Jeremy McGrath supercross world
di
Giuseppe "Sovrano" Schirru
Jeremy McGrath supercross world è manco a dirlo un gioco di motocross di impostazione prettamente arcade che comprende tutte le varie discipline di questo sport oltre che tutti i più grandi piloti del campionato del mondo. I giochi sportivi che usufruiscono dell'immagine dei grandi campioni si possono dividere in due categorie ben distinte: i capolavori o, comunque gli ottimi titoli come Colin Mcrae Rally e Tony Hawk Pro Skater che si avvalgono, oltre delle suddette licenze o concessioni, anche di un'ottima realizzazione di base, fanno parte della prima, fortunata categoria, che ha venduto milioni di copie e ha appassionato milioni di persone; la seconda categoria è formata invece dai titoli mediocri che oltre a sfruttare l'immagine di un campione hanno veramente poco da offrire al videogiocatore.
JMM è un gioco che, dispiace doverlo ammettere, appartiene di diritto alla seconda categoria. Andiamo però ad esaminare i motivi che rendono il suddetto titolo un'appartenente alla seconda categoria sopra citata.
Nelle prime partite fatte a questo titolo si è visto di tutto:
1. collisioni aeree, tra moto ravvicinate, al limite dell'inimmaginabile, che provocano una tremenda frustrazione e sublimano in una tristezza generalizzata;
2. collisioni contro le barriere di sicurezza improponibili: con capriola o a scoppio ritardato con prima fase di blocco istantaneo e, due, tre secondi dopo, il volo;
3. l'indicatore del senso di marcia che impazzisce e segnala, nel percorso corretto, direzione sbagliata o fuoripista.
Aggiungete il fatto che la presenza di questi bug è all'ordine del giorno ed eccovi quindi il quadro completo della situazione.
Il motore grafico del gioco pur non essendo eccessivamente lento e brutto fa riscontrare la presenza di numerosi errori e pecche. I modelli tridimensionali non sono malvagi anche se la console nera di casa Sony ci ha abituato a ben altro e la realizzazione dei piloti e dei mezzi è un elemento che, evidentemente, i programmatori dell'Acclaim hanno preso poco in considerazione. Pur essendo presenti parecchi modelli di motocicletta, essi sono realizzati in maniera approssimativa ma soprattutto differiscono tra di loro solo per prestazioni e colore della carrozzeria, cosa abbastanza improbabile nella realtà. I piloti hanno gli stessi problemi delle moto, e cioè variano solo per colore della divisa e per abilità ma risultano avere le identiche caratteristiche fisiche. Le piste ed i vari tracciati sono tutte piuttosto confuse, mal realizzate e approssimative, ma soprattutto non presentano elementi abbellitivi e la loro varietà minima li fa risultare abbastanza monotoni. Passiamo sopra però al fattore ripetitività, e parliamo delle animazioni e dei movimenti in generale. In questo gioco sia le moto che i piloti passano sopra e calpestano ben bene le leggi della fisica. Le animazioni non reggono il confronto con quanto si può trovare attualmente in circolazione; in tutte le loro manifestazioni, i movimenti dei piloti, dei mezzi e l'insieme delle due cose sono inverosimili e fanno gridare allo scandalo. Bisogna però fare degli esempi concreti per spiegare ed analizzare la cattiva resa di tali movenze: le motociclette infatti più che sviluppare una convincente serie di movimenti sulla pista, sembra che scivolino su essa e che non possiedano ammortizzatori. Inoltre i piloti hanno un repertorio di movimenti alquanto limitato, che comprende pochissime acrobazie, peraltro mal realizzate e quando cadono paiono pezzi di legno che scivolano inerti per parecchi metri.
Ogni qual volta si urti contro un elemento che delimita il tracciato, come casse, cartelloni pubblicitari o quant'altro, qualunque sia la velocità, si generano dei voli inverosimili di parecchie decine di metri.
Jeremy McGrath supercross world
Jeremy McGrath supercross world
Purtroppo questo Jeremy McGrath non riesce per via di una realizzazione tecnica non all'altezza a emergere dal mare di quei titoli che potenzialmente (vuoi anche per l'usufruire di un nome importante) potrebbero essere delle pietre miliari e che invece sono destinate a cadere nel dimenticatoio. Elementi importanti quali il gameplay, l'impostazione di gioco vera e propria e altri di contorno ne inficiano la qualità, già di per se compromessa da una cosmesi visiva di basso valore. Difficile quindi consigliarlo anche agli appassionati che potrebbero rimanere delusi da un prodotto che non andrebbe a soddisfare le loro aspettative.