IL-2: Easter Thunder

di Simone 'BoZ' Zannotti

Una cosa da tenere bene in considerazione prima di dare il via alla campagna, da qualsiasi parte la si affronti, è la difficoltà della simulazione: essa infatti và decisa attentamente prima dell'inizio della campagna, non potendo essere modificata in alcun modo successivamente.

IL FULMINE DELL'EST
La campagna prende il via il 22 Agosto 1943 nei territori dell'Europa dell'est: la mappa resta "costante" fino alla sesta missione, dopodichè ci si sposta nella penisola di Kuban (siamo sulle rive del Mar Nero) fino alla decima missione. Si passa quindi alla Crimea (missioni undici e dodici) e si chiude in bellezza con due missioni "bonus", una dei quali si svolge nei cieli di Berlino mentre l'altra, ultima della campagna, ci permetterà di vedere in azione nientepopòdimeno che il famoso asso tedesco "Eric Hartmann", detto "il cornutone volante" (scusate ma non ho resistito: d'altra parte "hart" in inglese vuol dire proprio "cervo maschio"... NdBoZ). Tenete a mente che costui è in forze all'aviazione tedesca, per cui solamente stando al fianco dei sovietici avrete la possibilità di confrontarvi con lui.

Gli obiettivi delle missioni sono quelli soliti delle missioni "base" di IL-2, per cui si tratterà di scortare bombardieri alleati in missione o in semplice spostamento, far saltare colonne di carri nemici, distruggere obiettivi marittimi, proteggere la propria base da bombardamenti, ecc.
In particolare, però, in Eastern Thunder è stata data notevole importanza agli scontri con i "fighter" nemici: gli sviluppatori hanno infatti ben pensato di infarcire ciascuna missione con decine e decine di aerei da combattimento, oltrechè con una densa contraerea pronta a bucherellarci il fondoschiena non appena scenderemo sotto una certa quota. Questo rende ogni missione densa di azione e pericoli, e fino all'ultimo non si ha mai la certezza di riuscire a portare a casa, tutta d'un pezzo, la propria pelle.

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COMMENTO
Un "pacco" decisamente interessante, questo Eastern Thunder, a patto di avere qualche euro da parte e (soprattutto) di possedere un PC che risponda ai requisiti hardware raccomandati dai programmatori: la quantità di mezzi (aerei da combattimento e contraerea in particolare) presenti nelle mappe rende infatti improponibile il gioco su processori al di sotto degli 800-900 Mhz: a meno che non vogliate assaporare il gusto amaro di una sequenza infinita di scattosissimi fotogrammi, procuratevi una buona CPU, tanta RAM e una scheda video di ultima-penultima generazione. Diciamo che una GeForce 2 MX, oppure una ATI Radeon 7500, è davvero il minimo indispensabile per rendere giustizia, e per stare dietro, ad un "mattone" come IL-2 Sturmovik.

Un'altra cosa da tenere in considerazione è la mancata localizzazione in Italiano: i più restii alla lingua di Shakspeare potrebbero infatti trovare eccessivamente ostica la comprensione dei briefing, o la lettura del manuale di gioco.

Se tutto questo non vi spaventa, in Eastern Thunder troverete di sicuro pane per i vostri denti: scordatevi infatti di poter decollare e in quattro e quattr'otto portare a termine una missione, perché al contrario riceverete sempre una "calda" accoglienza dalle unità nemiche, e dopo pochi minuti di volo verrete letteralmente assaliti da decine e decine di velivoli pronti a darvi una caccia spietata pur di vedere il vostro aereo andare giù in mille pezzettini.

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