Jane's Attack Squadron
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COMMENTO
Inizialmente parecchio perplesso, ho cambiato gradualmente idea su JAS mano a mano che ho imparato a conoscerlo, partita dopo partita e fallimento dopo fallimento. Il primo impatto con il gioco, infatti, non è dei migliori, perlomeno per chi è abituato al capolavoro della Maddox (IL-2): aspetto grafico abbastanza mediocre (in particolare per quanto riguarda i modelli degli aerei), modello di guida semplicistico, approcio alla simulazione decisamente più leggero e meno ostico rispetto al concorrente russo, mi avevano fatto credere di trovarmi di fronte ad un gioco ancora incompleto se non addirittura terminato in fretta e furia, magari solo per ragioni commerciali. La realtà, per fortuna, era diversa...
Pochi fronzoli e molta sostanza, concentrata negli scontri aerei o comunque in prossimità degli obiettivi, caratterizzano questo Jane's Attack Squadron: l'avvio di una missione è rapido e indolore, senza armamentario da scegliere (si parte con un carico standard di armi, il quale dipende dal tipo di missione), con un briefing privo di mappa e ridotto ai minimi termini e, dulcis in fundo, con la possibilità di decollare in un batter d'occhio premendo semplicemente un tasto ("A", ovvero autopilota). Una volta in volo, poi, si può passare direttamente al WayPoint successivo premendo la combinazione di tasti "ALT + N", senza doversi sciroppare mezz'ora di volo prima di arrivare in prossimità dell'obiettivo finale.
Se unite a questo la possibilità di essere invulnerabili, di avere munizioni infinite e di attivare addirittura la modalità "arcade", capirete subito le intenzioni della Looking Glass di avere sotto le mani un simulatore facile ed immediato...e soprattutto denso di azione: i duelli aerei, infatti, sono capaci di tenere impegnati per un lungo periodo di tempo, lo stesso dicasi per i bombardamenti e per la distruzione dei bersagli a terra, i quali oltretutto non restano a guardare ma il più delle volte reagiscono con una temibilissima contraerea.
Da questo punto di vista, dunque, nulla da ridire: l'intento di divertire in modo semplice ed immediato è stato rispettato in pieno, e in molti avranno di che trascorrere le proprie serate inseguendo e sparacchiando ai bersagli in movimento o cercando di centrare quelli fissi a terra.
LE DOLENTI NOTE, MA NON SOLO
Quello che manca, invece, è lo spirito di una simulazione aerea vera e propria: personalizzare il proprio velivolo, salire a bordo e decollare sapendo di andare forse incontro alla morte, arrivare dopo un lungo volo fatto di traiettorie strategiche in prossimità dell'obiettivo, osservare il comportamento dei propri compagni e decidere come attaccare e da quale direzione, riuscire dopo mille tentativi ad eliminare il proprio obiettivo e tornare infine alla base dove, magari con un atterraggio di fortuna, si conclude un'epica missione, sono tutte emozioni che non si riescono ad assaporare, purtroppo, in questo JAS.
Certo, il volo sarà anche lungo (se non si salta da un WayPoint all'altro) ma l'assenza della mappa lo rende di una noia mortale, aggravata anche dalla totale assenza di elementi del paesaggio ad eccezione dei rilievi (molto ben rappresentati anche se in genere abbastanza piatti) e di una serie di splendide texture da ammirare tuttavia ad alta quota, pena uno sgranamento-sfocamento vergognoso dei pixel. Non ci sono le nuvole a bassa quota, che tanto hanno stupito i giocatori in IL-2 (senza dubbio uno degli effetti più belli che mi sia capitato di vedere in un videogioco), non ci sono i fiumi, con i riflessi del sole calcolati in tempo reale sulla loro superficie, e non si vedono strutture di alcun genere all'infuori dei grossi centri abitati.