Inversion
di
Sembrava una giornata come le altre quella in cui Davis Russel e il suo collega poliziotto Leo Delgado uscivano dal commissariato di Vanguard City diretti a casa propria. Non potevano immaginare che la città sarebbe improvvisamente stata assalita da un esercito di bruti bene armati - i cosiddetti Lutadore - equipaggiati tra l'altro con strane apparecchiature in grado di ridurre, annullare, capovolgere o rafforzare la forza di gravità in aree limitate. Quel giorno sarebbe iniziata per i due amici una strana e tragica epopea di morte, prigionia, fuga, vendetta e molto, molto sangue...
Inversion é uno sparatutto in terza persona che ci propone, nella campagna in giocatore singolo (o co-op) di interpretare Russel (con Leo al seguito) nella sua turbolenta lotta coi Lutadore, alla ricerca della figlia di cui ha perso le tracce durante l'invasione. Alle tradizionali meccaniche da TPS “con coperture”, Inversion accosta alcune novità legate alla gestione della gravità alterata: saranno infatti presenti zone in cui il piano di riferimento si sposterà su una parete o addirittura sul soffitto, passando dall'uno all'altro attraverso gli appositi snodi gravitazionali, nonché intere aree in cui si fluttua a 0G.
Fatta eccezione per queste ultime, il gioco si configura pertanto come un “nomale” TPS: avrete a disposizione due armi (più eventualmente le granate), di cui solo una può essere “pesante” come un lanciamissili o una mitragliatrice, ma niente vi vieta di portarvi due fucili, i quali si dividono essenzialmente in automatici, shogun e di precisione, sostituiti verso la metà della vicenda dagli equivalenti che utilizzano cariche energetiche piuttosto che proiettili in piombo. Le armi hanno una singola modalità di fuoco, tra l'altro senza mirino su schermo a meno di non premere l'apposito zoom, e consentono sempre di sferrare una qualche forma di attacco in corpo a corpo. Le cose si fanno un po' più interessanti quando si mettono le mani sul Gravilink, ovvero l'apparecchio “portatile” per interagire con la gravità.
Levatevi però dalla testa che questo vi permetta di “invertire” la forza o causare fenomeni a livelli paragonabili a quelli ambientativi: Il Gravilink si limita infatti a emettere colpi che possono ridurre oppure aumentare la gravità su un'area limitata. L'effetto del primo utilizzo é quello di mettere in sospensione i nemici in modo da poterli impallinare senza copertura, oppure i vari oggetti (barili, rottami, automobili, sfere di lava) in modo da poterli “catturare” e poi scagliare con effetti devastanti. Viceversa, la gravità aumentata può atterrare un nemico, far schiantare oggetti sospesi oppure costituire uno “scudo” intorno a Russel che assorbirà i danni (finché dura l'energia). Infine, il Gravilnk può essere usato per emanare una “onda d'urto” che danneggia i nemici a distanza ravvicinata.
Nelle zone a 0G lo stile di gioco é relativamente il medesimo, salvo il fatto che non potrete fluttuare in libertà e pertanto i movimenti subiranno non poche limitazioni. Potrete passare da un appiglio all'altro semplicemente inquadrandoli e cliccando l'apposito tasto, oppure utilizzare il Gravilink per emettere dei “colpi gravitazionali” che vi impartiscano una spinta limitata, utile più che altro come schivata che come vera e propria propulsione. Questo implica anche il fatto che queste sessioni siano giocoforza più “statiche” rispetto a quelle tradizionali: sostanzialmente si rimane appesi al singolo appiglio finché non ci sono più nemici in vista, dato che gli spostamenti sono troppo lenti e svantaggiosi.
In tutta la sua realizzazione, Inversion presenta buone idee e spunti interessanti, ma non altrettanta profondità. Il discorso si può aprire col commento tecnico: il gioco presenta infatti un ottimo utilizzo del motore fisico, presentando ambienti vasti con vari elementi distruggibili e conseguente creazione di rottami da sfruttare col Gravilink; encomiabile anche la gestione della gravità nelle zone miste. Attraversando la vicenda ci si rende però conto della linearità dello sviluppo, della limitazione delle aree a gravità mista, delle pessime inquadrature (e della pessima gestione) del 0G e, soprattutto, delle texture che vengono caricate per gradi - quest'ultimo elemento salvaguarda il frame rate ma offre uno spettacolo a tratti disdicevole.
Inversion é uno sparatutto in terza persona che ci propone, nella campagna in giocatore singolo (o co-op) di interpretare Russel (con Leo al seguito) nella sua turbolenta lotta coi Lutadore, alla ricerca della figlia di cui ha perso le tracce durante l'invasione. Alle tradizionali meccaniche da TPS “con coperture”, Inversion accosta alcune novità legate alla gestione della gravità alterata: saranno infatti presenti zone in cui il piano di riferimento si sposterà su una parete o addirittura sul soffitto, passando dall'uno all'altro attraverso gli appositi snodi gravitazionali, nonché intere aree in cui si fluttua a 0G.
Fatta eccezione per queste ultime, il gioco si configura pertanto come un “nomale” TPS: avrete a disposizione due armi (più eventualmente le granate), di cui solo una può essere “pesante” come un lanciamissili o una mitragliatrice, ma niente vi vieta di portarvi due fucili, i quali si dividono essenzialmente in automatici, shogun e di precisione, sostituiti verso la metà della vicenda dagli equivalenti che utilizzano cariche energetiche piuttosto che proiettili in piombo. Le armi hanno una singola modalità di fuoco, tra l'altro senza mirino su schermo a meno di non premere l'apposito zoom, e consentono sempre di sferrare una qualche forma di attacco in corpo a corpo. Le cose si fanno un po' più interessanti quando si mettono le mani sul Gravilink, ovvero l'apparecchio “portatile” per interagire con la gravità.
Levatevi però dalla testa che questo vi permetta di “invertire” la forza o causare fenomeni a livelli paragonabili a quelli ambientativi: Il Gravilink si limita infatti a emettere colpi che possono ridurre oppure aumentare la gravità su un'area limitata. L'effetto del primo utilizzo é quello di mettere in sospensione i nemici in modo da poterli impallinare senza copertura, oppure i vari oggetti (barili, rottami, automobili, sfere di lava) in modo da poterli “catturare” e poi scagliare con effetti devastanti. Viceversa, la gravità aumentata può atterrare un nemico, far schiantare oggetti sospesi oppure costituire uno “scudo” intorno a Russel che assorbirà i danni (finché dura l'energia). Infine, il Gravilnk può essere usato per emanare una “onda d'urto” che danneggia i nemici a distanza ravvicinata.
Nelle zone a 0G lo stile di gioco é relativamente il medesimo, salvo il fatto che non potrete fluttuare in libertà e pertanto i movimenti subiranno non poche limitazioni. Potrete passare da un appiglio all'altro semplicemente inquadrandoli e cliccando l'apposito tasto, oppure utilizzare il Gravilink per emettere dei “colpi gravitazionali” che vi impartiscano una spinta limitata, utile più che altro come schivata che come vera e propria propulsione. Questo implica anche il fatto che queste sessioni siano giocoforza più “statiche” rispetto a quelle tradizionali: sostanzialmente si rimane appesi al singolo appiglio finché non ci sono più nemici in vista, dato che gli spostamenti sono troppo lenti e svantaggiosi.
In tutta la sua realizzazione, Inversion presenta buone idee e spunti interessanti, ma non altrettanta profondità. Il discorso si può aprire col commento tecnico: il gioco presenta infatti un ottimo utilizzo del motore fisico, presentando ambienti vasti con vari elementi distruggibili e conseguente creazione di rottami da sfruttare col Gravilink; encomiabile anche la gestione della gravità nelle zone miste. Attraversando la vicenda ci si rende però conto della linearità dello sviluppo, della limitazione delle aree a gravità mista, delle pessime inquadrature (e della pessima gestione) del 0G e, soprattutto, delle texture che vengono caricate per gradi - quest'ultimo elemento salvaguarda il frame rate ma offre uno spettacolo a tratti disdicevole.