Jack lo squartatore

Jack lo squartatore
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In buona sostanza il sistema di movimento è lo stesso del recente e controverso titolo Ubisoft, CSI Dark Motives. Le interazioni sono davvero ridotte all'osso e questo mina moltissimo la longevità e il divertimento di qualsiasi titolo in generale e di una avventura grafica in particolare, ove l'esplorazione e la ricerca degli oggetti e il loro utilizzo è probabilmente il vero motore che spinge il videogiocatore a continuare il match; se questi elementi vengono a mancare è intrinseco che anche il divertimento scemi verso abissi rosso sangue intrisi di noia. Graficamente, JTR è diversi gradini sotto lo standard attuale. Chi si aspetta la bellezza e l'imponenza grafica di Syberia, resterà deluso amaramente. Il prodotto Microids sembra un titolo di un paio di anni fa (in verità, pare proprio che la gestazione di questo prodotto sia stata particolarmente lunga, ma questa non può essere una scusa, non allo stato attuale della tecnologia), con locazioni ampie ma scarsamente dettagliate, pochi poligoni e texture ripetute fino alla nausea.

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I personaggi sembrano manichini messi davanti ai fondali prerenderizzati che formano l'intero gioco, con pochissime frasi campionate e movimenti banali e sempre uguali. Un battito di ciglia ogni tre secondi, oppure un gesto con la mano ogni quattro è tutto quello che vedremo fare agli starring del gioco, con una lacerante sensazione di tristezza che riuscirebbe a pervadere anche il più affezionato amante delle avventure grafiche. Come già sottolineato anche l'interazione con l'ambiente è davvero limitata all'osso: nella maggior parte delle locazioni saremo semplici passanti e non vi sarà assolutamente nulla da vedere e toccare. Onde ovviare a questo problema, alla Galilèa hanno pensato di tanto in tanto di mettere un poster appiccicato a qualche muro, che reclamizza questo o quello spettacolo teatrale, che ai fini della avventura ha davvero poco a che fare; è vero che una cantante di teatro sarà nostra partner ad un certo punto dell'avventura...ma è un placebo dallo scarso effetto. Un piccolo taccuino ed una scarna mappa dove clickare per scegliere i vari luoghi da esplorare completano un quadro visivo poco esaltante. L'engine middleware, il Virtools, mostra tutti i suoi limiti...forse sarebbe stato meglio utilizzare il VR Quicktime...ed ho detto tutto.

Sul fronte audio, la faccenda cambia poco. Nonostante l'impegno per creare musiche evocative e avvolgenti, la colonna sonora pare davvero banale e poco avvincente, se non per alcuni pezzi di rilievo, come ad esempio la "Three Reavens", e "Irish Rover", motivi tradizionali dell'epoca ottimamente realizzati. Tuttavia il vero, autentico disastro e nel doppiaggio in Italiano. In questi miei giorni, di nostalgiche partite a Heretic II, rido con clemenza alla bruttura e inespressività della voce del prode eretico Corvus. In un gioco di quasi 7 anni fa, ci si può passare sopra. Questo non significa però che un doppiaggio come quello che si vede in JLS possa risultare accettabile: oltre ai vistosi fuori sincrono, sono allucinanti le espressioni vocali dei doppiatori, molto spesso al limite del ridicolo. Il titolo della casa Francese, in definitiva, risulta decisamente sottotono e lontano da essere un capolavoro. Sfortunatamente il divertimento latita ed anche quando ci si trova a scoprire l'arcano, la mancanza di carisma delle locazioni e dei personaggi rovinano quell'appeal necessario per provare delle emozioni grazie ad un videogame. Prima di gettarci nel pentolone pieno di organi del commento finale, ricordo a tutti che JLS manca di modalità multiplayer (!) e per (o nonostante sarebbe meglio) le tematiche trattate è consigliato ad un pubblico da dodici anni in su...

COMMENTO FINALE
Jack lo Squartatore è l'ennesimo esempio di come si possa sprecare un'ottima idea. Indubbiamente, pensare di spostare le avventure di Jack da Londra a New York, con una teoria sulla sua identità anche originale che scopriremo giocando, parrebbe essere una buona trovata. Ma una pessima realizzazione tecnica, un doppiaggio ridicolo e la poca interazione decretano la mancanza di divertimento in questo titolo, consigliato quindi solo a chi vive di pane e Avventure Grafiche.

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