Invader
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Ci sono delle storie che vengono tramandate di generazione in generazione per secoli: una di queste racconta di Alpha Necronis, un altro sistema solare dove la guerra tra i Rygot e gli Ixaban dura ormai da 600 anni a causa degli Swarm, una apparentemente inarrestabile potenza aliena che tramite i propri poteri psichici incitava segretamente all'odio i due popoli. Ma un giorno i terribili piani furono scoperti, così gli abitanti di Rygot e quelli di Ixaban dopo essersi trucidati per anni si allearono contro una forza ancora più grande e misteriosa per conquistare definitivamente la pace.
In questo modo si apre la storia di Invader, sparatutto a scorrimento verticale nonché ultima fatica della Xicat interactive.
Gli sparatutto a scorrimento verticale, solitamente a carattere fantascientifico, sono un genere di gioco solo recentemente riscoperto, dalla natura molto arcade e che richiede al giocatore caratteristiche fondamentali quali: pazienza, precisione e molti riflessi, pregi molto importanti se si vuole passare qualche ora sparando a destra e a manca nel tentativo di salvare la propria astronave dalla tempesta di fuoco delle armate nemiche.
Questo in breve sono le caratteristiche degli starship shoot em'up (nome originale), un genere in cui il GameboyAdvance e in generale tutte le console di nuova generazione latitano un po', riuscirà quindi Invader approfittando di questa carenza nel settore ad imporsi nel nuovo panorama videoludico? Per l'ardua sentenza vi riamando alla fine della recensione.
Dopo aver scelto una delle due navicelle spaziali che differiscono tra loro oltre che esteticamente anche per la differente angolazione dello sparo (una diritta e l'altra obliqua) dovremo iniziare a fare piazza pulita nei vari pianeti (otto in tutto) sparando tramite l'ausilio del tasto A (mentre con il dorsale L sceglieremo il tipo di fuoco più appropriato) a pressoché tutto quello che ci si para davanti come navicelle aliene, fortificazioni, mine, insetti giganti e altre amenità di questo tipo, senza dimenticare che in fasi più concitate è possibile con la pressione del tasto B liberare lo schermo da tutti i nemici grazie ad una super bomba. Distruggendo un po' dappertutto otterremo dei soldi spendibili per acquistare dei potenziamenti per le armi a nostra disposizione (otto in tutto) come: fuoco triplo, incremento della velocità di sparo ed altre più o meno utili, rendendo il nostro mezzo sempre più simile ad una macchina da guerra armata di tutto punto.
Dopo aver capito circa quello che sarà il nostro compito, passiamo ora ad analizzare il comparto grafico: esteticamente il gioco non si presenta male, ad una presentazione in stile retrò ma comunque molto accattivante dove potremo conoscere qualcosa di più sulla vicenda che ha spinto alla guerra, si contrappone la realizzazione del gioco vero proprio più che discreta, la quale non sfrutta certamente tutti e 32 bit del GameboyAdvance ma si fa comunque apprezzare per le esplosioni, la realizzazione delle astronavi nemiche, il paesaggio di contorno e i boss.