Jak X

di Luca Gambino
Uno strano comune denominatore unisce due delle serie più amate e conosciute su PS2. Le "dinamiche coppie" che hanno imperversato per ben 3 episodi accompagnando la console Sony dagli esordi fino alla piena maturità tecnologica, sembrano aver perso la propria "spalla". Ratchet e Jak si presentano al quarto appuntamento con il pubblico privi della propria controparte. Almeno nel titolo. "Ratchet Gladiator" e "Jak X", questi i titoli dei giochi incriminati, esaltano il personaggio di punta della serie, relegando in un cantuccio il lato forse più simpatico e umoristico del duo, rappresentato rispettivamente da Clank e Dexter. Una defezione che simboleggia forse una maggiore cattiveria nei contenuti, o forse una presa di coscienza nel tentativo di sdoganare la propria figura dal classico "gioco per bambini". Niente paura, però, perché in realtà i due alter-ego dei due enfant prodige della PS2 sono ancora presenti all'interno del gioco, sempre più nelle vesti di casuali comparse.


Un cambio di rotta ripreso anche nella formula di gioco, che abbandona le sicure sponde del platformer per gettarsi in mari ancora inesplorati dell'arcade racing dove il nostro Jak sembra non ritrovarsi esattamente a suo agio. Jak X, infatti, si presenta al pubblico nelle vesti di un racing arcade che riprende molti dei contenuti già visti da Mario Kart in poi. A bordo di bolidi via via sempre più sofisticati ed elaborati, il simpatico personaggio nato dalla geniale mente di Jason Rubin (ex mente pensante di Naughty Dog), si ritroverà a rivaleggiare con agguerriti nemici in circuiti che spesso e volentieri risentono di un track design decisamente approssimativo e piatto. A fare da collante allo susseguirsi di piste, arene, e gare troviamo una trama che vede i nostri protagonisti come star di uno spietato programma televisivo dove i concorrenti sono spronati ad ogni tipo di scorrettezza per la conquista della prima posizione in pista.

Come detto anche in precedenza, la formula di gioco è quella già vista in ogni altro titolo appartenente al filone. La vittoria della gara o quantomeno il raggiungimento del podio permetterà al giocatore di accedere a nuovi tracciati e di guadagnare i crediti necessari per upgradare la meccanica del proprio bolidi o, a piacimento, il proprio arsenale montato a bordo. Capiterà poi che in determinate situazioni si possa addirittura vincere direttamente una nuova vettura. Ognuna di esse si differenzia dalle altre secondo alcuni parametri che ne determinano velocità, resistenza al fuoco nemico e capacità offensiva.


Caratteristiche importanti, che suggeriranno al giocatore l'utilizzo di una vettura piuttosto che un'altra a seconda del tipo di circuito da affrontare. Questi ultimi si differenzieranno nelle più classiche lingue d'asfalto (terra e ghiaccio comunque si saranno all'ordine del giorno), oppure in vere e proprie arene dove ad avere la meglio sarà colui che riuscirà ad eliminare il maggior numero di nemici. Una sorta di esame propedeutico per quello che lo attenderà una volta varcati i limiti della propria PS2 ed entrati in internet, dove Jak X riesce a dare il meglio di sé.

Il gioco in singolo denota infatti una certa povertà d'idee che malgrado l'alto numero di modalità di gioco evidenzia una pericolosa crisi d'identità per uno dei personaggi più amati dal pubblico. Lo scorrere di circuiti spesso molto simili tra loro, con finalità che non vanno al di là della semplice eliminazione degli avversari, raccogliere bonus di varia natura, tenere la macchina in pista e cercare di piazzarsi nel miglior modo possibile e avanzare quindi di livello. Peccato, perché il sistema di controllo si è rivelato sicuramente all'altezza della situazione, riuscendo ad essere sufficientemente malleabile da permettere al giocatore di poter guidare e sparare al contempo senza dover rinunciare alla precisione di guida o alla propria capacità balistica. Peccato anche perché il motore grafico del precedente Jak 3 è stato opportunamente rimaneggiato per donare al titolo un impatto visivo più che buono, pur rimanendo ben al di sotto delle potenzialità della console Sony. Se non altro, il frame rate è sempre costante ed elevato.

Una magra consolazione, però, specie per chi si aspettava che questo titolo un po' fuori dai soliti schemi potesse essere un esperimento piacevole e, soprattutto, da ripetere. Così non è, invece e dopo poche gare ci si renderà conto che l'intera esperienza di Jak X consisterà nel ripetere all'infinito i primi istanti di gara. Peccato.