INTERSTATE 82
di
Redazione Gamesurf
Per il resto gli indicatori sono rimasti invariati: il radar, il rapporto danni/arsenale e, in aggiunta, una barra dell'energia dell'auto
QUALCOSA E' CAMBIATO
Ciò che sicuramente ha reso grande Interstate 76 é stato l'intrigante trama che legava indissolubilmente tutte le missioni, apparentemente uscite direttamente dai telefilm degli anni '70. Questo entusiasmante coinvolgimento non rimaneva tuttavia relegato nei numerosi intermezzi animati che componevano la storia ma lo si poteva testare anche quando si era alla guida del proprio mezzo o si allestiva la propria macchina da guerra prima di scendere in campo
Tutto questo purtroppo é stato perduto e giocando si ha la netta impressione che le missioni siano fini a sé stesse. Nonostante le lunghe e valide animazioni infatti ci si trova spesso alla guida del mezzo senza motivazioni, un po' come accade negli sparattutto 3D meno riusciti
Ulteriore conferma di questo decadimento la si trova poi osservando come in questo seguito non sia stato mantenuto uno degli elementi chiave di I76: il recupero dei mezzi nemici distrutti nei duelli. Mentre nel precedente titolo infatti l'aggiornamento del proprio mezzo avveniva con il recupero dei pezzi ancora intatti delle auto nemiche, adesso per poter espandere la propria auto é sufficiente far esplodere gli avversari vendendo così le carcasse dei loro mezzi. Ciò ovviamente comporta un drastico calo nel coinvolgimento e nel realismo degli scontri, ridotti ora ad una indiscriminata carneficina, ben lontana dagli esaltanti duelli a colpi di pistola di I76
SENZA MANI!
Si é parlato della grafica, della trama e dei combattimenti, é bene dunque analizzare adesso un altro elemento molto importante del gioco: la guida dei mezzi
Sfortunatamente, anche da questo punto di vista, si assiste ad un netto peggioramento rispetto ai canoni del primo titolo in quanto, in perfetta coerenza con la spiccata personalità arcade di I82, anche il realismo con cui si guidano i mezzi é stato drasticamente ridotto. Le macchine, indipendentemente dalla marca e dal modello, tendono tutte a sbandare esageratamente ad ogni movimento del volante, inclinandosi e sbandando quasi avessero le sospensioni fatte di burro. Il cambio é automatico senza alcuna possibilità di intervento da parte del giocatore, che oltre a sterzare e accelerare potrà soltanto usufruire del freno a mano, mai come ora di fondamentale importanza
QUALCOSA E' CAMBIATO
Ciò che sicuramente ha reso grande Interstate 76 é stato l'intrigante trama che legava indissolubilmente tutte le missioni, apparentemente uscite direttamente dai telefilm degli anni '70. Questo entusiasmante coinvolgimento non rimaneva tuttavia relegato nei numerosi intermezzi animati che componevano la storia ma lo si poteva testare anche quando si era alla guida del proprio mezzo o si allestiva la propria macchina da guerra prima di scendere in campo
Tutto questo purtroppo é stato perduto e giocando si ha la netta impressione che le missioni siano fini a sé stesse. Nonostante le lunghe e valide animazioni infatti ci si trova spesso alla guida del mezzo senza motivazioni, un po' come accade negli sparattutto 3D meno riusciti
Ulteriore conferma di questo decadimento la si trova poi osservando come in questo seguito non sia stato mantenuto uno degli elementi chiave di I76: il recupero dei mezzi nemici distrutti nei duelli. Mentre nel precedente titolo infatti l'aggiornamento del proprio mezzo avveniva con il recupero dei pezzi ancora intatti delle auto nemiche, adesso per poter espandere la propria auto é sufficiente far esplodere gli avversari vendendo così le carcasse dei loro mezzi. Ciò ovviamente comporta un drastico calo nel coinvolgimento e nel realismo degli scontri, ridotti ora ad una indiscriminata carneficina, ben lontana dagli esaltanti duelli a colpi di pistola di I76
SENZA MANI!
Si é parlato della grafica, della trama e dei combattimenti, é bene dunque analizzare adesso un altro elemento molto importante del gioco: la guida dei mezzi
Sfortunatamente, anche da questo punto di vista, si assiste ad un netto peggioramento rispetto ai canoni del primo titolo in quanto, in perfetta coerenza con la spiccata personalità arcade di I82, anche il realismo con cui si guidano i mezzi é stato drasticamente ridotto. Le macchine, indipendentemente dalla marca e dal modello, tendono tutte a sbandare esageratamente ad ogni movimento del volante, inclinandosi e sbandando quasi avessero le sospensioni fatte di burro. Il cambio é automatico senza alcuna possibilità di intervento da parte del giocatore, che oltre a sterzare e accelerare potrà soltanto usufruire del freno a mano, mai come ora di fondamentale importanza
INTERSTATE 82
INTERSTATE 82
E' triste dover parlare male di un gioco, specialmente quando lo si è aspettato a lungo con il cuore in mano. Personalmente sono un fan accanito del primo I76 (e ciò in parte giustifica i continui riferimenti fatti nel corso della recensione), tanto da rimanere doppiamente deluso da quello che è un seguito, spogliato integralmente di tutti gli aspetti validi e vincenti che hanno reso il primo titolo. Grafica a parte si è infatti perso tutto e le innovazioni apportate, seppure coerenti con l'intenzione da parte di Activision di dare al gioco uno stampo Arcade, non fanno altro che rendere I82 un gioco come tanti altri. Sicuramente a chi non ha avuto modo di giocare al primo episodio I82 appare come un gioco divertente e intrigante; per tutti quelli invece che ancora si divertono a rivivere le avventure di Groove e Taurus negli Anni '70, sconsiglio vivamente un'esperienza che lascerebbe indubbiamente con l'amaro in bocca.