Il Libro della Giungla - Il Ballo della Giungla

di Redazione Gamesurf
Non si può restare indifferenti di fronte a un Rythm Game. Quando ci si trova per la prima volta al cospetto di giochi come Samba De Amigo, Guitar Freaks o Dance Dance Revolution (di prossima uscita in versione PAL, rinominato Dancing Stage) ci si ferma un secondo basiti a pensare "ma quanto stanno male 'sti giapponesi!". Del resto é proprio nella terra del sol levante che questo genere di giochi é stato creato e ha raggiunto un consenso di pubblico vastissimo. Anche a noi occidentali, comunque, basta pochissimo per interfacciarci ai peculiari controller dedicati a questo genere di giochi ed essere totalmente coinvolti dall'incredibile divertimento che sono in grado di procurare

A cavalcare l'ondata dei Dancing Game arriva oggi la Sony che, forte di un accordo con la Disney, sbarca nei negozi con Il Libro della Giungla - Il Ballo della Giungla, un gioco basato sul fortunatissimo lungometraggio a cartoni animati prodotto dalla casa statunitense nel lontano 1967
U-BI-DOO... I WANNA BE LIKE YOU-HU-HU!!!
L'incarnazione disneyana delle bellissime avventure scritte da Rudyard Kipling é stato uno dei più grandi successi cinematografici della casa di Topolino. Il giovanissimo Mowgli, recuperato dalla pantera Bagheera e accettato dal lupo Rama nella sua famiglia come un figlio, si trova ben presto a fare i conti con una realtà che difficilmente sarà in grado di accettarlo fino in fondo. Senza raggiungere le vette "impegnate" del recente Tarzan, anche Il Libro della Giungla voleva proporre, in maniera scanzonata e irriverente, il tema della diversità al giovanissimo pubblico al quale si rivolgeva. I personaggi tratti dalle avventure di Kipling sono qui incredibilmente caricaturati, in un'interpretazione della giungla assai divertente e allegra e lo stesso Shere Kan, cattivo della situazione, anche all'epoca incuteva più sorrisi che timori nel pubblico
La colonna sonora, come spesso avviene nei film della Disney, assume un ruolo predominante nella narrazione degli eventi e i ritmi incalzanti delle canzoni coinvolgono al punto che temi come quello di Re Luigi ("Io Voglio Esser Come Te") sono sopravvissuti agli anni per restare incastonati nei ricordi di moltissimi bambini ormai cresciuti