Il professor Layton e la maschera dei miracoli
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La serie del Professor Layton é stata sicuramente complice, insieme ad altri brand estremamente famosi della casa giapponese, dell'enorme successo globale che Nintendo DS é riuscita a raggiungere sin dalla sua uscita.
A distanza di molti mesi dalla sua uscita orientale, il quinto capitolo debutta nel vecchio continente. Come sarà andato il debutto del professore risolvi enigmi sulla nuovo ammiraglia della casa di Kyoto? Scopritelo insieme a noi, all'interno di questa interessante recensione.
Un nuovo mistero da risolvere!
Sin dal capostipite, ogni nuovo capitolo di questa saga era riuscito a proporre un gameplay che mischiava al suo interno elementi tipicamente puzzle tendenti all'enigmistica, ad altri decisamente più esplorativi, creando un mash up in grado di ammaliare milioni e milioni di giocatori. In questo quinto capitolo, ci troveremo di fronte ad un nuovo mistero e per la prima volta nella serie, la sua risoluzione, sarà legata a doppia mandata al passato di Hershel ( meglio conosciuto come Prof. Layton ).
Tutto inizia quando una vecchia conoscenza del Professore, tale Angela Ledore, invita il nostro protagonista a Montedore, una cittadina che a distanza di 18 anni dall'ultima visita di Layton si é trasformata da pacifica oasi in mezzo al deserto in una sorta di Las Vegas mista a Rio de Janeiro, meta fissa per milioni di turisti. Il problema riguarda l'arrivo in città di un uomo che si fa chiamare Gentiluomo mascherato che sta mettendo in subbuglio la popolazione compiendo quelli che lui chiama trucchi miracolosi. Spalleggiato come suo solito da fidi assistenti Luke e Emmy, Layton si troverà a dover indagare su questo losco figuro e ovviamente cercando di risolvere enigmi per procedere nella storia.
Una cosa é certa, Level 5 sviluppatore storico della serie, nonostante ormai si sia arrivati al quinto capitolo, non ha deciso di innovare in maniera consistente una dinamica di gioco che, complice anche l'estremo successo avuto in passato, sembra avere ancora molto da dire.
I classici 150 enigmi di difficoltà variabile ed in linea di massima crescente, si alterneranno a fasi di dialogo con personaggi pittoreschi ed esplorazione di diversi ambienti di gioco tramite il movimento del pennino sullo schermo inferiore della console. In ogni porzione di livello come sempre, oltre ad enigmi primari ( che portano avanti la storia ) ed altri totalmente facoltativi, troveremo le ormai famose monete che ci aiuteranno quando non sapremo come proseguire in un determinato enigma.
In un contesto che come avrete intuito, risulta sin da subito familiare, gli sviluppatori hanno però comunque, timidamente, provato ad inserire qualche variante inedita. Innanzitutto la storia, meno lineare rispetto al passato e che partendo molto lenta diventa interessante visto che che sfrutta due binari narrativi separati ma che riescono ad intrecciarsi perfettamente: quello presente e quello che racconta il passato di Hershel. A questo si aggiungo delle varianti che provano a spezzare la “monotonia” di gioco con sessioni a cavallo in cui dovremo scegliere la strada da far prendere al nostro puledro ed un'altra - decisamente più interessante da sviluppare anche in ottica futura - in cui avremo il controllo diretto del professore in un ambiente tridimensionale. Anche il comparto tecnico, aiutato dall'effetto stereoscopico di 3DS, può giovare di nuovi elementi tridimensionali alternati a quelli più classici bidimensionali (in primis le ormai famose cut scene).
Quella che a nostro modo di vedere risulta la novità più interessante é legata alle funzionalità online del 3DS. Nintendo e lo sviluppatore, grazie al sistema di download della console, hanno deciso di deliziare i proprio fan rilasciando a cadenza giornaliera e per un anno dall'uscita del gioco un nuovo enigma da poter risolvere, aumentando in maniera del tutto inedita una longevità di gioco che altrimenti si assesterebbe su un monte ore decisamente esiguo. Ovviamente solo il tempo saprà dirci se questo esperimento saprà portare i frutti sperati, ma già solamente l'idea, merita giustamente di essere quantomeno segnalata.
Oltre a questo infatti, il titolo ha ben poco da offrire oltre alla storia, se non i canonici minigiochi - tre in totale - che risultano però abbastanza insipi rispetto al contesto di gioco.
Un esperimento tridimensionale
Concludiamo la nostra disamina sul gioco parlandovi ovviamente del già accennato comparto tecnico. Se come già sottolineato sotto l'aspetto visivo il titolo introduce modelli poligonali tridimensionali di discreta fattura, per quanto riguarda il contesto di gioco e le cut scene ci troviamo di fronte alla solita, splendida, grafica bidimensionale ricca di dettagli e raffinatezze anche se non esente da qualche piccola magagna. Certo, a distanza di cinque capitolo e sopratutto con un handheld più potente di DS, passare ad un comparto visivo totalmente tridimensionale é una variante che gli sviluppatori in sede decisionale potrebbero tenere in considerazione per il prossimo episodio. Lo stesso effetto stereoscopico, non si rivela la grande novità che tutti i fan si sarebbero aspetti. Sia all'interno della storia che l'effettivo utilizzo negli enigmi é ridotto all'osso e la sensazione é che gli sviluppatori si potevano spingere un po più in la, nello sfruttamento di questa particolare caratteristica della console.
Niente da segnalare sotto l'aspetto audio con un comparto che come al solito non suscita grossissime emozioni nel giocatore. Anche l'aspetto della localizzazione, per quanto efficace, non risulta sicuramente tra i più brillanti, sopratutto se confrontato con la controparte anglofona. Un piccolo dazio da pagare se si vuole godere l'avventura nella lingua del bel paese.
Tirando le somme Professor Layton: La maschera dei miracoli, continua sulla scia del successo che questa serie da anni sta riscuotendo inserendo minime novità ad un'impalcatura solida ma sempre piacevole. Se siete fan della serie probabilmente avrete già acquistato questo nuovo capitolo, per tutti gli altri giocatori invece potrebbe essere il momento giusto per intraprende le avventure di questo simpatico professore che prova a stimolare la nostra materia grigia.
A distanza di molti mesi dalla sua uscita orientale, il quinto capitolo debutta nel vecchio continente. Come sarà andato il debutto del professore risolvi enigmi sulla nuovo ammiraglia della casa di Kyoto? Scopritelo insieme a noi, all'interno di questa interessante recensione.
Un nuovo mistero da risolvere!
Sin dal capostipite, ogni nuovo capitolo di questa saga era riuscito a proporre un gameplay che mischiava al suo interno elementi tipicamente puzzle tendenti all'enigmistica, ad altri decisamente più esplorativi, creando un mash up in grado di ammaliare milioni e milioni di giocatori. In questo quinto capitolo, ci troveremo di fronte ad un nuovo mistero e per la prima volta nella serie, la sua risoluzione, sarà legata a doppia mandata al passato di Hershel ( meglio conosciuto come Prof. Layton ).
Tutto inizia quando una vecchia conoscenza del Professore, tale Angela Ledore, invita il nostro protagonista a Montedore, una cittadina che a distanza di 18 anni dall'ultima visita di Layton si é trasformata da pacifica oasi in mezzo al deserto in una sorta di Las Vegas mista a Rio de Janeiro, meta fissa per milioni di turisti. Il problema riguarda l'arrivo in città di un uomo che si fa chiamare Gentiluomo mascherato che sta mettendo in subbuglio la popolazione compiendo quelli che lui chiama trucchi miracolosi. Spalleggiato come suo solito da fidi assistenti Luke e Emmy, Layton si troverà a dover indagare su questo losco figuro e ovviamente cercando di risolvere enigmi per procedere nella storia.
Una cosa é certa, Level 5 sviluppatore storico della serie, nonostante ormai si sia arrivati al quinto capitolo, non ha deciso di innovare in maniera consistente una dinamica di gioco che, complice anche l'estremo successo avuto in passato, sembra avere ancora molto da dire.
I classici 150 enigmi di difficoltà variabile ed in linea di massima crescente, si alterneranno a fasi di dialogo con personaggi pittoreschi ed esplorazione di diversi ambienti di gioco tramite il movimento del pennino sullo schermo inferiore della console. In ogni porzione di livello come sempre, oltre ad enigmi primari ( che portano avanti la storia ) ed altri totalmente facoltativi, troveremo le ormai famose monete che ci aiuteranno quando non sapremo come proseguire in un determinato enigma.
In un contesto che come avrete intuito, risulta sin da subito familiare, gli sviluppatori hanno però comunque, timidamente, provato ad inserire qualche variante inedita. Innanzitutto la storia, meno lineare rispetto al passato e che partendo molto lenta diventa interessante visto che che sfrutta due binari narrativi separati ma che riescono ad intrecciarsi perfettamente: quello presente e quello che racconta il passato di Hershel. A questo si aggiungo delle varianti che provano a spezzare la “monotonia” di gioco con sessioni a cavallo in cui dovremo scegliere la strada da far prendere al nostro puledro ed un'altra - decisamente più interessante da sviluppare anche in ottica futura - in cui avremo il controllo diretto del professore in un ambiente tridimensionale. Anche il comparto tecnico, aiutato dall'effetto stereoscopico di 3DS, può giovare di nuovi elementi tridimensionali alternati a quelli più classici bidimensionali (in primis le ormai famose cut scene).
Quella che a nostro modo di vedere risulta la novità più interessante é legata alle funzionalità online del 3DS. Nintendo e lo sviluppatore, grazie al sistema di download della console, hanno deciso di deliziare i proprio fan rilasciando a cadenza giornaliera e per un anno dall'uscita del gioco un nuovo enigma da poter risolvere, aumentando in maniera del tutto inedita una longevità di gioco che altrimenti si assesterebbe su un monte ore decisamente esiguo. Ovviamente solo il tempo saprà dirci se questo esperimento saprà portare i frutti sperati, ma già solamente l'idea, merita giustamente di essere quantomeno segnalata.
Oltre a questo infatti, il titolo ha ben poco da offrire oltre alla storia, se non i canonici minigiochi - tre in totale - che risultano però abbastanza insipi rispetto al contesto di gioco.
Un esperimento tridimensionale
Concludiamo la nostra disamina sul gioco parlandovi ovviamente del già accennato comparto tecnico. Se come già sottolineato sotto l'aspetto visivo il titolo introduce modelli poligonali tridimensionali di discreta fattura, per quanto riguarda il contesto di gioco e le cut scene ci troviamo di fronte alla solita, splendida, grafica bidimensionale ricca di dettagli e raffinatezze anche se non esente da qualche piccola magagna. Certo, a distanza di cinque capitolo e sopratutto con un handheld più potente di DS, passare ad un comparto visivo totalmente tridimensionale é una variante che gli sviluppatori in sede decisionale potrebbero tenere in considerazione per il prossimo episodio. Lo stesso effetto stereoscopico, non si rivela la grande novità che tutti i fan si sarebbero aspetti. Sia all'interno della storia che l'effettivo utilizzo negli enigmi é ridotto all'osso e la sensazione é che gli sviluppatori si potevano spingere un po più in la, nello sfruttamento di questa particolare caratteristica della console.
Niente da segnalare sotto l'aspetto audio con un comparto che come al solito non suscita grossissime emozioni nel giocatore. Anche l'aspetto della localizzazione, per quanto efficace, non risulta sicuramente tra i più brillanti, sopratutto se confrontato con la controparte anglofona. Un piccolo dazio da pagare se si vuole godere l'avventura nella lingua del bel paese.
Tirando le somme Professor Layton: La maschera dei miracoli, continua sulla scia del successo che questa serie da anni sta riscuotendo inserendo minime novità ad un'impalcatura solida ma sempre piacevole. Se siete fan della serie probabilmente avrete già acquistato questo nuovo capitolo, per tutti gli altri giocatori invece potrebbe essere il momento giusto per intraprende le avventure di questo simpatico professore che prova a stimolare la nostra materia grigia.