Jurassic Park: Operation genesis

di Tommaso Alisonno

Immagino che tutti voi, se non avete avuto la possibilità di vederlo direttamente, abbiate perlomeno sentito parlare del film Jurassic Park: mi riferisco al primo episodio della serie, in cui alcuni personaggi (un paleontologo, una veterinaria, un matematico...) venivano invitati da un miliardario eccentrico di nome Hammond a visitare il suo nuovo "Parco delle Meraviglie" in cui scorrazzano allegramente dinosauri riportati in vita tramite clonazione.
Dopo numerosi giochi tipicamente d'azione ispirati a questo fortunato film, ecco arrivare questo nuovo Operation Genesis che ci propone di analizzare il problema da una nuova ottica: noi siamo i gestori del parco e sarà nostro compito farlo fruttare soddisfacendo i visitatori e soprattutto badando alla loro sicurezza, dato che (come nello stesso gioco ci viene letteralmente detto) uomini e velociraptor non vanno molto d'accordo.

Nella sua linea più generale, il gioco si presenta come un gestionale in tempo reale piuttosto classico, con strutture da costruire, potenziare o abbattere, ricerche da eseguire, ed in generale soldi da spendere (ma sarebbe meglio dire "investire") e, si spera, guadagnare. Ma vediamone nel dettaglio gli aspetti fondamentali, partendo dal principio.
In un parco di divertimenti basato sui dinosauri, ovviamente l'elemento principale sono i colossali bestioni preistorici: non essendo possibile recarsi semplicemente al supermarket ed acquistare duecento chili di uova di stegosauro, è palese che la creazione dei suddetti animali sia un processo lungo e delicato. Si comincia pertanto con il ricercare il DNA dei dinosauri, partendo da fossili o da pezzi di ambra (come nel film, insomma): questi elementi possono essere reperiti in due modi, ossia acquistandoli ad un ipotetico "mercato dei fossili" oppure mandando in prima persona delle squadre di ricerca nei punti del globo con maggior concentrazione di reperti.



Una volta terminata la fase di ricerca, si può finalmente passare alla creazione (anche se in praticamente tutte le missioni si parte con già la conoscenza di alcune specie): dentro appositi recinti troveranno posto le nursery dove potremo dare vita ai suggestivi bestioni, oltre a tutti gli elementi di loro necessità, quali dispensatori di cibo, fonti d'acqua, alberi, esche per attirarli vicino ai luoghi dove passeranno i visitatori, e così via. In linea di massima, i dinosauri di una data specie stanno bene solo con i loro confratelli, ma talvolta è possibile mischiare tra loro specie differenti, soprattutto nel caso di erbivori. Inoltre, inserire un grosso predatore, come un tirannosauro, nel recinto di una specie erbivora potrebbe portare una spettacolare ventata di diversivo per i visitatori, per quanto molti dispendiosa (numerosi dinosauri sono destinati a morire e prima o poi andranno rimpiazzati).