Jujutsu Kaisen: Cursed Clash - la Recensione di un atto dovuto
Uno degli attuali successi del mondo Manga/anime debutta in videogioco, ma non ci siamo...
Jujutsu Kaisen – Sorcery Fight di Gege Akutami è uno dei Manga/Anime che ha saputo canalizzare l'attenzione degli appassionati sin dalla prima pubblicazione sulla rivista Shonen Jump nel Marzo del 2018 ed è attualmente in prosecuzione. Da un grande successo nasce sempre la necessità degli appositi Tie-In, ed ecco arrivare sugli scaffali Jujutsu Kaisen: Cursed Clash, picchiaduro a incontri 2vs2 sviluppato da Byking Inc. per conto di Bandai Namco. Vediamo insieme se questo lavoro è degno del nome che porta o se è un mero atto commerciale dovuto.
La Storia di Jujutsu Kaisen
Jujutsu Kaisen: Cursed Clash segue pedissequamente la trama del Manga, e dunque si svolge a partire dal 2018 a Sendai, per poi spostarsi a Tokyo. Yuji Itadori, un liceale appassionato di Occulto, ritrovandosi al cospetto di una Maledizione erroneamente risvegliata dal suo club scolastico decide di ingurgitare un feticcio magico, una delle 20 Dita della Maledizione nota come Ryomen Sukuna, ottenendo grandi poteri magici ma dovendo convivere con la terribile entità malvagia che si è ora insediata nel suo corpo. Condannato a morte dall'ordine degli Stregoni per essere ormai maledetto, grazie alla sua abilità di governare Sukuna Yuji viene invece risparmiato e incaricato di recuperare e assimilare le altre 19 parti della Maledizione, con l'intento di distruggere l'entità quando il ragazzo sarà infine giustiziato, destino che lui accetta per obbedire alle ultime volontà del nonno morente di “aiutare sempre gli altri”.
Inzierà così il suo addestramento da Stregone sotto la guida del maestro Satoru Gojo in compagnia dei coetanei Megumi Fujikuro, Nobara Kugisaki e gli altri studenti dell'accademia delle Arti Occulte di Tokyo (tra cui un Panda molto particolare). Il suo cammino verrà spesso ostacolato da altri stregoni animati da intenti non propriamente pacifici e dalle varie altre Maledizioni che si formano quando l'Energia Malefica incontrollata fuoriesce dalle persone comuni. Ovviamente, inoltre, dovrà fare spesso i conti con Sukuna che diventa più forte ogni volta che Yuji ingoia un altro dito...
Jujutsu Kaisen: una lotta 2vs2
Lo schema di gioco di Jujutsu Kaisen: Cursed Clash è quello di una battaglia 2vs2 – sebbene in modalità Storia possano essere proposti scontri con un numero inferiore di combattenti – con movimento libero e visuale in terza persona. Questo significa che potrete muovere il vostro personaggio liberamente in giro per la mappa, con scatti e doppi salti per raggiungere luoghi distanti o sopraelevati. L'inquadratura sarà però sempre centrata su uno dei due avversari, e passerete dall'uno all'altro con un semplice tocco della levetta destra.
Oltre al salto, nei tasti frontali troverete un tasto di attacco semplice “in combo” e due tasti per attacchi potenti, modificabili con la pressione della levetta sinistra. I dorsali destri sono dedicati alle tecniche che utilizzano “energia malvagia”, eseguibili dopo aver riempito sufficientemente l'apposita barra. A sinistra troviamo invece il succitato scatto e la parata, che può semplicemente impattare i colpi – ma alla lunga si infrange – oppure essere eseguita col giusto tempismo, o ancora tramutata in schivata con la levetta, per evitare completamente l'attacco. La pressione simultanea dei due grilletti, infine, permette una volta per scontro di eseguire la “tecnica Rivelata”, ossia l'attacco più potente – e scriptato – a disposizione del lottatore.
Scopo dello scontro è normalmente quello di ridurre a zero la barra della vita di uno degli avversari un certo numero di volte – di base 4 – prima che loro facciano altrettanto con la vostra o quella del vostro alleato. Gli scontri hanno una durata massima in termini di tempo al termine del quale la squadra vincitrice viene determinata in base al numero di barre residue, ed è dunque possibile il pareggio. Anche in questo senso la modalità Storia fa spesso e volentieri eccezione, giacché dovrete raggiungere l'obiettivo prefissato dalla missione in corso entro il tempo limite, pena il fallimento.
L'Unreal Engine per un sistema approssimativo
Per realizzare il gioco il team Byking si è appoggiato all'ottimo Unreal Engine, il ché garantisce a tutto il prodotto un'ottima fluidità anche quando su schermo si moltiplicano gli effetti speciali con 4 stregoni che si scaglianosimultaneamente addosso tutte le loro tecniche. D'altro canto non possiamo negare il fatto che la realizzazione grafica in-game sia in realtà piuttosto povera: i modelli sono realizzati con il minimo sindacale del dettaglio, anche considerando che l'opera di riferimento è un Manga/Anime dal tratto abbastanza comune, e gli ambienti risultano parimenti piuttosto semplici e spogli, sebbene c'è da dire che vari elementi come muri o ponti possono essere abbattuti dalla furia dello scontro. Niente da eccepire sul comparto audio, dato che il gioco si avvale delle colonne sonore originali dell'Anime e della partecipazione dei doppiatori ufficiali in Giapponese, Inglese, Spagnolo e Cinese, con traduzione dei testi in Italiano.
Ciò che però lascia particolarmente insoddisfatti in Jujutsu Kaisen: Cursed Clash è proprio la sensazione pad alla mano: il sistema di controllo è semplice, senza particolari fronzoli e in generale non è particolarmente complicato passare da un personaggio all'altro anche quando hanno stili di combattimento molto differenti, ad esempio basati sullo scontro in mischia o su tecniche a distanza. Ciò non di meno, si ha sempre la sensazione che lo scenario sia caotico, che i comandi non rispondano adeguatamente alle sollecitazioni e soprattutto che l'IA abusi della “lettura dei comandi del pad” per anticipare le mosse del giocatore, cosa che in certi scenari di Storia genera dei picchi di difficoltà insensati in un panorama per il resto piuttosto piatto. Il tutto in una forma di gameplay che, in realtà, non dice niente di nuovo rispetto a quanto abbiamo visto in svariati altri giochi prodotti dalla stessa Bandai Namco, soprattutto nei brand Dragon Ball o Naruto/Boruto, arrestandosi tra l'altro molto distante da tali lavori.
Jujutsu Kaisen: riprova più avanti
Per spezzare una lancia a favore di Jujutsu Kaisen: Cursed Clash diremo che uno degli elementi più interessanti del gioco è il fatto che proponga scontri 2vs2, e questa è una feature che non troviamo poi così spesso altrove, cosicché online è possibile organizzare Lobby con altri tre amici e addirittura dedicarsi ad una modalità cooperativa che offre sfide interessanti con vari obiettivi speciali. Purtroppo, anche questa feature perde attrattiva se si considera che non è possibile giocare in locale in più di un giocatore, né in sfida né in co-op, a causa della mancanza di una qualsiasi forma di split-screen.
La sensazione è dunque quella di un gioco realizzato, se non in fretta e furia, sicuramente con un budget contenuto e con l'unico scopo di offrire un prodotto tutto sommato giocabile ai fan della serie, ma senza nessuna parvenza di pretese superiori. In quanto tale, dunque, un titolo che solo i fan della serie potranno trovare interessante, ma anche loro potrebbero rimanere delusi dalla mediocrità generale del gioco. Chissà che in futuro, col prosieguo della serie, non possiamo avere dei prodotti più validi...