Jak and Daxter: The Precursor Legacy
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Dobbiamo però moderare i toni quando si arrivano a trattare alcuni particolari stage e soprattutto quelli interni. I livelli ad ambientazione "focosa" (lavica insomma) e quelli all'interno delle caverne presentano uno spettacolo visivo sicuramente di minor impatto rispetto ai bellissimi esterni, soprattutto per via di accostamenti di colori un po' azzardati e texture di livello solo sufficente. Per quel che riguarda le texture applicate all'intero gioco, la situazione é ottimale, con soprattutto una grande varietà che riesce a ricreare in maniera quanto mai convincente dei mondi "belli da vedere"
La realizzazione tecnica di Jak and Daxter: The Precursor Legacy é comunque di ottima fattura e rappresenta senza ombra di dubbio uno dei lavori più convincenti oggi presenti sul monolite nero. Nonostante qualche peccato di gioventù di un team che non ha mai impressionato particolarmente (son sempre quelli di Way of the Warrior alla fin fine! Tzé!), quindi parliamo di alcune spigolosità e cali qualitativi, le scene che si presentano di fronte al giocatore sono nella stragrande maggioranza dei casi dei piccoli dipinti. I modelli poligonali dei protagonisti sono anch'essi di buona fattura, così come quelli dei nemici, ma é la generale presenza di decine e decine di chicche (un lampioncino, un sasso...) che rende il gioco davvero completo e gustoso per le pupille. Particolarmente riuscite le animazioni e assolutamente benvenuta l'opzione 60hz che permette di godere del gioco a pieno schermo e con una fluidità che finalmente anche i giocatori europei possono apprezzare
ORBI ED ECHI RE DELLA VALLATA
In Jak and Daxter non esistono decine di oggettini e bonus da raccogliere come nel mastodontico gioco/catalogo di Rare (Banjo Tooie), dato che tutto si esaurisce, giustamente, in tre o quattro tipologie di casse da distruggere e oggetti/poteri da raccogliere. Tutto il gioco é difatti incentrato sui Precursor Orb (di cui abbiamo già parlato qualche paragrafo più in su) e sul potere Eco, una sorta di energia naturale proveniente dalla terra. Sono quattro le tipologie di forza Eco presenti nel mondo di Jak and Daxter, di cui tre utilizzabili dal diabolico duo (i nostri ovviamente) e uno da evitare con accuratezza
La realizzazione tecnica di Jak and Daxter: The Precursor Legacy é comunque di ottima fattura e rappresenta senza ombra di dubbio uno dei lavori più convincenti oggi presenti sul monolite nero. Nonostante qualche peccato di gioventù di un team che non ha mai impressionato particolarmente (son sempre quelli di Way of the Warrior alla fin fine! Tzé!), quindi parliamo di alcune spigolosità e cali qualitativi, le scene che si presentano di fronte al giocatore sono nella stragrande maggioranza dei casi dei piccoli dipinti. I modelli poligonali dei protagonisti sono anch'essi di buona fattura, così come quelli dei nemici, ma é la generale presenza di decine e decine di chicche (un lampioncino, un sasso...) che rende il gioco davvero completo e gustoso per le pupille. Particolarmente riuscite le animazioni e assolutamente benvenuta l'opzione 60hz che permette di godere del gioco a pieno schermo e con una fluidità che finalmente anche i giocatori europei possono apprezzare
ORBI ED ECHI RE DELLA VALLATA
In Jak and Daxter non esistono decine di oggettini e bonus da raccogliere come nel mastodontico gioco/catalogo di Rare (Banjo Tooie), dato che tutto si esaurisce, giustamente, in tre o quattro tipologie di casse da distruggere e oggetti/poteri da raccogliere. Tutto il gioco é difatti incentrato sui Precursor Orb (di cui abbiamo già parlato qualche paragrafo più in su) e sul potere Eco, una sorta di energia naturale proveniente dalla terra. Sono quattro le tipologie di forza Eco presenti nel mondo di Jak and Daxter, di cui tre utilizzabili dal diabolico duo (i nostri ovviamente) e uno da evitare con accuratezza