Journey

Journey
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L'esistenza umana non é altro che un viaggio. Un viaggio verso una meta incerta e un destino misterioso che ci attende alla fine del cammino. Ma all'inizio di questa grande traversata non c'é altro che il deserto: un mare di granelli di sabbia che luccicano sotto il sole cocente, che mutano sferzati dal vento cambiando di continuo il paesaggio. Quello di Journey non é un deserto qualsiasi, bensì una landa di un altro mondo: Strane costruzioni, macerie, manufatti parzialmente seppelliti spuntano dalla sabbia, mentre scorci impossibili ed avvenimenti improbabili ci aspettano nella nostra avventura, o meglio, nel nostro viaggio. Journey é quasi un'esperienza mistica, audiovisivamente avvolgente e ricca di sorprese, una scoperta continua da vivere rigorosamente senza sapere nulla o quasi di ciò che ci aspetta. Pur conoscendo bene i geniacci di ThatGameCompany, già autori di Flow e Flower, non possiamo fare a meno di rimanere spiazzati dalla loro ultima creazione.



Vestiremo i panni di una strana creatura antropomorfa dagli arti filiformi, ammantata di rosso e con due vispi occhi luminosi. Ci avventureremo nel deserto, dove la navigazione si alterna tra faticose salite e veloci discese in scivolata tra le dune; a catturare la nostra attenzione ci saranno alcune strane pergamene svolazzanti, apparentemente senzienti, che gravitano intorno a delle macerie. Tali oggetti sono intrisi di un' energia particolare che le rende vive, sottolineata da alcune strane rune luminose che rivedremo nel corso di tutto il gioco. Avvicinandoci a tale energia, la sciarpa del nostro avatar inizierà ad illuminarsi progressivamente, indicando la quantità di “mana” che abbiamo a disposizione; tale potere servirà principalmente a saltare e volare per brevi tratti. Nel corso del gioco troveremo anche delle rune sospese a mezz'aria, e raccogliendole potremo aumentare la lunghezza della nostra sciarpa (quindi la nostra riserva di energia). Sarà possibile anche lanciare una sorta di urlo magico, il cui raggio d'azione varia in base al tempo di pressione; servirà ad attivare oggetti, a farci innalzare in aria dalle pergamene ed a “risvegliare” degli speciali stendardi. Questi ultimi possono essere usati come riserva di energia, o in alcuni casi come interruttori: attivandoli con la nostra presenza o col nostro urlo potremo ottenere dei risultati che spesso ci spianeranno la strada.





Finora abbiamo descritto in maniera un po' schematica le basi del gioco, ed il tutto potrebbe sembrare banale, ma la forza di Journey é tutta nel fattore “scoperta” e nell'atmosfera davvero fantastica che si respira attraverso tutta l'avventura. Non riveleremo nulla di ciò che accade a gioco avanzato (anche perché Sony cel'ha vietato espressamente!), sappiate solo che durante il vostro peregrinare potrete incontrare casualmente un altro giocatore umano, con il quale potrete decidere o meno di condividere parte dell'avventura. Non si parla, non si conosce l'identità dell'altra persona, ma solcare le dune con un anonimo sconosciuto é qualcosa di fantastico, da brividi. Vedere le reazioni dell'altro, seguirlo o farsi seguire, alternarsi in una folle corsa verso le prossime macerie o lasciarlo andare per la sua strada, e proseguire altrove. Ricaricare il proprio indicatore di magia a vicenda, semplicemente stando vicini uno all'altro, scivolare lungo enormi dune giocando a sorpassarsi in velocità, aiutarsi nel completamento degli obbiettivi ed attraversare insieme ponti magici che si risvegliano al nostro passaggio. Un'esperienza di gioco davvero da pelle d'oca, ed unica nel suo genere.

Ma anche la trama di fondo ha un suo grosso peso: attraverso schematiche e cubettose pitture rupestri animate (forse un riferimento alla tecnologia attuale) vedremo una profezia che ci riguarda, e solo alla fine del viaggio se saremo stati attenti scopriremo il suo vero significato. La profezia é in realtà il messaggio del gioco stesso, nient'altro che una grande metafora con più chiavi di lettura, ma per coglierne tutti gli aspetti forse sarà necessario ripercorrere il cammino più di una volta. E qui arrivano le dolenti note, perché Journey si rivela un titolo estremamente breve (la prima run ci é durata poco più di un'ora) che magari nelle intenzioni dei ThatGameCompany avrebbe dovuto essere altamente rigiocabile, ma purtroppo non é così. Prima della pubblicazione ci era parso di capire che il gioco avrebbe dovuto avere molti aspetti casuali, randomici, in grado di rendere ogni partita molto differente dalle altre: un'esperienza unica.



Journey
8.5

Voto

Redazione

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Journey

Didascalico come Another World, affascinante e suggestivo come Ico.. breve come il battito d'ali di una farfalla. Ebbene si, Journey é in grado di offrire un'esperienza audiovisiva e ludica come non se ne sono mai viste, un viaggio estremamente evocativo le cui sensazioni ed emozioni vengono ulteriormente amplificate se incontreremo un altro giocatore nel nostro cammino. Il voto infatti si riferisce più che altro al valore artistico ed emotivo che il gioco offre. Ma la delusione é dietro l'angolo: Journey é davvero brevissimo (una manciata di capitoli che si finiscono in poco più di un'ora al primo giro) e la presunta “alta rigiocabilità” é invece terribilmente misera, in quanto -a differenza di quello che ci era stato fatto supporre- nelle successive partite non cambia praticamente nulla. La metafora proposta dal gioco é chiara: il Viaggio ha un suo inizio ed una sua fine; può essere bellissimo, emozionante, straziante.. ma anche breve come il battito d'ali di una farfalla.

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