IL-2 Sturmovik: Birds of Prey

di Luca Gambino
Le armi a nostra disposizione sono, ovviamente, molto limitate rispetto a quanto visto per esempio in HAWX. Dimenticatevi di missili teleguidati o, meglio ancora, multipli del titolo Ubisoft. In IL-2 si combatte in punta di mitragliatrice, inseguendo, ingaggiando e abbattendo nemico dopo nemico. Uno dopo l'altro. Un compito reso agevole e avvincente grazie ad un sistema di controllo non particolarmente complesso che vede lo stick sinistro deputato alla cabrata e quello destro destinato invece al timone e alla manetta. Puntamento e armamenti vari sono stati invece dedicati ai tasti funzione, triggers e bumpers, che svolgono egregiamente il loro ruolo, permettendo di selezionare il nemico (Tasto A), seguirlo tramite una speciale telecamera da battaglia (trigger sinistro) in modo da non perderlo mai di vista per poi centrarlo con le nostre mitragliatrici (trigger sinistro) o i missili (bumper sinistro).

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In mezzo a queste operazioni ci sono tutta una serie di manovre più o meno spericolate e coraggiose che vi aiuteranno sbarazzarvi agevolmente tanto dei nemici in aria, quanto quelli fissi a terra. Attenzione però, perché se in modalità Arcade vi sarà consentito praticamente di tutto senza nessuna conseguenza per il pilota o per il vostro mezzo, lo stesso non sarà quando i giochi si faranno più “seri”. Le modalità più simulative vi costringeranno a movimenti più dolci e ponderati, cercando sempre il perenne equilibrio tra la velocità, l'angolo di virata e la distanza dal bersaglio. Niente movimenti bruschi, virate al limite o loop a pochi metri da terra. Basta un movimento sbagliato per far partire l'avvitamento, con i nemici che comunque continueranno a bersagliarvi.

Impegnativo, senza dubbio, anche perché gli stick del pad Xbox360 non consentono ovviamente di poter calibrare movimenti precisi al millimetro, né tantomeno di calibrare la velocità ottimale del nostro mezzo, costringendoci a continue correzioni di rotta e a tenere perennemente gli occhi sulla velocità per essere sicuri di non perdere quella potenza necessaria per eseguire correttamente la manovra. Va da sé che l'esperienza riesce a compensare alcune mancanze legate all'hardware dei nostri pad, rendendo l'esperienza di gioco piacevoli e ancora più appagante, proprio perché ottenuta da un gameplay che in fase avanzata tende a regalare sempre meno al giocatore.

Ovviamente anche il sistema di combattimento viene modificato in base al grado di difficoltà scelto. Se per esempio in modalità arcade avremo un doppio mirino che ci indica anche “l'anticipo” verso cui mirare per andare sicuramente a bersaglio, con il progredire della difficoltà dovremo calcolare “ad occhio” il corretto anticipo dello sparo, altrimenti saremo costretti a cercare perennemente la coda avversaria ponendoci perfettamente in asse con il bersaglio.



Una ricerca del realismo che si evince anche con un comparto grafico che sebbene non raggiunga i fasti del simulatore aereo di Tom Clancy, ha comunque un impatto decisamente ottimo sui nostri monitor. I velivoli sono realizzati con una più che discreta profusione di poligoni e modellati seguendo le precise indicazioni dei reali modelli dell'epoca. Texture ad alta definizione e una buona conformazione del terreno formano invece l'ossatura dei vasti scenari di gioco che fanno da sfondo alle vicende narrate attraverso le voci dei piloti protagonisti.

Ed é proprio sulle voci e sul doppiaggio di IL-2 che dobbiamo aprire il capitolo più doloroso per questa altrimenti ottima produzione patrocinata da 505 Gamestreet. Nel tentativo infatti di imitare il peculiare accento dei protagonisti, ora inglese, ora russo o americano, i doppiatori coinvolti nelle operazioni di doppiaggio hanno sconfinato dall'imitazione poco riuscita alla “macchietta” riconducibile a ben altri tipi di prodotti e situazioni che non ad un simulatore bellico. Un clamoroso autogol che fa apparire le missioni da combattere sotto l'effige della Union Jack come un immenso film comico d'altri tempi (avete presente Stanlio e Ollio? Ecco..), tanto che anche noi, sfiniti da questo continuo calo di stile abbiamo preferito azzerare le voci e ripararci dietro i sottotitoli a schermo. Un vero peccato, soprattutto per un gioco che fa del realismo una delle sue caratteristiche principali. Qualcuno dovrebbe rifletterci attentamente.

Un simulatore comandato da un pad? Se fino a qualche giorno fa un'idea simile era da escludere a priori, IL-2: Birds of Prey riesce invece a dimostrare che anche le possibilità offerte dall'attuale generazione di console, possono soddisfare anche i palati più fini, a patto che ovviamente siano propensi a qualche compromesso. Vista la sua natura “poliedrica”, Birds of Prey riesce ad accontentare praticamente tutti. Il giocatore in cerca di un arcade su ali senza troppa voglia di impegnarsi ma alla ricerca di un gioco semplice ma avvincente e quello che invece vuole mettere alla prova le proprie abilità di novello pilota. IL-2 é diventato per tutti. Bene così.

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