Indiana Jones and the Infernal Machine

di Redazione Gamesurf
LE GRANDI PRETESE DEL GAME BOY COLOR
Un Game Boy Color audace, quello che vediamo alle prese con Indiana Jones and the Infernal Machine. La console é infatti sfruttata abbastanza a fondo, a partire dal gran numero di colori su schermo fino ad arrivare alla definizione e alle animazioni di Indy stesso, davvero notevoli. La grafica dei fondali risulta però quasi sempre eccessivamente blocchettosa a causa di un "piastrellamento" eccessivo e per nulla sdrammatizzato da scelte grafiche che garantiscano un minimo di continuità tra i "tasselli". La definizione dei nemici varia da sufficiente a buona, sebbene sia difficile notare qualcosa di davvero notevole riguardo a questo aspetto del gioco. Eccellente l'interfaccia tra gioco e utente, con un inventario chiaro e funzionale e dei controlli di prima qualità, afflitti solamente dalla difficoltà già citata nel "calibrare" la posizione di Indy durante salti e cadute. Ottimo il sonoro del gioco, che comprende anche alcune belle riedizioni delle musiche originali dei film e parecchi effetti sonori senza infamia e senza lode. Insomma, fatto l'occhio al bizzarro impatto con la grafica del gioco e raccolta una sufficiente dose di pazienza, Indiana Jones and the Infernal Machine diventa un gioco capace di calamitare l'attenzione del giocatore per parecchio tempo. A patto, ovviamente, di non impressionarsi troppo nel vedere Indy che si schianta a suolo con una frequenza inquietante... i fan di Harrison Ford sono stati avvisati!