Inazuma Eleven 2: Tempesta di fuoco

di Paolo Mulas
Mentre in Giappone hanno recentemente “accolto” il sesto episodio della serie (al debutto sul 3DS), in Europa dobbiamo accontentarci, almeno per il momento, di Inazuma Eleven 2, il cui predecessore aveva dovuto attendere più di due anni prima di varcare i confini nipponici.

Nonostante abbia più di sette anni sul groppone ed un successore che lavora ormai a pieno regime, il Nintendo Ds non ne vuole sentire ancora di andare in pensione, anche se con ogni probabilità questo Inazuma Eleven 2 potrebbe essere davvero uno degli ultimi videogiochi di un certo peso per la console. Il titolo dei Level 5 riparte dalla stessa fortunata formula del precedente episodio, un'originalissima commistione tra calcio e gioco di ruolo premiata con un sonante otto su queste pagine. Ma se nella prima avventura, mosse speciali a parte, sembrava di rivivere le atmosfere dei tornei di Holly e Benji, in questo caso il contorno narrativo é decisamente sui generis specie per un titolo calcistico. É trascorsa appena una settimana dal trionfo della Raimon nel prestigioso Football Frontier, che una squadra di alieni ha deciso di invadere il pianeta, partendo proprio dal Giappone, e minacciando la distruzione dell'umanità a meno che non vengano sconfitti in una partita di calcio. Missione praticamente impossibile, dato che gli invasori possono contare su delle abilità “infinitamente” superiori a quelle già eccezionali della Raimon.



Questo curioso incipit é la logica giustificazione alla missione che i nostri eroi dovranno intraprendere per tutto il Paese alla ricerca di nuovi giocatori da reclutare per rinforzare la squadra e respingere dunque l'invasione aliena.

Il tema del viaggio é forse la più importante novità rispetto al predecessore; avremo dunque la possibilità (seguendo comunque l'indirizzo imposto dalla trama) di muoverci attraverso varie città del Giappone, per sfidare squadre sempre più forti ed ingaggiarne i migliori calciatori, pescando dall'incredibile cifra di 1500 personaggi diversi, ognuno dotato di particolari caratteristiche fisiche e tecniche. Similmente ad un serie animata, il gioco é suddiviso in vari episodi uniti da scene d'intermezzo ottimamente curate e ben doppiate in italiano. La storia alterna momenti intrisi di drammaticità con altri più tranquilli o comici, e lo stesso discorso si può estendere anche ai dialoghi, che appaiono però un po' troppo stereotipati e vagamente infantili. Come già accennato in precedenza a livello di meccaniche non ci si discosta praticamente di una virgola dal primo Inazuma. Anche in questo caso il gameplay é strutturato in due fasi ben distinte, gioco di ruolo e partite di calcio. La prima sezione pesca dai più classici gdr del passato, ed anche la visuale a volo d'uccello ricorda molto le avventure di stampo 16 bittiano.

Un po' di esplorazione alla ricerca di oggetti preziosi ed equipaggiamenti, interazione con numerosi personaggi non giocanti che ci potranno dare utili informazioni, e piccoli obiettivi da soddisfare, tenendo sempre presente che é praticamente impossibile perdersi, dato che nella mappa sarà sempre indicato il luogo dove dovremo recarci. Non mancano nemmeno i combattimenti casuali, qui rappresentati però sotto la forma di piccole sfide calcistiche, dove saremo chiamati a segnare una rete in breve tempo o a togliere il pallone agli avversari. Queste mine partite permetteranno ai nostri giocatori di salire di livello, però data la frequente assiduità con cui si ripeteranno (anche se si può fuggire da esse) tenderanno almeno nel medio termine ad annoiare.



Molto più interessante invece la fase delle partite vere e proprie. In questo caso avremo modo di controllare l'intera squadra, dapprima scegliendo la formazione migliore, come in un normale gioco di calcio, e poi controllando direttamente i nostri undici giocatori affidandoci unicamente al pennino. Con lo stilo del Ds (o del 3DS), potremo tracciare il movimento da far effettuare ai nostri calciatori, disegnare la traiettoria per i passaggi, ed anche toccare il punto della porta dove scagliare i nostri tiri, tutto questo senza che l'azione si fermi. Prima di un tiro, di una parata, e nel bel mezzo di un contrasto invece il gioco entrerà in pausa ed avremo modo di scegliere che tipologia di mossa effettuare. Per esempio potremo decidere se affondare un tackle verso l'attaccante o cercare di fermarlo con un blocco, oppure tentare di superare il portiere grazie ad un tiro di potenza o con un beffardo pallonetto, o ancora se affidarci invece a delle mosse speciali.

L'utilizzo di queste ultime, legate alla carica o meno dell'apposita barra, ci permetterà di cimentarci in gesti “tecnici” assolutamente spettacolari ed assolutamente al di fuori dell'ordinario: tiri infuocati, sdoppiamenti dei giocatori, parate energetiche, e tante altre azioni che in confronto la catapulta infernale dei gemelli Derrick sembrerà una combinazione da pivelli. Naturalmente il buon esito sia delle mosse “normali” che di quelle speciali, dipenderanno anche dal rapporto di forze dei giocatori che si scontreranno: oltre alle canoniche statistiche (come attacco, resistenza, velocità e varie altre), sarà importante anche tenere in considerazione l'elemento caratterizzante del singolo atleta (la combinazione in stile morra cinese di fuoco, foresta, vento e montagna) ed anche l'equipaggiamento. Si potrà in alcune occasioni fermare il tempo nel tentativo di costruire con meno affanni la propria azione, ed in aggiunta al primo episodio si potrà anche tentare il tiro da distanza siderale. Nonostante le poche novità introdotte, ed alcune volute limitazioni (non siamo certo di fronte ad una simulazione), le partite si rivelano piuttosto intense e divertenti. Gli affezionati della serie non avranno difficoltà ad imbastire velocemente col pennino azioni degne di note, mentre per tutti gli altri basterà un po' di sana pratica. Gli incontri al cardiopalma ed i viaggi su e giù per il Giappone, ci intratterranno per quasi venti ore, e se inizierete a voler reclutare tutti i giocatori in perfetto stile Pokémon, ci passerete ancora più tempo.

Seppur compatibile con la Wi Fi connection il gioco non permette delle sfide online, ma ci si può provare a consolare con il multiplayer locale dove potremo giocare anche con chi é in possesso del primo Inazuma Eleven. Anche per quel che riguarda il comparto grafico le analogie col predecessore sono tante, ed ovviamente la distanza temporale rende questo motore un po' più “vecchio” seppur sempre godibile. La visuale isometrica dà al gioco un fascinoso look retrò, ed i muscoli dell'hardware del Ds vengono mostrati unicamente durante le animazioni delle mosse in campo. Già detto del buon doppiaggio in italiano (anche se alcuni dialoghi sono semplicemente sottotitolati), si fanno apprezzare (seppure in alcuni casi tendano ad assomigliarsi) anche i brani di sottofondo che ci accompagneranno per tutta l'avventura, partite incluse. Se avete apprezzato l'innovativo mix del primo Inazuma Eleven sarete ben felici di ritrovare in questo seguito tutti gli ingredienti vincenti del suo predecessore, miscelati ovviamente con una nuova trama e tanti nuovi personaggi a cui affezionarsi. Si é perso ovviamente qualcosa in termini di originalità, ma la cura e l'ottimo bilanciamento del gioco sono rimasti pressoché inalterati.