Julia : Innocent Eyes - Parole Non Dette

Julia  Innocent Eyes  Parole Non Dette
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Nel mondo dei fumetti Italiani, la casa di Sergio Bonelli ci ha abituato alla qualità e alla varietà delle sue produzioni. Da Dylan Dog a Brandon, passando per Brad Barron e l'avvincente Nathan Never, ogni mese i lettori possono davvero sbizzarrirsi nella scelta del proprio eroe di carta; non stupisce, quindi, che la WB Games, patrocinando il lavoro dei signori di Artematica (a cui dobbiamo, per esempio, giochi come Druuna e Martyn Mystere) abbiano deciso di immettere sul mercato un videogioco - suddiviso in tre parti, con protagonista l'intelligentissima e sensuale criminologa. Per quanti non ne fossero a conoscenza, nel suo mondo di carta Julia Kendall é, prima di tutto, una insegnante di criminologia nell'Università della cittadina di Garden City. Data la sua abilità, si vede spesso impegnata nel ruolo di consulente per la polizia, impersonata dalla burbera figura del Tenente Webb.

Sarà sempre possibile - in presenza della giusta icona,avere accesso ad altri personaggi.
Sarà sempre possibile - in presenza della giusta icona,avere accesso ad altri personaggi.
Esplorare a fondo la casa della vittima ci porterà ad interessanti verità.
Esplorare a fondo la casa della vittima ci porterà ad interessanti verità.
Alcune zone sono fini a se stesse e del tutto ininfluenti ai fini della storia.
Alcune zone sono fini a se stesse e del tutto ininfluenti ai fini della storia.


Sarà proprio quest'ultimo a chiamare Julia mentre lei é nel pieno di una lezione, per invitarla a recarsi sulla scena dell'ultimo crimine occorso la notte precedente - ovvero la notte di Halloween. Stando a quanto si evince dal gustoso (ma poco rifinito) filmato iniziale, un uomo vestito con la maschera di Pierrot ha appena conficcato una sorta di ascia nella schiena di una tizia vestita da gatto, prima di sparire nel nulla. Fin da subito, l'omicidio pare una mera e ancorché classica, punta di un iceberg insanguinato che spetterà a noi nei panni di Julia, ma non solo, scalare e risolvere. Non a caso abbiamo scritto “non solo”, poiché la chicca di questo “Innocent Eyes”, é la capacità di poter cambiare personaggio più o meno a piacimento, in base alla situazione o - in linea di massima, per spezzare un po' il trito e ritrito meccanismo del “trova l'oggetto e risolvi l'enigma”. In ogni caso, a prescindere da chi impersoneremo, le meccaniche di gioco non varieranno e le funzioni saranno sempre le stesse.

Altra ideuzza degna di nota, é la possibilità di utilizzare un cellulare per inviare sms e per effettuare chiamate con gli altri protagonisti della storia. Nulla di eclatante e nulla che non si sia già visto,ma nel complesso l'idea é buona e ci é sembrata anche piuttosto azzeccata.La vera - e per ora unica novità (ricordiamo infatti che il codice in nostro possesso é ben lungi dall'essere completo,o almeno é quello che speriamo), é la possibilità di cimentarsi in una serie di supposizioni per ricostruire quanto accaduto sulla scena del crimine. Una cosa simile si é vista nel gioco “Sherlock Holmes VS Jack Lo Squartatore”, ma nel caso del titolo Artematica, la vicenda é gestita leggermente meglio. In alcune situazioni, é stata poi implementata una visuale variabile - da quella isometrica a una più classica quasi in terza persona dentro un dato ambiente, che é sintomo,sicuramente,della cura profusa dai programmatori nostrani nella realizzazione di questo videogame.

Riuscire a capire cosa voglia questo cagnone da noi non sarà impresa facile.
Riuscire a capire cosa voglia questo cagnone da noi non sarà impresa facile.
Anche le locations esterne non brillano in quantità e varietà di texture.
Anche le locations esterne non brillano in quantità e varietà di texture.
Il cellulare fornirà preziosi aiuti per risolvere il caso.
Il cellulare fornirà preziosi aiuti per risolvere il caso.


Per il resto, anche questa avventura grafica segue i classici stilemi del genere : un ampio inventario, oggetti da combinare e da usare al momento giusto, un taccuino dove annotare le proprie teorie e un fiume di dialoghi che, ahinoi, spesso non porteranno a nulla. Vorremmo veramente che ci fosse altro da dire, poco o molto che sia, ma sfortunatamente così non é siamo invece costretti a dover spendere due parole sul comparto tecnico di questo prodotto. Graficamente, siamo indietro di qualche anno: i personaggi sono spigolosi e nel complesso realizzati in modo appena decente; esistono e sussistono delle vistose bande nere durante la partita, segno di un motore grafico non al passo coi tempi e - per quanto scalabile e tutto sommato leggero, non certo convincente. I personaggi sono legnosi e le loro animazioni ricordano titoli di molte primavere or sono. Ma, se la grafica non brilla, il comparto audio é forse la parte peggiore di questo titolo: come é quasi ovvio che sia, Julia : Parole Non Dette é interamente in Italiano, ma doppiato senza enfasi e senza passione, con musiche scialbe e decisamente poco immersive.

Un vero peccato, per due motivi. Il primo, é nella qualità intrinseca della protagonista, sfavillante sulla carta e maltrattata in digitale. Il secondo risiede nel fatto che, se questo gioco deve essere l'anticamera di una trilogia, non si può certo dire d'essere partiti col piede giusto.

Analizzare a fondo ogni singolo ambiente sarà la chiave di volta per venire a capo della storia.
Analizzare a fondo ogni singolo ambiente sarà la chiave di volta per venire a capo della storia.
Il menù iniziale,piuttosto evocativo.
Il menù iniziale,piuttosto evocativo.
Una tipica camera da teen-ager!
Una tipica camera da teen-ager!


Julia : Innocent Eyes - Parole Non Dette
5

Voto

Redazione

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Julia : Innocent Eyes - Parole Non Dette

Artematica non é famosa per aver sfornato capolavori storici, ma é fuor di dubbio che tutta la loro produzione abbia sempre suscitato un più che discreto interesse nella comunità ludica. Anche questo primo capitolo della trilogia legata all'eroina di carta creata da Mister Berardi ha generato un discreto hype, sopratutto fra i fan della criminologa più intelligente, bella e famosa dei fumetti, ma la realizzazione complessiva é tutto, fuorché convincente.

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