Italian Job

di Andrea Bonino

Il film ruotava intorno alla figura di Charlie Crockers, appena uscito di galera ma di nuovo all'opera. Questa volta vuole rubare 4 milioni di dollari sotto il naso della polizia e della mafia di Torino. Per realizzare il colpo deve formare una banda reclutando i migliori ladri di auto di Londra e provocare il più grande ingorgo stradale mai visto a Torino, per poter fuggire nel caos. Inutile dire che il nostro alter ego sarà proprio il capo della banda ma, per la prima volta dopo «Driver» e «World's scariest police's chases», non dovremo impersonare sempre lo stesso personaggio: saremo Charlie oppure la sua fidanzata Lorna, oppure Freddie Camp o, infine, Roger. Tutta la banda deve partecipare al più grande colpo della storia.
Tempo fa, all'uscita di Driver, dicemmo che il suo esempio sarebbe stato da seguire. Finalmente qualcuno ha esaudito i nostri desideri: lo ha fatto con bravura realizzando un gioco all'altezza del "gotha" dei giochi polizieschi d'inseguimento (o di fuga: dipende sempre dai punti di vista).

Eh no! Finalmente un gioco ambientato in una città italiana: anni '60 però!!!
Anni di attesa per un'ambientazione in una città italiana e cosa fanno i produttori? Vanno proprio a pescare il rifacimento di un film anni '60: inevitabile una Torino irriconoscibile anche per chi ci vive. Poco male: chi non era ancora nato, non rimane che ammirare la Torino da "bere"; chi ha già una certa età, avrà nostalgia di quei tempi. Così come avrà nostalgia di quelle verdi e rigogliose aiuole spartitraffico a delineare il passaggio dei tram, come nelle città americane (in Driver la città di Miami era un continuo via vai di tram nelle corsie centrali). Negli anni Sessanta il mondo non era sicuramente stressato: le persone camminavano in mezzo alla strada, gente seduta in ogni bar, gente in bicicletta, viali alberati e aiuole ovunque, poche auto in circolazione ma, soprattutto, tanta polizia a vigilare sulla tranquillità dei cittadini. E proprio questo sarà il nostro problema. Sia la Torino degli anni in questione che Londra (ancora oggi è praticamente uguale) sono lastricate di viuzze strettissime a doppio senso di marcia. Immaginiamo di dover scappare dalla polizia in viuzze in cui ci sono anche macchine parcheggiate, vasi di fiori, panchine e pali della luce. Come finiremo? Malconci di sicuro.