Insanely Twisted Shadow Planet
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C'era un tempo in cui la gravità contava molto nei videogiochi. Parliamo dell'era di Lunar Lander e di Thrust, titoli in cui si lottava contro le forze che tentavano di far schiantare al suolo il nostro mezzo spaziale: sia che si dovesse atterrare su apposite piattaforme o trasportare serbatoi che con il loro peso alteravano la fisica e le traiettorie, lo si faceva azionando i dispositivi di propulsione nel modo più attento possibile. Successivamente, arrivò un'ondata di altri titoli che prendevano spunto da quest'idea, dando vita al filone “velivolo in caverne”: tutta una serie di giochi decisamente frustranti che agevolavano l'atto di lanciare epiteti irripetibili in direzione dello schermo, della console/computer di turno e soprattutto dei programmatori responsabili di tali scempi, compresa tutta la loro progenie. Ricordiamo tra i più noti Fort Apocalypse e Rainbow Dragon, dove la costante era sempre quella di evitare le anguste pareti di una caverna manovrando un'astronave, un elicottero o un altro oggetto volante.
A distanza di decenni, arriva questa recente proposta della “Summer of Arcade” su Xbox 360: Insanely Twisted Shadow Planet, singolare titolo che tanto ricorda questo antico genere ormai (giustamente) dimenticato. Fortunatamente le somiglianze si fermano alla componente estetica ed al setting speleologico, infatti salvo rari casi non é possibile schiantarsi sulle pareti (un vero sospiro di sollievo per chi ha passato la sua infanzia con titoli come Odysseus e Lazy Jones) e la struttura ludica di base é molto più simile al cosiddetto filone “Metroidvania” che tanto successo ha riscosso dall'epoca dei 16bit fino ad oggi.
Per chi fosse all'oscuro di questo sottogenere, si tratta di un mix di esplorazione ed avventura riconducibile al primo Metroid per NES datato 1986, ma che trovò le sue migliori incarnazioni nel successivo Super Metroid (decisamente più evoluto e meglio bilanciato) e in Castlevania Symphony of The Night per la prima PlayStation. Per farla breve, é un genere ricco di azione e scontri coi nemici che però pone particolare enfasi sull'esplorazione di ambienti, più o meno labirintici (magari con automapping), e sul potenziamento del protagonista con nuovi poteri, armi, chiavi ed abilità che gli consentono di volta in volta di esplorare aree prima inaccessibili. Di recente questo genere é tornato molto in voga, soprattutto grazie ad ottimi titoli come Cave Story e Shadow Complex.
Ma torniamo in carreggiata: Insanely Twisted Shadow Planet deriva direttamente dal lavoro dell'artista Michel Gagne, disegnatore ed animatore già responsabile della miniserie animata Insanely Twisted Shadow Puppets, una serie di brevissimi siparietti con protagoniste strane creature e infernali macchinari. L'artista ha già lavorato in passato con Don Bluth, famoso animatore ex-disneyano autore non solo di classici come Fievel e Titan AE ma anche del celeberrimo lasergame Dragon's Lair. Ma passiamo alla trama del gioco: Il pianeta delle ombre, o meglio “Il follemente contorto” pianeta delle ombre, sta estendendo la sua influenza negativa verso i pianeti limitrofi, come una piaga che infetta i mondi. Esso genera una sorta di melma nera che muta forma e consistenza, generando di volta in volta tentacoli, aculei, meccanismi e pareti inaccessibili; come fosse l'incarnazione stessa dei mutevoli incubi e paure dell'uomo, che da sempre accompagnano la sua lotta per la sopravvivenza. Forse é una metafora della malvagità e della corruzione dilagante, o forse del nero male che talvolta oscura l'anima degli individui impedendogli di vivere, e contro cui spesso é impossibile lottare.
Nei panni di un buffo alieno a bordo del suo disco volante tipicamente anni'50, dovremo partire dal nostro pianeta ormai infetto alla volta dello Shadow Planet per porre fine a tale minaccia. Inizialmente potremo solo esplorare in giro ed esaminare gli elementi col nostro raggio radar, il quale puntato su un determinato oggetto ci dirà qual'é la sua funzione o se é possibile utilizzarlo interagendoci in qualche modo (una sorta di aiuto sempre disponibile insomma), proseguendo però verremo in possesso di nuove armi e gadget, tra cui un simpatico braccio meccanico che potremo utilizzare per spostare oggetti e risolvere così piccoli enigmi basati sulla fisica.
A distanza di decenni, arriva questa recente proposta della “Summer of Arcade” su Xbox 360: Insanely Twisted Shadow Planet, singolare titolo che tanto ricorda questo antico genere ormai (giustamente) dimenticato. Fortunatamente le somiglianze si fermano alla componente estetica ed al setting speleologico, infatti salvo rari casi non é possibile schiantarsi sulle pareti (un vero sospiro di sollievo per chi ha passato la sua infanzia con titoli come Odysseus e Lazy Jones) e la struttura ludica di base é molto più simile al cosiddetto filone “Metroidvania” che tanto successo ha riscosso dall'epoca dei 16bit fino ad oggi.
Per chi fosse all'oscuro di questo sottogenere, si tratta di un mix di esplorazione ed avventura riconducibile al primo Metroid per NES datato 1986, ma che trovò le sue migliori incarnazioni nel successivo Super Metroid (decisamente più evoluto e meglio bilanciato) e in Castlevania Symphony of The Night per la prima PlayStation. Per farla breve, é un genere ricco di azione e scontri coi nemici che però pone particolare enfasi sull'esplorazione di ambienti, più o meno labirintici (magari con automapping), e sul potenziamento del protagonista con nuovi poteri, armi, chiavi ed abilità che gli consentono di volta in volta di esplorare aree prima inaccessibili. Di recente questo genere é tornato molto in voga, soprattutto grazie ad ottimi titoli come Cave Story e Shadow Complex.
Ma torniamo in carreggiata: Insanely Twisted Shadow Planet deriva direttamente dal lavoro dell'artista Michel Gagne, disegnatore ed animatore già responsabile della miniserie animata Insanely Twisted Shadow Puppets, una serie di brevissimi siparietti con protagoniste strane creature e infernali macchinari. L'artista ha già lavorato in passato con Don Bluth, famoso animatore ex-disneyano autore non solo di classici come Fievel e Titan AE ma anche del celeberrimo lasergame Dragon's Lair. Ma passiamo alla trama del gioco: Il pianeta delle ombre, o meglio “Il follemente contorto” pianeta delle ombre, sta estendendo la sua influenza negativa verso i pianeti limitrofi, come una piaga che infetta i mondi. Esso genera una sorta di melma nera che muta forma e consistenza, generando di volta in volta tentacoli, aculei, meccanismi e pareti inaccessibili; come fosse l'incarnazione stessa dei mutevoli incubi e paure dell'uomo, che da sempre accompagnano la sua lotta per la sopravvivenza. Forse é una metafora della malvagità e della corruzione dilagante, o forse del nero male che talvolta oscura l'anima degli individui impedendogli di vivere, e contro cui spesso é impossibile lottare.
Nei panni di un buffo alieno a bordo del suo disco volante tipicamente anni'50, dovremo partire dal nostro pianeta ormai infetto alla volta dello Shadow Planet per porre fine a tale minaccia. Inizialmente potremo solo esplorare in giro ed esaminare gli elementi col nostro raggio radar, il quale puntato su un determinato oggetto ci dirà qual'é la sua funzione o se é possibile utilizzarlo interagendoci in qualche modo (una sorta di aiuto sempre disponibile insomma), proseguendo però verremo in possesso di nuove armi e gadget, tra cui un simpatico braccio meccanico che potremo utilizzare per spostare oggetti e risolvere così piccoli enigmi basati sulla fisica.