, vincere gare e aumentare la nostra notorietà. Otterremo tale risultato, tra gli altri sistemi, iscrivendoci e vincendo i vari eventi sportivi, così vinceremo soldi che potremo reinvestire sulla nostra attività. Purtroppo i programmatori hanno cercato di accontentare il pubblico più competente, senza tenere d'acconto i neofiti e i semplici appassionati.
Durante il gioco ci troveremo ad aver a che fare con varie tabelle che riporteranno dati più o meno importanti ai fini del gioco. Naturalmente nessun pop-up, nessuna guida nel gioco e nessuna spiegazione approfondita nel manuale cartaceo: o sappiamo cosa significano i valori che ci capiteranno sotto gli occhi o moriremo col dubbio.
Nel gioco imposteremo le varie cose da fare e manderemo avanti il tempo (potremo scegliere se andare avanti di una settimana, un mese, o sino all'evento sportivo successivo (semplice ed efficace) per vedere gli effetti della nostra pianificazione. Arrivato il momento di partecipare agli eventi, potremo decidere se simulare tutto e tornare alle nostre attività o se scommettere sulle corse e magari partecipare in prima persona alle corse in cui partecipano i nostri destrieri (in questo caso ci sarà utile la pratica fatta in modalità fantino o scommetitore).
Potremo infine incrociare campioni per ottenere il cavallo migliore che si sia mai visto.

Toh....un programma di contabilità.

Tutto ciò che il gioco ci promette, ci verrà dato attraverso un sistema di gioco che fa pochissimo affidamento su grafiche da urlo, ambienti 3d, animazioni estreme. Quella che ci troveremo davanti è un'interfaccia grafica che va poco oltre i programmi di contabilità: tutto in 2d, basato su menu, sliders e pulsanti, con una grafica semplice e pulita, che viene addolcita da uno stile arrotondato. I colori che la fanno da padroni nell'interfaccia grafica, sono il verde ed il marroncino. Questi benché un po' monotoni, oltre che essere adatti al tema trattato, sono riposanti per la vista, permettendoci di giocare senza affaticare eccessivamente gli occhi.
Unici barlumi di 3d appaiono durante le gare (per permettere al giocatore un maggior coinvolgimento) e qualche raro sprazzo tra i vari menu, quando controlliamo le condizioni del cavallo. Purtroppo il motore grafico non appare assolutamente ottimizzato, pesando più di quanto ci si aspetterebbe a fronte di quanto visualizzato. Il titolo quindi non compete coi livelli grafici cui è uso il giocatore medio, anche se, visto il genere, una grafica eccessivamente "barocca" avrebbe potuto far perdere punti al gioco.

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