Hotel Giant
di
Redazione Gamesurf
Naturalmente questo procedimento ha il doppio fine di consentire di capire quali sono i loro desideri, se vogliono più lusso o piuttosto una sala giochi. Scoprire i desideri degli ospiti permette di intervenire, sempre che i costi di gestione non facciano a pugni con gli introiti, per offrire un miglior soggiorno, guadagnare più denaro e aprire un nuovo hotel.
La meccanica di gioco è divisa in due modalità: la modalità Campagna e il gioco random. A fianco di un tutorial che introduce allo spirito del gioco mettendo alla guida di un albergo di modeste dimensioni si può scegliere di settare liberamente gli obiettivi da raggiungere, il tempo limite e così via. Nella campagna invece gli obiettivi sono ovviamente predeterminati e succede ora di dover far quadrare il bilancio raggiungendo un certo profitto, ora di dover creare l'albergo più confortevole che ci sia, oppure di dover mandare avanti un'intera catena di hotel.
Il tutto si realizza attraverso un complesso di azioni in cui la microgestione fa da padrone: ad esempio per rinnovare una stanza, che si suppone ormai vecchia e sgradita, bisogna rimetter mano ai tools del design e armarsi ancora di pazienza. Comunque sia, una volta che il processo di costruzione o di rinnovamento è sufficientemente completo resta da vedere quali sono le reazioni dei clienti, e sperare che tutto vada per il meglio.
Il problema principale di Hotel Giant sta appunto qui.
Dal punto di vista della costruzione di un hotel, dalla sua ideazione alla realizzazione praticamente ogni possibilità è aperta e la fantasia, nei limiti dei costi, può sbizzarrirsi. Poi, però l'interesse cala notevolmente visto che costruito l'albergo resta poco da fare se non dilettarsi nell'osservare gli ospiti e apportare quelle correzioni che i loro pensieri suggeriscono.
Non ci sono elementi imprevisti o fortuiti da controllare, non ci sono sotto missioni. In pratica il gioco si sbilancia forse troppo sull'aspetto del design limitando un po' gli eventi successivi. Anche la parte dedicata alla gestione delle entrate/uscite manca un po' di realismo. Tutto sembra essere semplificato a cominciare dagli oggetti che hanno un costo di mantenimento legato al lusso che offrono. In certe situazioni il mantenimento è sì influenzato dal lusso (si pensi ad una Jacuzzi a fronte di una normale vasca da bagno) ma diventa davvero inspiegabile che oggetti fondamentalmente simili come due letti costino diversamente in bilancio quando il loro mantenimento è chiaramente lo stesso (almeno nella realtà).
Così si è cercato di evitare forse troppa uniformità verso l'alto nel decorare le camere ma si è perso certo in verosimiglianza, come accade anche per i costi delle stanze verso i quali i clienti sembrano mostrarsi abbastanza indifferenti sia verso l'alto che verso il basso.
Anche la telecamera ha i suoi problemi visto che, non adottando la visuale pseudo isometrica, si zooma spostando avanti e indietro il mouse e si ruota muovendolo a destra e a sinistra: il fastidio sta nel fatto che spesso ci si trova incastrati in un angolo e bisogna lavorare molto col mouse per orientarsi di nuovo. Per il resto la grafica 3D fa il suo dovere anzi le animazioni dei personaggi non sono niente male.
Hotel Giant
6
Voto
Redazione
Hotel Giant
Hotel Giant tenta di unire due generi, gestionale e real-life simulation, riuscendoci solo in parte. Il secondo genere forse è quello riuscito meglio perché osservare da vicino i clienti dell'albergo nelle varie attività è sempre simpatico. Il primo manca un po' di profondità specie nella gestione economica e risulta un po' troppo appiattito sulla sola costruzione più che sugli interventi da apportare. In ogni caso Hotel Giant è un titolo onesto che potrebbe piacere agli amanti delle simulazioni.