Jet Set Radio

Jet Set Radio
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Il sistema utilizzato dagli Smile Pit (il gruppo di sviluppo interno alla Sega, ex Sega Soft 6), denominato Cel Shading, riesce a re-interpretare i poligoni con cui é realizzato il gioco in modo tale da rendere una sensazione di grafica 2D. Come? Semplice, o meglio, lo sarebbe se ci capissi qualcosa... Ehr. Insomma, in soldoni il Cel Shading pone l'accento sui bordi dei poligoni, con una marcata linea nera, quindi rigestisce i colori interni dei poligoni con tinte pastello decisamente cartoonose. La sensazione finale é quella di una via di mezza tra il 2D e il 3D assolutamente stupefacente, "stilosa" e d'effetto
Jet Set Radio
Il quartiere notturno in tutta la sua brillante scintillosità (alé!).

Non per nulla le imitazioni sono giunte copiose, su tutti Wacky Races della Infogrames. Verrebbe anche da dire che, seppure alla lontana, un simile trucchetto grafico viene utilizzato da Tsunami 2265 (PC) dell'italiana Protonic, seppur con risultati solo accennati rispetto a Jet Set Radio
Detto questo, detto nulla. Cominciamo: Jet Set Radio non é un gioco di musica, non é l'ennesimo simulatore di skateboard et similia, non é un gioco di guida e, sorprendentemente, non é nemmeno un word processor. Insomma, cos'é JSR? Un gioco d'azione arcade, con elementi di guida, con un occhio di riguardo per il commento sonoro e in grado di soddisfare, in parte, anche gli amanti dei vari Street Skater e Tony Hawk's Pro Skateboarding. Capito qualcosa?
Ulteriori delucidazioni: nei panni di un in-line skater (uno schettinatore, come si dice dalle mie parti), il giocatore deve fondamentalmente muoversi in un'area piuttosto generosa come dimensioni, graffittando muri, cartelli, vetrine, vetture e tutto quanto gli venga indicato. Dove sta la difficoltà? Ovviamente dopo un certo numero di esibizioni graffittare la polizia si metterà sulle nostre tracce, cercando di fermare gli atti di vandalismo. Per non parlare delle gang rivali che cercano di riempire i quartieri con i loro graffiti, o ancora il tempo (limitato), la necessità di recuperare continuamente bombolette spray per poter eseguire i graffiti e una certa abilità con il pad per riuscire a effettuare determinate combinazioni di movimenti, fondamentali per realizzare i graffiti più estesi
Jet Set Radio
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Jet Set Radio

Jet Set Radio riesce a riavvicinare qualsiasi giocatore in pensione ai videogiochi. JSR cattura l'essenza stessa del termine "divertimento elettronico", in maniera tanto elementare ma raffinata da rappresentare quasi un controsenso. Il sistema di controllo assolutamente semplicistico (con un tasto si accelera, con uno si graffitta, con uno si zompetta) rende il gioco accessibile fin da subito a chiunque, la curva di apprendimento graduale, veloce e azzeccata non procura mai frustrazione, la velocità di gioco, la spettacolarità, la libertà di movimento, tutto assicura un divertimento d'annata, pure e semplice. Non si può classificare JSR come un "giochino arcade", perché semplicemente è troppo "perfettino", curato, innovativo, originale, divertente per meritarsi un diminutivo, qualsiasi esso sia. Non pensate neanche per un momento a una spesa di cento e passa foglietti da mille per un gioco che riporrete sullo scaffale nell'arco di un weekend... No, perché JSR conquista e riesce a creare quella strana assuefazione che sembrava tipica di Crazy Taxi (e che, in effetti, lo è). Unendo al tutto una realizzazione tecnica magistrale, una colonna sonora da Billboard, si ottiene un gioco da avere. Niente di più, niente di meno. Peccato per la longevità non proprio monumentale e per alcuni problemi con le telecamere (comunque gestite in maniera più che ottimale).

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