Hunt: Showdown 1896: Crytek prova a rinnovare la formula del suo PvP

Hunt Showdown 1896 Crytek prova a rinnovare la formula del suo PvP

Hunt: Showdown è stato sviluppato da Crytek e lanciato per la prima volta nel 2018. Il gioco ha subito numerosi aggiornamenti e miglioramenti nel corso degli anni, mantenendo sempre una base di giocatori fedele grazie alla sua combinazione unica di PvPvE. Nel 2024, Crytek ha introdotto un aggiornamento significativo chiamato Hunt: Showdown 1896, ed è per questo che siamo qui a parlarne, e che ha portato il gioco a un nuovo livello. Questo aggiornamento ha introdotto una nuova mappa chiamata Mammon’s Gulch, ambientata nelle montagne del Colorado, e ha implementato un nuovo motore grafico, CryEngine 5.11, che ha migliorato notevolmente le prestazioni e la qualità grafica del gioco.

Hunt: Showdown 1896: Crytek prova a rinnovare la formula del suo PvP
I tempi di ricarica hanno un preciso ruolo strategico.

La lore di Hunt: Showdown 1896

Hunt: Showdown 1896 è ambientato, come dicevamo, nelle oscure zone montane del Colorado, in una realtà alternativa del 1896. La trama ruota attorno a cacciatori di taglie che devono affrontare creature mostruose e demoniache in un mondo infestato da orrori soprannaturali. I giocatori assumono il ruolo di cacciatori che devono esplorare aree ricca di miniere, cascate, una loggia di caccia, fattorie e una città mineraria. La storia si sviluppa attraverso missioni e obiettivi che richiedono di eliminare potenti mostri e raccogliere taglie, il tutto mentre si cerca di sopravvivere agli attacchi di altri cacciatori. La lore del gioco è profondamente radicata nell’orrore e nella strategia, con un’enfasi sulla furtività e la gestione delle risorse. 

Ma come si gioca?

L’obiettivo principale è cacciare e sconfiggere potenti mostri, raccogliere taglie e sopravvivere agli attacchi degli altri cacciatori. La modalità Bounty Hunt richiede ai giocatori di trovare ed eliminare un mostro specifico, raccogliere la taglia e fuggire dalla mappa senza essere uccisi dagli altri giocatori. Quickplay, invece, è una modalità più veloce in cui gli utenti competono per trovare e attivare una fonte di energia prima che il tempo scada. Il gioco enfatizza la strategia, la furtività e la gestione delle risorse.

Hunt: Showdown 1896: Crytek prova a rinnovare la formula del suo PvP
Gli effetti particellari non mancano di stupire.

In questo titolo però gioca un ruolo fondamentale una precisa antitesi, da una parte infatti si viene folgorati da un eccellente CryEngine 5.11 in cui spicca una grafica coinvolgente ed immersiva, oltre ad essere una rara bellezza, soprattutto nei tempi moderni in cui tutte le software house tentano di risparmiare il più possibile anche sul piano estetico, dati i costi ingenti per portare avanti questi progetti, dall'altra parte il problema (anzi i problemi) sono la restante infrastruttura tecnica. Il matchmaking è terribile, troppo lunghe le sessioni di attesa di almeno qualcuno con cui condividere la partita, ammesso di trovarlo, e non essendo un free-to-play (grandissimo errore in questo caso) bisogna sperare che una fetta sempre più grande di pubblica si immetta nella rete per giocare, con il rischio che sia un cane che si morde la coda. Ma non è solo questo, ci sono bug che lanciano l'utente direttamente fuori dal gioco, con crash di varia natura, menu che non sono chiarissimi e perfino ad avviare il tutorial ho avuto problemi di grafica e di crash.

Questo è davvero un peccato, l'uso delle armi è spettacolare, così come le reazioni dei nemici ai nostri colpi, che invitano i cacciatori umani a prendere parte alle varie sessioni, peccato che al momento la cosa non sia possibile, anche se è auspicabile che verranno risolti i problemi quanto prima

Versione Testata: PC

7

Voto

Redazione

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Hunt: Showdown 1896: Crytek prova a rinnovare la formula del suo PvP

C'è moltissimo potenziale dietro un gioco tecnicamente validissimo, grandi idee al servizio del divertimento... ma l'arrivo della sua "versione top" porta con sé talmente tanti bug e un matchmaking a singhiozzo, che francamente forse avrebbe meritato molta più attenzione.

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