Jak and Daxter: The Precursor Legacy
di
La sua capacità di volare per brevi lunghezze lo rende la chiave di svolta di alcune delle ambientazioni del gioco
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Ogni località dell'enorme isola in cui prende vita l'avventura di Jak e di Daxter offre una serie di obiettivi da portare a termine, per ognuno di questi obiettivi archiviati con successo i due ottengono un premio, ovvero una batteria. Come nei classici del genere, insomma, esistono svariate missioni all'interno dei "mondi", alcune simili tra di loro (in ogni livello si é chiamati a ritrovare sette particolari casse), altri giustamente legati alla natura del luogo e alla situazione in cui si trovano i due protagonisti
Per questo ci si ritrova a correre come dei forsennati cercando di raccogliere tutti i Precursor Orb (che svolgono la stessa funzione delle note in Banjo & Kazooie o delle monete in Mario 64), oppure ci si danna per soddisfare le esigenze di qualche popolano in lotta con le sue pseudo-mucche, o ancora ci si concentra sul premere una serie d'interruttori... e quant'altro insomma
Sorprendentemente Naughty Dog non ha dato particolare rilievo agli scontri con i boss di fine livello, da sempre vero e proprio apice di ogni fase di gioco per quel che riguarda questo genere. In Jak and Daxter esistono praticamente solo tre grossi bestioni che devono essere abbattuti per poter procedere nel proprio viaggio. Oltretutto tali mostroni si rivelano caratterizzati e concepiti solo discretamente, al contrario di quanto succede con i nemici usuali. I game designer hanno infatti riempito le terre dell'isola con un'ottima varietà di simpatici assassini patentati, tutti con i loro metodi di attacco, variegati da differenti foggie e colorazioni e arricchiti con dettagli legati all'ambientazione in cui ci si trova. Per questo una sorta d'incrocio tra un gorilla e un orso sarà imbacuccato nel suo bel cappottone con pelo nel livello Montagna Nevosa. Davvero un ottimo studio per quello che, sicuramente, é uno degli aspetti che può innalzare o affondare un gioco di tale natura
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Ogni località dell'enorme isola in cui prende vita l'avventura di Jak e di Daxter offre una serie di obiettivi da portare a termine, per ognuno di questi obiettivi archiviati con successo i due ottengono un premio, ovvero una batteria. Come nei classici del genere, insomma, esistono svariate missioni all'interno dei "mondi", alcune simili tra di loro (in ogni livello si é chiamati a ritrovare sette particolari casse), altri giustamente legati alla natura del luogo e alla situazione in cui si trovano i due protagonisti
Per questo ci si ritrova a correre come dei forsennati cercando di raccogliere tutti i Precursor Orb (che svolgono la stessa funzione delle note in Banjo & Kazooie o delle monete in Mario 64), oppure ci si danna per soddisfare le esigenze di qualche popolano in lotta con le sue pseudo-mucche, o ancora ci si concentra sul premere una serie d'interruttori... e quant'altro insomma
Sorprendentemente Naughty Dog non ha dato particolare rilievo agli scontri con i boss di fine livello, da sempre vero e proprio apice di ogni fase di gioco per quel che riguarda questo genere. In Jak and Daxter esistono praticamente solo tre grossi bestioni che devono essere abbattuti per poter procedere nel proprio viaggio. Oltretutto tali mostroni si rivelano caratterizzati e concepiti solo discretamente, al contrario di quanto succede con i nemici usuali. I game designer hanno infatti riempito le terre dell'isola con un'ottima varietà di simpatici assassini patentati, tutti con i loro metodi di attacco, variegati da differenti foggie e colorazioni e arricchiti con dettagli legati all'ambientazione in cui ci si trova. Per questo una sorta d'incrocio tra un gorilla e un orso sarà imbacuccato nel suo bel cappottone con pelo nel livello Montagna Nevosa. Davvero un ottimo studio per quello che, sicuramente, é uno degli aspetti che può innalzare o affondare un gioco di tale natura