Jet Set Radio
di
Redazione Gamesurf
Ma il meglio deve ancora venire: provate ad aggirare il simil-Zenigata e potrete eseguire un bel mini graffito sulla sua giacca, lasciandolo disperato a terra. Stessa operazione con gli elicotteri: prendendo il giusto slancio si può ripitturare al meglio il vetro davanti al pilota, con conseguenze catastrofiche per lo stesso, che va a schiantarsi a terra!
SADRACH!
Va sottolineato come i graffiti eseguibili durante il gioco siano di tre diverse dimensioni: piccoli, medi, grandi. Nel caso dei graffiti più minuti, basta un semplice colpetto sul grilletto L (il tasto deputato all'utilizzo delle bombolette) per realizzarlo compiutamente, nel caso di quello medio vanno invece compiute circa tre mosse di pad e per i graffiti più voluminosi vanno sprecati parecchi secondi di "lavorazione". Nella schermata principale di gestione del gioco (un garage che funge da quartier generale della gang) si può inoltre decidere quale graffito utilizzare tra una ventina presenti, inizialmente, per ogni dimensione. Ma la vera chicca rappresenta la possibilità di trovare, in mezzo agli schemi, dei simboli che rappresentano un set di nuovi graffiti (ogni set ne contiene uno per ogni dimensione), fino ad arrivare a ben 30 set di graffiti (per un totale di 30x3, più...). Non vi basta ancora? Allora si può semplicemente ridisegnare il proprio graffito, scegliendo tra un'ampia gamma di effetti speciali, colori, texture et similia
Le modalità di gioco prevedono poca scelta: un solo giocatore affronta due missioni per ognuno dei quartieri presenti, più un'ulteriore missione atta a sconfiggere la gang che detiene il possesso di quell'area. Il combattimento contro la gang avversaria vede il nostro artista dei muri impegnato contro tre cattivoni nemici, nel tentativo di realizzare sulla schiena di ognuno un graffito. In pratica occorre riuscire a mettersi alle spalle dei nemici per circa 5 o 6 volte, realizzando ogni volta una piccola porzione di disegno. Sembra facile, ma basta vedere la velocità con cui si muovono gli obiettivi e, soprattutto, la confidenza con cui saltellano da un corrimano all'altro, con una plasticità degna di un ballerino di classica, per far capire subito che non é impresa da poco
SADRACH!
Va sottolineato come i graffiti eseguibili durante il gioco siano di tre diverse dimensioni: piccoli, medi, grandi. Nel caso dei graffiti più minuti, basta un semplice colpetto sul grilletto L (il tasto deputato all'utilizzo delle bombolette) per realizzarlo compiutamente, nel caso di quello medio vanno invece compiute circa tre mosse di pad e per i graffiti più voluminosi vanno sprecati parecchi secondi di "lavorazione". Nella schermata principale di gestione del gioco (un garage che funge da quartier generale della gang) si può inoltre decidere quale graffito utilizzare tra una ventina presenti, inizialmente, per ogni dimensione. Ma la vera chicca rappresenta la possibilità di trovare, in mezzo agli schemi, dei simboli che rappresentano un set di nuovi graffiti (ogni set ne contiene uno per ogni dimensione), fino ad arrivare a ben 30 set di graffiti (per un totale di 30x3, più...). Non vi basta ancora? Allora si può semplicemente ridisegnare il proprio graffito, scegliendo tra un'ampia gamma di effetti speciali, colori, texture et similia
Le modalità di gioco prevedono poca scelta: un solo giocatore affronta due missioni per ognuno dei quartieri presenti, più un'ulteriore missione atta a sconfiggere la gang che detiene il possesso di quell'area. Il combattimento contro la gang avversaria vede il nostro artista dei muri impegnato contro tre cattivoni nemici, nel tentativo di realizzare sulla schiena di ognuno un graffito. In pratica occorre riuscire a mettersi alle spalle dei nemici per circa 5 o 6 volte, realizzando ogni volta una piccola porzione di disegno. Sembra facile, ma basta vedere la velocità con cui si muovono gli obiettivi e, soprattutto, la confidenza con cui saltellano da un corrimano all'altro, con una plasticità degna di un ballerino di classica, per far capire subito che non é impresa da poco
Jet Set Radio
Jet Set Radio
Jet Set Radio riesce a riavvicinare qualsiasi giocatore in pensione ai videogiochi. JSR cattura l'essenza stessa del termine "divertimento elettronico", in maniera tanto elementare ma raffinata da rappresentare quasi un controsenso. Il sistema di controllo assolutamente semplicistico (con un tasto si accelera, con uno si graffitta, con uno si zompetta) rende il gioco accessibile fin da subito a chiunque, la curva di apprendimento graduale, veloce e azzeccata non procura mai frustrazione, la velocità di gioco, la spettacolarità, la libertà di movimento, tutto assicura un divertimento d'annata, pure e semplice. Non si può classificare JSR come un "giochino arcade", perché semplicemente è troppo "perfettino", curato, innovativo, originale, divertente per meritarsi un diminutivo, qualsiasi esso sia. Non pensate neanche per un momento a una spesa di cento e passa foglietti da mille per un gioco che riporrete sullo scaffale nell'arco di un weekend... No, perché JSR conquista e riesce a creare quella strana assuefazione che sembrava tipica di Crazy Taxi (e che, in effetti, lo è). Unendo al tutto una realizzazione tecnica magistrale, una colonna sonora da Billboard, si ottiene un gioco da avere. Niente di più, niente di meno. Peccato per la longevità non proprio monumentale e per alcuni problemi con le telecamere (comunque gestite in maniera più che ottimale).