Jade Empire

Jade Empire
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Avendo accennato agli scontri, si è portati naturalmente a trattarne.
Fluidi, semplici, simbiotici ai controlli impartiti dal pad e completamente in real-time, sono peraltro galvanizzati da una moltitudine di stili marziali che si differenziano tanto per genere (trasformazione in demone, utilizzo d'armi, calci, pugni e magie) quanto per numero. La personalizzazione che consegue a ciascun Level-up è figlia di quella concessa ad apertura di gioco nel creare il proprio alter-ego (ancora una volta, a tal proposito, l'ispirazione va ricercata in Kotor).
Al tasto A è conferita gran parte dell'azione (gli stili sono tutti e sempre selezionabili attraverso la croce direzionale), mentre X fa incrementare l'affondo della mossa di turno (caricandola).
B concede tanti movimenti quante sono le direzioni (non un'effettiva schivata ma un buon indice di dinamismo) ed al contempo dà luogo alla parata (qualora si rimanga fermi). Infine Y fa accedere al Focus, in pieno stilema Matrix, ed i tasti bianco e nero ottemperano rispettivamente il primo alla guarigione ed il secondo alla concentrazione del Ki.
Il solo pericolo riscontrabile è complementare più che alla facilità (modificabile a piacimento -tra Studente, Maestro e Gran Maestro-) alla ripetitività che le belligeranze comportano (mostri piccoli, grandi e boss: nessuno escluso); fattore da controbilanciare giocoforza con la continua sperimentazione.

Un vero peccato che la questione morale sia fin troppo marginale; occorrerà ciononostante tener conto costantemente dell'indole dell'interlocutore di turno (il tutto premia peraltro l'eventuale rigiocabilità).
Un vero peccato che la questione morale sia fin troppo marginale; occorrerà ciononostante tener conto costantemente dell'indole dell'interlocutore di turno (il tutto premia peraltro l'eventuale rigiocabilità).
All'interno dei centri abitati (nell'immagine il cimitero della città imperiale) non mancheranno sidequest di vario genere (benché nulla di non già visto). Pregevoli quelle riguardanti gli spiriti vaganti.
All'interno dei centri abitati (nell'immagine il cimitero della città imperiale) non mancheranno sidequest di vario genere (benché nulla di non già visto). Pregevoli quelle riguardanti gli spiriti vaganti.
Il medaglione non è solo il simbolo del nostro retaggio (ossia l'essere eredi dei Monaci dello Spirito), ma è anche un mezzo per incrementare le proprie abilità (equipaggiando le relative gemme).
Il medaglione non è solo il simbolo del nostro retaggio (ossia l'essere eredi dei Monaci dello Spirito), ma è anche un mezzo per incrementare le proprie abilità (equipaggiando le relative gemme).

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Combinando tra loro stili di diversa natura si accede ad esempio alle "combo armoniche" e se i nostri compagni di viaggio (cui è dedicata la voce del menu "Seguaci") risultano quasi inutili nell'offesa, essi destano maggiore interesse se adibiti alla modalità supporto.
Ad ulteriore appannaggio delle abilità stanno le gemme, da incastonare ai frammenti di quel medaglione simbolo del nostro retaggio. Tre sono le sue parti che una volta trovate, non un'azione facoltativa ma necessitata dal copione, aumenteranno il numero di gemme equipaggiabili (da tre a cinque, da cinque a sette) datrici a loro volta di bonus per l'arte oratoria (sia essa intimidatoria, adulatrice e convincente), per la resistenza, l'energia, la mente, lo spirito e via di questo passo.

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Ultima e vitale nota analitica della giocabilità spetta all'esplorazione, caratteristica seconda in importanza a nessuna. Va riconosciuta una linearità di fondo, quasi disarmante ad inizio gioco; fortuna che Jade Empire non si comporti come il suo illustre collega Fable (lineare da capo a coda), ma si apra anzi a mò di ventaglio. Alle stradine con qualche bivio ed alle sessioni, collanti tra locazioni, di shooter 2d (si veda il relativo box integrativo) si oppongono con gloria le due cittadine principali (l'approdo di Tieng e la città imperiale, Porta della Fenice). Al loro interno non solo si ha un estensione di spazio maggiore, ma una discreta quantità di sidequest con le quali intrattenersi: buona la loro fattura, benché niente di non già visto.
E' questa in fin dei conti la formula di un gioco eccellente per espressioni tecniche, capace nelle sue offerte ludiche di far invaghire qualsivoglia fascia videogiocante, ma nullo nell'innovazione.




Fluidi, semplici, simbiotici ai controlli impartiti dal pad e completamente in real-time, gli scontri sono galvanizzati da una moltitudine di stili marziali e penalizzati in parte dalla ripetitività.
Fluidi, semplici, simbiotici ai controlli impartiti dal pad e completamente in real-time, gli scontri sono galvanizzati da una moltitudine di stili marziali e penalizzati in parte dalla ripetitività.
Il miglior lavoro artistico di BioWare che ne consegue è capace di garantire da capo a coda una più che discreta varietà di locazioni, spaziando da luoghi soleggiati ad altri ben più oscuri.
Il miglior lavoro artistico di BioWare che ne consegue è capace di garantire da capo a coda una più che discreta varietà di locazioni, spaziando da luoghi soleggiati ad altri ben più oscuri.
La sontuosa atmosfera esotica è retta da stili estetici fra loro commisti: dominanti motivi cinesi si intervallano a spunti d'arte nipponica ed al misticismo visivo indiano.
La sontuosa atmosfera esotica è retta da stili estetici fra loro commisti: dominanti motivi cinesi si intervallano a spunti d'arte nipponica ed al misticismo visivo indiano.
11
Jade Empire
8.5

Voto

Redazione

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Jade Empire

Va riconosciuta una linearità di fondo, quasi disarmante ad inizio gioco; fortuna tuttavia che Jade Empire non si comporti come il suo illustre collega Fable (lineare da capo a coda), ma si apra anzi a mò di ventaglio. Alle stradine con qualche bivio ed alle sessioni, collanti tra locazioni, di shooter 2d si oppongono con gloria le due cittadine principali (l'approdo di Tieng e la città imperiale, Porta della Fenice). Al loro interno non solo si ha un estensione di spazio maggiore, ma una discreta quantità di sidequest con le quali intrattenersi: buona la loro fattura, benché niente di non già visto.E' questa in fin dei conti la formula di un gioco eccellente per espressioni tecniche, capace nelle sue offerte ludiche di far invaghire qualsivoglia fascia videogiocante, ma nullo nell'innovazione.

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