Il Signore dell'Olimpo Zeus
di
Redazione Gamesurf
UN GIOCO DI PUBBLICHE RELAZIONI
Chi ha giocato alla serie di Caesar o a Faraon, conosce le linee essenziali di questo tipo di gestionali, basati sullo schema di Sim City: bisogna costruire case, dotarle di accesso ai prodotti alimentari, ottenibili con catene di professioni. Per esempio, i vendemmiatori cureranno gli ulivi e le viti, che diventano poi olio e vini in specifiche presse; gli alimenti saranno poi portati in depositi, da cui si forniranno i mercanti, che finalmente li distribuiranno alle case. Simili catene sono previste anche per le produzioni non alimentari, come la fabbrica di statue
I cittadini hanno bisogno anche di servizi culturali: in "Zeus" possiamo costruire edifici per sviluppare i nostri atleti, gli attori e i filosofi; solo grazie alla loro presenza la nostra città può crescere
Come negli altri gestionali della Impressions, in "Zeus" gli abitanti o hanno una destinazione precisa (portare il grano dalla campagna al deposito, per esempio) oppure sono sottoposti "patrolling": in questo caso, devono circolare per la città, percorrendo un'area limitata, in cui prestano i loro servizi. Così, quando passa da un edificio l'addetto alla sicurezza, ci saranno meno rischi di crolli o incendi, mentre le case lungo le strade battute da un mercante saranno fornite di cibo e così via. E' estremamente importante monitorare continuamente se tutte le case rientrano in un'area controllata dai servizi fondamentali, altrimenti vedremo la città andare in rovina, preda di pestilenze, incendi, carestie... magari i nostri granai esplodono per il troppo cibo, ma vedremo comunque le case degradarsi soltanto perché non servite da un mercante. Questo si può considerare un punto debole del gioco: immaginate quanto sia assurdo che nell'antica Grecia i cittadini attendano comodamente il cibo in casa e vedendo il carrettino del mercante svoltare prima della loro abitazione, si lasciano abbruttire nella carestia. In realtà, come avviene tuttora, le persone andavano al mercato e non era il mercato ad andare dalle persone; precisamente, mandavano i loro schiavi: ma la schiavitù, vero motore dell'economia ellenica, é un aspetto totalmente ignorato dal gioco... Siamo quindi costretti a dotare la città di molteplici Agorà (piazza del mercato), mentre é noto che nell'antica Grecia, nella stessa Atene, ci fosse una sola Agorà, in cui erano presenti anche gli edifici delle istituzioni
Chi ha giocato alla serie di Caesar o a Faraon, conosce le linee essenziali di questo tipo di gestionali, basati sullo schema di Sim City: bisogna costruire case, dotarle di accesso ai prodotti alimentari, ottenibili con catene di professioni. Per esempio, i vendemmiatori cureranno gli ulivi e le viti, che diventano poi olio e vini in specifiche presse; gli alimenti saranno poi portati in depositi, da cui si forniranno i mercanti, che finalmente li distribuiranno alle case. Simili catene sono previste anche per le produzioni non alimentari, come la fabbrica di statue
I cittadini hanno bisogno anche di servizi culturali: in "Zeus" possiamo costruire edifici per sviluppare i nostri atleti, gli attori e i filosofi; solo grazie alla loro presenza la nostra città può crescere
Come negli altri gestionali della Impressions, in "Zeus" gli abitanti o hanno una destinazione precisa (portare il grano dalla campagna al deposito, per esempio) oppure sono sottoposti "patrolling": in questo caso, devono circolare per la città, percorrendo un'area limitata, in cui prestano i loro servizi. Così, quando passa da un edificio l'addetto alla sicurezza, ci saranno meno rischi di crolli o incendi, mentre le case lungo le strade battute da un mercante saranno fornite di cibo e così via. E' estremamente importante monitorare continuamente se tutte le case rientrano in un'area controllata dai servizi fondamentali, altrimenti vedremo la città andare in rovina, preda di pestilenze, incendi, carestie... magari i nostri granai esplodono per il troppo cibo, ma vedremo comunque le case degradarsi soltanto perché non servite da un mercante. Questo si può considerare un punto debole del gioco: immaginate quanto sia assurdo che nell'antica Grecia i cittadini attendano comodamente il cibo in casa e vedendo il carrettino del mercante svoltare prima della loro abitazione, si lasciano abbruttire nella carestia. In realtà, come avviene tuttora, le persone andavano al mercato e non era il mercato ad andare dalle persone; precisamente, mandavano i loro schiavi: ma la schiavitù, vero motore dell'economia ellenica, é un aspetto totalmente ignorato dal gioco... Siamo quindi costretti a dotare la città di molteplici Agorà (piazza del mercato), mentre é noto che nell'antica Grecia, nella stessa Atene, ci fosse una sola Agorà, in cui erano presenti anche gli edifici delle istituzioni
Il Signore dell'Olimpo Zeus
7.5
Voto
Redazione
Il Signore dell'Olimpo Zeus
"Il Signore dell'Olimpo Zeus" (è il nome per esteso della versione completamente localizzata in italiano che troverete nei negozi) è certamente il miglior gioco gestionale sviluppato da Impressions Games ed il meno ripetitivo, poiché è arricchito dalla contemporanea presenza di storia, mito e leggenda. E' particoarmente interessante la possibilità di instaurare complesse relazioni con altre città e, nonostante alcuni difetti d'interfaccia, il gioco si distingue per una longevità straordinaria. Consigiato, quindi, in particolar modo ai fan delle serie precedenti e agli amanti delle ambientazioni elleniche e mitologiche.