Ivy The Kiwi?

di Paolo Mulas
Al momento del suo storico addio alla Sega ed al Sonic Team nel 2006, Yuji Naka aveva promesso che avrebbe voluto dedicarsi a titoli completamente diversi da quelli che ne avevano fino ad allora caratterizzato il suo dorato curriculum. Così, dopo l'originalissimo Let's Tap per Wii, ecco arrivare sempre per la console Nintendo Ivy the Kiwi? un altro gioco dalle atmosfere e dalle meccaniche decisamente atipiche.



Quel punto interrogativo alla fine del nome non é un refuso, ma é inerente all'aspetto narrativo del titolo; giustappunto il protagonista dell'avventura é un kiwi (il piccolo uccello incapace di volare, nonché l'animale simbolo della Nuova Zelanda) che però é incerto della propria identità. Difatti la piccola Ivy appena uscita dall'uovo non ha trovato un amorevole sguardo materno, ma soltanto la diffidenza degli altri animali, e pertanto decide di mettersi alla disperata ricerca della madre. Raccontata attraverso delle suggestive immagini in stile libro illustrato, quella di Ivy é una struggente fiaba a tratti un po' malinconica ma altresì ricca di speranza, sicuramente in grado di colpire l'immaginario dei giocatori più giovani ma non solo.

La principale particolarità del titolo é legata certamente alla peculiarità rappresentata dal non diretto controllo del protagonista (o meglio della protagonista) che si muoverà automaticamente a sinistra o destra tornando indietro ogni qual volta si troverà dinanzi ad un ostacolo. Tramite il Wii Remote potremo però creare dei tralicci di vite grazie ai quali costruire in diretta il percorso per Ivy, permettendole così di raggiungere piattaforme altrimenti fuori dalla sua portata, colmare il “vuoto” di alcune trappole o ancora ripararla da spuntoni e nemici vari. Potranno coesistere fino ad un massimo di tre tralicci per volta, ed una volta creato un quarto scomparirà il primo e così via: tre tralicci saranno comunque ben sufficienti per muoversi in maniera agile e rapida all'interno dei livelli.

Ognuno di essi avrà un perentorio limite di tempo, ma se penserete unicamente ad arrivare al traguardo vi avanzeranno sicuramente moltissimi secondi, se invece avrete intenzione di esplorare ogni quadro in maniera certosina alla ricerca delle dieci piume dislocate in ciascuno di essi, allora il fattore sfida sarà notevolmente ampliato. La curva di apprendimento é davvero ottima, i primi stage possono essere considerati quasi come delle tranquille passeggiate utili per impratichirsi con il sistema di controllo, ma proseguendo avremo modo di scoprire anche delle nuove abilità; potremo per esempio tendere i tralicci (con il tasto B) per “sparare” Ivy come se fosse il proiettile di una fionda contro muri da sgretolare e fastidiosi nemici, o ancora avremo modo di utilizzare i tralicci anche per spostare delle rocce in grado di distruggere delle pareti ed aprire quindi nuovi passaggi.




Quasi senza rendersene conto ai primi stentati passi si sostituiranno ben presto degli avanzamenti a velocità vorticose, che non dovranno però distrarci dai numerosi ostacoli e dai nemici che si faranno via sempre più insidiosi. Proteggere accuratamente Ivy si rivela fondamentale nell'economia del gameplay, perché basterà venire a contatto con uno spuntone, le gocce d'acqua o con gli antipatici topi e corvi per morire e per essere costretti a ricominciare il livello. Non ci sono checkpoint di sorta a risparmiarci la fatica, anche perché dato che gli stage durano al massimo una manciata di minuti, la loro presenza avrebbe agevolato troppo la vita al giocatore. I 50 livelli presenti (più altrettanti bonus), sono spesso sorretti da un level design semplice ma decisamente efficace, anche se prevedibilmente considerando il loro elevato numero, alcuni di essi tenderanno ad assomigliarsi.

Originale incrocio tra platform e puzzle game, il titolo Prope sembra a torto un gioco piuttosto facile, ma dietro ad una struttura essenziale si cela invece un titolo che richiede velocità, tempismo ed una notevole capacità d'improvvisazione. Qualche passaggio avrebbe magari necessitato di maggior studio (può capitare talvolta di rimanere incastrati tra qualche traliccio erroneamente costruito) ma in generale si ha che fare con una formula dalle alte potenzialità ipnotiche. Finire il gioco non é di per sé un'impresa titanica, ma la sfida si fa certamente molto più ostica e quindi interessante per chi intende raccogliere le già citate piume, anche se poi il titolo non riserva degli extra memorabili. Gradita la presenza di una modalità multiplayer (fino a quattro giocatori) sia cooperativa e sia competitiva.

L'atmosfera fiabesca del titolo traspare anche sotto il profilo grafico, semplice ed essenziale ma altresì piuttosto raffinato: delle immagini statiche ma comunque apprezzabili faranno da sfondo alle nostre peregrinazioni avvicendandosi ogni cinque livelli. Discorso simile per il sonoro, brani piuttosto adatti e piacevoli ma un po' ripetitivi a lungo andare. Arrivato colpevolmente in sordina sul Wii, Ivy the Kiwi? é un titolo che non merita certo di essere sottovaluto. Originale nel gameplay e nelle atmosfere il piccolo kiwi di Yuji Naka sa certamente come distinguersi nell'attuale panorama videoludico.