IL2 Sturmovik: Forgotten Battles
di
SPLENDIDO SPLENDENTE
Ora, cosa avete capito? Intendiamoci: IL-2 Sturmovik Forgotten Battles è un vero capolavoro, e i difetti sopraelencati nulla tolgono al miglior simulatore di velivoli della Seconda Guerra Mondiale esistente al mondo, per qualsiasi piattaforma di gioco. In effetti, visti i "credits" dei programmatori e i loro contatti con il mondo dell'aviazione (impressionante la lista dei ringraziamenti), ma soprattutto dopo aver raccolto impressioni a dir poco entusiaste dalla stampa specializzata in simulatori di volo, dubito che alzarsi da terra con un vero IL-2 sia poi tanto diverso da quanto ci offre la Maddox con Forgotten Battles.
Il controllo del proprio aereo è sensazionale: con un buon joystick, un buon monitor e un buon impianto audio il realismo è assicurato. Peccato solo non poter disporre di una visuale più ampia di quanto ci venga concesso dai nostri schermi video: immaginate cosa sarebbe IL-2 con il supporto ad un sistema a tre monitor (uno frontale, due laterali)... impressionante!
La risposta dei velivoli ai nostri comandi e alle differenti condizioni atmosferiche è davvero ben fatta: provate ad attraversare un banco di nubi e il telaio inizierà a vibrare, sentirete le vibrazioni all'aereo come se fossero nel vostro PC. Abbassate i carrelli e oltre alle vibrazioni l'aereo diventerà molto più instabile. Abbassate i flaps e verrete tirati verso terra; rilasciateli e vi sentirete letteralmente sollevati verso le nuvole (meravigliosamente riprodotte). Provate a virare eccessivamente e rischierete di entrare in avvitamento: l'effetto è così ben fatto che con un po' di pratica saprete esattamente quando questo stà per accadere! E riuscire a controllare uno stallo o un avvitamento in extremis a pochi metri dalla dura terra è un'esperienza in grado di segnare profondamente qualsiasi pilota virtuale, ve lo posso assicurare..
Sensazionali poi le fasi di combattimento, sia aria-terra che, soprattutto, aria-aria: riuscire a portarsi a distanza ravvicinata da un bombardiere per vederlo esplodere e spaccarsi letteralmente in due davanti ai colpi della nostra mitragliatrice, mentre i piloti tentano disperatamente di paracadutarsi all'esterno, è un esperienza impagabile. Ma mai quanto l'abbattimento di un asso nemico a lungo inseguito: sono cose che ti fanno capire cosa significava veramente la guerra nei cieli di sessant'anni fa. Sangue freddo, sangue caldo e gloria per i più bravi!
Esattamente come nella realtà, se strapazzeremo troppo il nostro macinico ne pagheremo care le conseguenze. Il modello dei danni, da questo punto di vista, è buono: in due settimane di test con Forgotten Battles (e in più di un anno con IL-2) ne ho viste e vissute davvero di tutti i colori, dai motori dei jet a reazione che improvvisamente prendono fuoco al pilota (io) ucciso per eccessiva accelerazione, dagli alettoni che si piantano nel bel mezzo di una battaglia (sono riuscito a tornare alla base e ad atterrare virando solo tramite timone...una faticaccia! NdBoZ) ai carrelli che si bloccano a metà strada o che vengono letteralmente strappati via per eccessiva velocità. A proposito, provate a salire a 5000 metri e guardate cosa succede se picchiate verso terra senza rallentare...
Graficamente, nonostante l'engine abbia oramai un paio di annetti, Forgotten Battles si difende ancora egregiamente: date un'occhiata agli screenshot e concorderete con me che i modelli di aerei e navi sono realizzati veramente bene, gli effetti di luce sono splendidi e le nuvole sono proprio come nella realtà...da vedere! Anche le texture non sono niente male, nonostante oggigiorno le moderne schede video possano permettersi risoluzioni più elevate. Per quanto riguarda invece il sonoro, le musiche sono identiche a quelle di IL-2 (la solita marcetta iniziale..), le voci sono sufficientemente carismatiche (è possibile anche sostituirle con altre, magari registrate da noi stessi!) e gli effetti sonori sono davvero ottimi tranne che per i rumori dei jet a reazione, che mi hanno fatto un po' rimpiangere Combat Flight Simulator 3.