Riguardo la trama di "I Tre Regni: Fate of the Dragon" si sono già spese diverse parole negli scorsi articoli pubblicati da Freegames (si veda l'anteprima e la preview del gioco): saltiamo in toto questo discorso, quindi, in modo da lasciare più spazio ad approfondimenti riguardanti il gioco stesso, visto che le cose da dire sono davvero molte. Il gioco si distingue subito per la profondità storica di cui é dotato: fin dal manuale, si possono trovare molte informazioni riguardanti non solo i tre comandanti che prendono parte allo scontro per il dominio sui Tre Regni (Cao Cao, Liu Bei e Sun Quan), ma anche riguardo la storia che precede gli eventi e che porta allo scoppiare dei contrasti. Diverse pagine sono inoltre dedicate alla descrizione della dinastia degli Han, con relativa ascesa al potere e crollo dell'impero. L'ottima impressione di profondità storica, tuttavia, non si limita al manuale di gioco, in quanto anche durante le partite stesse si può avere accesso a una vastissima gamma di notizie circa i vari guerrieri che vissero nella Cina di quel tempo Sembra una carovana, in realtà è il mio manovale che porta in città i cavalli recuperati nella zona di frontiera che vivevano allo stato brado LET'S PLAY Lanciato il gioco, il menu presenta diverse modalità, tra cui Campagna e Schermaglia. Nella prima si deve scegliere con quale dei tre condottieri si vuole tentare la sorte nell'unificare i regni cinesi, mentre nella seconda si devono semplicemente regolare alcuni parametri di gioco per poi buttarsi nella mischia e cominciare lo scontro. Per prendere confidenza con il sistema di gioco, in ogni caso, sono presenti dei tutorial durante i quali il giocatore é assistito, tramite messaggi scritti e vocali (il tutto in italiano), affinché possa apprendere sia le regole di base sia quelle avanzate un po' più complesse. Le operazioni di raccolta e gestione delle risorse, di trasformazione e utilizzazione delle stesse, sono sensibilmente differenti da giochi di strategia quali Age of Empires II o Command & Conquer, rassomigliando piuttosto a quelle del vecchio, ma mai dimenticato Knights and Merchands (si veda la Pagina Box per maggiori dettagli)
Il parto degli Overmax Studios è senza dubbio un buon gioco: divertente e ben strutturato, gode di una invidiabile profondità storica e nel contempo associa a questo background anche alcune novità molto interessanti a livello di gameplay. La grafica rende bene ciò che accade sul campo, mentre il lato sonoro è discreto e le musiche svolgono dignitosamente il loro compito. L'Intelligenza Artificiale presenta notevoli passi avanti anche se non è priva di difetti. Tuttavia, il problema maggiore riguarda alcuni aspetti che, seppur di minore importanza, danno l'impressione che il gioco sia stato terminato con una certa fretta, mentre altri aspetti potevano oggettivamente essere curati meglio. Concludendo, una buona occasione per gli amanti della strategia bidimensionale che, finalmente, avranno occasione di cimentarsi in un gioco che tenta, con successo, di andare oltre i già fin troppo collaudati canoni degli strategici in tempo reale.
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