Il Padrino
di
Francesco Romagnoli
Dopo sei mesi di latitanza torna sugli schermi Il Padrino, gioco che aveva già fatto la sua comparsa sugli scaffali dei titoli per xbox, ps2 e PC. Il "Don" s'è fatto dare una lustrata all'abito, ha effettuato qualche piccola aggiunta al suo carnet di missioni ed è ora pronto per riprendere il possesso della città di New York. Riuscirà anche a farsi apprezzare sul panorama più esclusivo del momento, quello della Next-Gen per 360?
Una proposta che non si può rifiutare?
Le ipotesi sono due. O avete già giocato questo titolo nelle precedenti versioni per PS2 e xbox, ed in tal caso vorrete solo conoscere quali sono le differenze con quest'ultima release, oppure non avete mai inserito questo dvd nel tray di alcuna console. In tal caso vorrete sapere di cosa tratta questo gioco esattamente e per quale motivo potrebbe valere la pena acquistarlo.
Bene, partiamo prima con quest'ultima ipotesi.
In breve, Il Padrino non è altro che un gioco che possiede la ormai classica impostazione alla GTA: libertà di azione tra le strade di una città (in questo caso la New York anni '30), free roaming alla ricerca di missioni da completare, possibilità di utilizzare automobili e piccoli camion, scontri a fuoco vari e ripetuti. Più interessante risulterà sapere quali sono i suoi caratteri distintivi.
La trama e l'ambientazione sono ovviamente ispirate al film, e seguono lo sviluppo della storia piuttosto fedelmente. Voi impersonerete un personaggio inventato, che non fa parte della trama originale del film, ma che vi subentra in maniera trasversale. Siete infatti il figlio di uno scagnozzo che perde la vita mentre lavora per Don Vito Corleone. Per via delle richieste di vostra madre (effettuate il giorno del matrimonio della figlia del Don, il giorno in cui Il Padrino non può rifiutare le richieste dei suoi ospiti) il boss accetta di accogliervi all'interno della "famigghia". Vi porrà sotto l'ala protettiva di Luca Brasi che vi insegnerà le basi ed i trucchetti del mestiere. Come vuole la trama, dopo poche missioni assisterete all'uccisione di Brasi e da lì ve la dovrete cavare da soli, anche se il tutorial-in-game è sempre pronto ad illustrarvi tutte le novità del caso, man mano che ce ne sarà bisogno.
Calarsi nella parte del gangster
Le missioni che vi vedranno protagonista sono le più varie e, oltre a comprendere le classiche eliminazioni di qualche personaggio un po' scomodo, o la distruzione di proprietà locali, ce ne saranno alcune che ricalcano quelle della pellicola originale, come ad esempio dover trasportare il Padrino ferito all'ospedale o quella in cui dovremo seguire un figlio del Don per proteggerlo.
Oltre ai compiti che sviluppano la trama principale, una delle nostre attività principali sarà quella di scalare la vetta dei gradi della famigghia (partendo da ladruncolo per poi arrivare a Padrino). Per farlo dovremo guadagnare rispetto, e per guadagnare rispetto dovremo conquistare le varie zone della città, combattendo con le famiglie rivali, soprattutto cercando di sottrarre le varie attività commerciali dalla loro protezione.
Questo aspetto se vogliamo "gestionale", dato che registreremo maggiori entrate a seconda del numero di attività sotto la nostra protezione e a seconda di quanto riusciremo ad estorcere da ogni singolo, è una delle caratteristiche più originali del gioco. Non tanto per via delle attività (in fondo già in GTA: Vice City ci sono delle missioni specifiche per poter garantirsi la gestione economica della gelateria, piuttosto che del night club o della ditta di taxi), quanto per la modalità intimidatoria. Infatti, per conquistare un negozio da barbiere o una boutique dovremo andar dal gestore e convincerlo a pagare il pizzo a noi invece che alle altre famiglie. Per essere "convincenti" non dovremo usare sempre lo stesso metodo, ma dovremo scoprire, di volta in volta, se vale la pena usare le maniere forti oppure se possiamo evitare di impugnare le armi.
Più riusciremo ad intimidire, più soldi riusciremo ad estorcere, ma bisognerà fare attenzione a non esagerare e non oltrepassare il punto limite oltre il quale gli esercenti si ribelleranno e si rifiuteranno di pagare e, come è intuibile, un uomo morto è un uomo che non paga.
A causa delle nostre malefatte aumenterà anche la fama presso le autorità e, per tenerle a bada, dovremo usare un po' di corruzione nei momenti giusti.
Se riusciremo a sconfiggere le quattro famiglie rivali potremo finalmente controllare l'intera città e diventare noi stessi "il padrino".
Interessante è anche il sistema rpgistico secondo il quale possiamo distribuire i punti abilità conquistati tramite le missioni. Potremo scegliere di dedicarli ad una maggiore mira, al minor grado di sospetto presso le autorità, alle abilità di guida o altro ancora.
Con i soldi guadagnati potremo acquistare nuove armi, alcune delle quali si riveleranno di vitale importanza per poter superare le missioni più difficili come quelle riguardanti la conquista di una base di una famiglia rivale.
Insomma per quanto riguarda il gameplay Il Padrino ha tutte le carte in regola per conquistare gli appassionati del genere, e soprattutto della pellicola originale, ma dal punto di vista tecnico forse non si può dire lo stesso.
Solo una piccola lustratina
Il fatto che si tratti di un porting dalle versioni precedenti e non il contrario è quasi lampante. L'engine grafico non è nato per stupire su 360 e qui è solamente "abbellito" in alcune componenti per adeguarsi agli standard che la nuova generazione pretende. C'è una maggiore profondità visiva, ma non tale da raggiungere gli standard per 360, nemmeno quelli riguardanti i giochi dello stesso genere, come ad esempio il buon Saint's Row. Migliorati anche gli effetti di luce e qualche texture riguardante i personaggi e l'ambiente. Qualche riflesso in più anche sulle carrozzerie delle vetture, ma queste rimangono comunque la parte tecnicamente peggio sviluppata del gioco e continuano ad offrire un impatto visivo tutt'altro che gradevole.
La fisica non è cambiata: la gestione dei comandi e il comportamento dei personaggi e dei mezzi è tale e quale alle versioni per le console old-gen, e questo particolare si fa sentire maggiormente dopo aver visto il ragdoll di Stilwater City.
L'audio è buono e anche la versione italiana gode di un ottimo doppiaggio, molto simile alle voci dei doppiatori delle pellicola e capace di ricreare una buona atmosfera di fondo grazie anche alle musiche dal tema della colonna sonora originale.
Sei mesi di latitanza
Insomma Il Padrino per 360 risulta essere un titolo piacevole, in grado di essere apprezzato da parte di coloro che adorano il genere GTA. Il fascino "gangsta" è un po' old-style, votato a catturare le fantasie di chi ha apprezzato il film più che quelle di chi cerca semplice violenza gratuita, che comunque, anche se a tratti, non manca. Però, considerando un po' l'attuale panorama videoludico era lecito aspettarsi qualcosa in più di un semplice porting (anche se è addolcito da una serie di missioni esclusive, e dalla nuova possibilità di assoldare qualche compagno per le missioni), soprattutto considerando che l'uscita non è avvenuta in contemporanea con le versioni per le console di vecchia generazione ma che, al contrario, sono passati ben sei mesi e sono usciti sul mercato titoli come Saint's Row e Just Cause che, anche se non si tratta di veri e propri capolavori, hanno doti ben maggiori di questo titolo EA e sono in grado di soddisfare maggiormente le aspettative di un pubblico next-gen.
Una proposta che non si può rifiutare?
Le ipotesi sono due. O avete già giocato questo titolo nelle precedenti versioni per PS2 e xbox, ed in tal caso vorrete solo conoscere quali sono le differenze con quest'ultima release, oppure non avete mai inserito questo dvd nel tray di alcuna console. In tal caso vorrete sapere di cosa tratta questo gioco esattamente e per quale motivo potrebbe valere la pena acquistarlo.
Bene, partiamo prima con quest'ultima ipotesi.
In breve, Il Padrino non è altro che un gioco che possiede la ormai classica impostazione alla GTA: libertà di azione tra le strade di una città (in questo caso la New York anni '30), free roaming alla ricerca di missioni da completare, possibilità di utilizzare automobili e piccoli camion, scontri a fuoco vari e ripetuti. Più interessante risulterà sapere quali sono i suoi caratteri distintivi.
La trama e l'ambientazione sono ovviamente ispirate al film, e seguono lo sviluppo della storia piuttosto fedelmente. Voi impersonerete un personaggio inventato, che non fa parte della trama originale del film, ma che vi subentra in maniera trasversale. Siete infatti il figlio di uno scagnozzo che perde la vita mentre lavora per Don Vito Corleone. Per via delle richieste di vostra madre (effettuate il giorno del matrimonio della figlia del Don, il giorno in cui Il Padrino non può rifiutare le richieste dei suoi ospiti) il boss accetta di accogliervi all'interno della "famigghia". Vi porrà sotto l'ala protettiva di Luca Brasi che vi insegnerà le basi ed i trucchetti del mestiere. Come vuole la trama, dopo poche missioni assisterete all'uccisione di Brasi e da lì ve la dovrete cavare da soli, anche se il tutorial-in-game è sempre pronto ad illustrarvi tutte le novità del caso, man mano che ce ne sarà bisogno.
Calarsi nella parte del gangster
Le missioni che vi vedranno protagonista sono le più varie e, oltre a comprendere le classiche eliminazioni di qualche personaggio un po' scomodo, o la distruzione di proprietà locali, ce ne saranno alcune che ricalcano quelle della pellicola originale, come ad esempio dover trasportare il Padrino ferito all'ospedale o quella in cui dovremo seguire un figlio del Don per proteggerlo.
Oltre ai compiti che sviluppano la trama principale, una delle nostre attività principali sarà quella di scalare la vetta dei gradi della famigghia (partendo da ladruncolo per poi arrivare a Padrino). Per farlo dovremo guadagnare rispetto, e per guadagnare rispetto dovremo conquistare le varie zone della città, combattendo con le famiglie rivali, soprattutto cercando di sottrarre le varie attività commerciali dalla loro protezione.
Questo aspetto se vogliamo "gestionale", dato che registreremo maggiori entrate a seconda del numero di attività sotto la nostra protezione e a seconda di quanto riusciremo ad estorcere da ogni singolo, è una delle caratteristiche più originali del gioco. Non tanto per via delle attività (in fondo già in GTA: Vice City ci sono delle missioni specifiche per poter garantirsi la gestione economica della gelateria, piuttosto che del night club o della ditta di taxi), quanto per la modalità intimidatoria. Infatti, per conquistare un negozio da barbiere o una boutique dovremo andar dal gestore e convincerlo a pagare il pizzo a noi invece che alle altre famiglie. Per essere "convincenti" non dovremo usare sempre lo stesso metodo, ma dovremo scoprire, di volta in volta, se vale la pena usare le maniere forti oppure se possiamo evitare di impugnare le armi.
Più riusciremo ad intimidire, più soldi riusciremo ad estorcere, ma bisognerà fare attenzione a non esagerare e non oltrepassare il punto limite oltre il quale gli esercenti si ribelleranno e si rifiuteranno di pagare e, come è intuibile, un uomo morto è un uomo che non paga.
A causa delle nostre malefatte aumenterà anche la fama presso le autorità e, per tenerle a bada, dovremo usare un po' di corruzione nei momenti giusti.
Se riusciremo a sconfiggere le quattro famiglie rivali potremo finalmente controllare l'intera città e diventare noi stessi "il padrino".
Interessante è anche il sistema rpgistico secondo il quale possiamo distribuire i punti abilità conquistati tramite le missioni. Potremo scegliere di dedicarli ad una maggiore mira, al minor grado di sospetto presso le autorità, alle abilità di guida o altro ancora.
Con i soldi guadagnati potremo acquistare nuove armi, alcune delle quali si riveleranno di vitale importanza per poter superare le missioni più difficili come quelle riguardanti la conquista di una base di una famiglia rivale.
Insomma per quanto riguarda il gameplay Il Padrino ha tutte le carte in regola per conquistare gli appassionati del genere, e soprattutto della pellicola originale, ma dal punto di vista tecnico forse non si può dire lo stesso.
Solo una piccola lustratina
Il fatto che si tratti di un porting dalle versioni precedenti e non il contrario è quasi lampante. L'engine grafico non è nato per stupire su 360 e qui è solamente "abbellito" in alcune componenti per adeguarsi agli standard che la nuova generazione pretende. C'è una maggiore profondità visiva, ma non tale da raggiungere gli standard per 360, nemmeno quelli riguardanti i giochi dello stesso genere, come ad esempio il buon Saint's Row. Migliorati anche gli effetti di luce e qualche texture riguardante i personaggi e l'ambiente. Qualche riflesso in più anche sulle carrozzerie delle vetture, ma queste rimangono comunque la parte tecnicamente peggio sviluppata del gioco e continuano ad offrire un impatto visivo tutt'altro che gradevole.
La fisica non è cambiata: la gestione dei comandi e il comportamento dei personaggi e dei mezzi è tale e quale alle versioni per le console old-gen, e questo particolare si fa sentire maggiormente dopo aver visto il ragdoll di Stilwater City.
L'audio è buono e anche la versione italiana gode di un ottimo doppiaggio, molto simile alle voci dei doppiatori delle pellicola e capace di ricreare una buona atmosfera di fondo grazie anche alle musiche dal tema della colonna sonora originale.
Sei mesi di latitanza
Insomma Il Padrino per 360 risulta essere un titolo piacevole, in grado di essere apprezzato da parte di coloro che adorano il genere GTA. Il fascino "gangsta" è un po' old-style, votato a catturare le fantasie di chi ha apprezzato il film più che quelle di chi cerca semplice violenza gratuita, che comunque, anche se a tratti, non manca. Però, considerando un po' l'attuale panorama videoludico era lecito aspettarsi qualcosa in più di un semplice porting (anche se è addolcito da una serie di missioni esclusive, e dalla nuova possibilità di assoldare qualche compagno per le missioni), soprattutto considerando che l'uscita non è avvenuta in contemporanea con le versioni per le console di vecchia generazione ma che, al contrario, sono passati ben sei mesi e sono usciti sul mercato titoli come Saint's Row e Just Cause che, anche se non si tratta di veri e propri capolavori, hanno doti ben maggiori di questo titolo EA e sono in grado di soddisfare maggiormente le aspettative di un pubblico next-gen.