Indiana Jones e la tomba dell'imperatore

di Luca 'Grail Of Cove' Zanda

Indiana Jones, come sappiamo, ha la faccia di Harrison Ford, una lingua caustica anche nelle peggiori situazioni, e tre produzioni cinematografiche alle spalle; tuttavia la vita dell'archeologo sui nostri pc non si è mai interrotta sino ad oggi: passando dal 2d al 3d oggi il poco accademico professore di archeologia ritorna sui nosti PC con una storia che strizza l'occhio a tutti coloro che sono rimasti affascinati dalle avventure sul grande schermo. Il gioco presenta come una rivisitazione dello "stile Tomb Raider": salti spericolati attraverso dirupi più o meno profondi, scalate su impervie pareti più o meno cubettose e scontri con nemici dall'intelligenza tutto sommato prevedibile, il tutto condito con alcune trovate che danno un po' di freschezza e filmati di intermezzo che racconteranno una storia che sarebbe potuta essere candidata ad un film di Henry Junior "Indiana" Jones.



La nuova avventura di casa Lucas di apre sull'isola di Ceylon, dove il nostro Indiana sta portando avanti alcuni scavi con il suo personalissimo stile. In mezzo alle solite trappole, trabocchetti, cazzotti e pistolettate, il nostro archeologo dovrà cercare di portare a casa l'ennesimo antico manufatto. Ovviamente tra noi e quest'ultimo c'è il solito gruppo di scagnozzi che cercherà di impedirci in ogni modo di proseguire nei nostri intenti, ma anche grazie al fatto che il primissimo livello di gioco è visto come un vero e proprio tutorial con tanto di voce guida, non avremo grossi problemi a far fuori gli avversari di turno e a impossessarci del prezioso oggetto. Mentre ci apprestiamo a tornare a casa una sequenza animata in tempo reale ci svelerà che i cacciatori di cui ci siamo dovuti disfare durante il cammino altro non erano che uomini al soldo del regime nazista. La situazione sembra mettersi male, ma riusciremo a cavarcela anche questa volta ed a tornare a New York col pezzo. L'azione si sposta quindi nello studio del Professor Jones, intento ad esaminare il ritrovamento, nel momento in cui entrano nello studio due inaspettati ospiti cinesi. Questi ci rivelano che il pezzo appena raccolto altro non è che un pezzo della chiave per aprire la tomba di Ch'in Shih-huang-ti, primo imperatore cinese, colui che volle la Grande Muraglia, e ci proporranno di essere i primi ad entrare nella tombadell'imperatore. Che potrebbe fare Indiana, se non accettare?

Graficamente il gioco fa trapelare l'intento dei programmatori di creare degli ambienti ad alto contenuto di atmosfera con ambienti che ci "piomberanno addosso" con la loro spettacolarità, affascinanti giochi di luce e con una architettura degli ambienti a dir poco plausibile. Tuttavia il gioco, da questo punto di vista non è certo privo di errori, angustiato, a volte, da un bad-clipping che ,onestamente, si sperava ormai superato. Basti pensare che quando troveremo il mitragliatore (una delle armi più micidiale dell'arsenale a nostra disposizione), Indiana se lo metterà a tracolla appoggiato alla schiena, e lo vedremo compenetrare la giacca dell'eroe con un effetto tutt'altro che piacevole, e che soprattutto sarà sempre malauguratamente sotto i nostri occhi. Altre volte, invece, Indiana sembrerà inspiegabilmente impossibilitato a passare vicino alle colonne, pur essendovi tra lui e la colonna stessa un buon mezzo metro (in gioco) di spazio.. E' anche impossibile non notare come alcuni elementi di interazione con il mondo esterno non siano stati, inspiegabilmente, presi in considerazione, con Indy che ad esempio esce perennemente asciutto da qualsiasi specchio d'acqua (anche la primissima Lara Croft aveva la decenza di gocciolare per qualche secondo). Siamo consci del fatto che questi siano elementi sicuramente secondari, ma sono quei piccoli tocchi di classe che aiutano comunque il giocatore nell'immedesimazione in game.