In Memoriam

di Tommaso Alisonno

REALIZZAZIONE TECNICA
Dal punto di vista grafico c'è poco da dire (certo non c'è da commentare un motore 3D): il gioco è costituito da filmati e da enigmi in ShockWave. Possiamo dire che i filmati rispecchiano bene lo stampo "amatoriale" del reporter d'assalto e che gli attori scelti sanno fare il loro mestiere; gli enigmi e gli stacchetti in shock dimostrano, inoltre, una grande esperienza da parte degli sviluppatori, che hanno creato un prodotto veramente complesso e nel suo genere eccellente.
Discorso diverso per il sonoro: la cosa migliore sono indubbiamente gli effetti sonori degli enigmi, tipo passi di ragnetto o altri insetti, rumori di metallo e così via, ma per il resto la cose sono spiacevoli. Le musiche di sottofondo sono carine e giustamente morbose, ma molte sono anche ripetitive e, quel ch'è peggio, loopate male, col risultato che quando dovete passare lunghi minuti impegnati in una ricerca diventano veramente fastidiose. L'audio dei filmati è tenuto volontariamente basso per non coprire la voce narrante, ma quest'ultima, perlomeno nella versione italiana, è stata registrata a mio parere male, con una sinterizzazione ovattata che vi costringerà a pompare al massimo il volume (con spiacevoli conseguenze al ritorno alle schermate di gioco) o ad appiccicare le orecchie alle casse. Non ci siamo, non mi possono cadere così...
6
GIOCABILITA' E LONGEVITA'
L'innovazione al gameplaying che il gioco costituisce, anche se all'inizio può spaesare un po', è veramente qualcosa di geniale, e dopo i primi due o tre enigmi di ricerca già avrete preso la spinta necessaria per proseguire con alacrità la vostra "carriera investigativa". La collaborazione con servizi quali Google, Hotmail e Babel Fish fa si che le ricerche diventino solo raramente ardue o estenuanti, visto che molte volte, se si capisce esattamente cosa cercare, troviamo la risposta in testa alla pagina dei risultati. Alcuni enigmi, comunque, sono davvero cervellotici (forse anche troppo), e la difficoltà tende ad aumentare strato dopo strato, via via che ci avviciniamo alla mente della Fenice ed alla fine del gioco.
Per quanto concerne la Longevità, beh... difficile quantificarla. Non voglio offendere nessuno, ma è un dato di fatto che il tempo che impiegherete a superare i vari enigmi dipenderà sì dalla vostra abilità col mouse e dalla vostra esperienza coi motori di ricerca, ma in primis dalla vostra intelligenza, dal vostro acume e anche dalla vostra cultura personale: un enigma che per taluni può sembrare semplice e banale per altri può diventare quasi impossibile (nell'esempio citato, chiunque avesse visitato l'isola in questione riconoscerebbe subito quella stramaledetta fontana che io ho dovuto cercare per un'ora). In base a questi parametri il gioco potrebbe durarvi un paio di giorni o mesi interi, ma una cosa è certa: dopo averlo portato a termine difficilmente lo rigiocherete, se non forse a distanza di anni, quando il tempo avrà cancellato dalla vostra memoria la maggior parte delle risposte agli enigmi, e soprattutto i metodi necessari per ottenerle.

CONCLUDENDO
Il primo impatto con In Memoriam è stato sicuramente di stupore e di smarrimento: non mi aspettavo assolutamente di trovarmi di fronte a qualcosa di così diverso dal resto del mondo. Ma poi il gioco mi ha appassionato, rapito e convinto: siamo di fronte ad una nuova concezione dei giochi investigativi ed interattivi, e dubito fortemente che il filone terminerà qui. Provatelo.

8