Just Dance 3
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E' apparso chiaro fin dalla sua presentazione come la filosofia alla base di Kinect potesse far compiere ai giochi di ballo un netto “salto di qualità”.
I primi ad avere l'intuizione sono stati i ragazzi di Harmonix con il loro Dance Central; serie che, arrivata oggi al suo secondo capitolo, rappresenta uno dei maggiori successi Kinect e, allo stesso tempo, un titolo dalle indiscutibili qualità.
Con il lancio del suo terzo capitolo, la serie Just Dance ha invece colto l'occasione per raggiungere anche Xbox 360 e Kinect (da dicembre PlayStation 3 + Move) e provare a estendere anche ad altre piattaforme lo straordinario successo che il brand creato da Ubisoft ha riscosso con i primi due capitoli usciti su Wii.
Accomunati dallo stesso genere, i due titoli differiscono profondamente nella loro essenza: mentre il titolo Harmonix gioca a fare “il maestro di ballo”, Just Dance si prende meno sul serio puntando al divertimento senza fronzoli di un perfetto party game giocabile fino in quattro (due in Dance Central), spazio permettendo. Insomma: volete imparare a ballare o semplicemente a muovervi a ritmo di musica senza badare troppo al risultato? Qualunque sia la vostra ambizione, in ogni caso, troverete un ottimo motivo per scatenarvi a ritmo di musica.
Esaurito il tempo dei confronti, é ora di parlare del gioco; elencando le ben poche novità di questo terzo capitolo.
Il gioco propone essenzialmente quanto offerto dai precedenti episodi senza andare a stravolgere la ben rodata formula che é alla base del successo della serie e, presentandosi più come un aggiornamento della trackilist (50 nuovi brani), trova nella libertà di movimento offerta da Kinect la sua più grande novità e, allo stesso tempo, una mancata occasione per migliorare l'esperienza già sperimentata su Nintendo Wii.
L'approssimativa rilevazione dei movimenti (soprattutto nella navigazione dei menù), unita alla gestione un po' troppo permissiva degli errori, non riesce a infondere alla serie quella parvenza di “realismo” che era lecito aspettarsi da una rilevazione dei movimenti a 360 gradi, rendendo poco incisiva l'implementazione di Kinect che risulta non sfruttato come era lecito aspettarsi e utilizzato in larghissima parte unicamente per la rilevazione delle braccia, ereditando di fatto quello che é il principale limite del Wiimote.
Un “mezzo passo” che probabilmente é dettato dalla paura di tradire la natura "arcade" della serie, andando ad alzare eccessivamente la difficoltà del titolo.
Dietro il basso livello di difficoltà potrebbe nascondersi la noia (e la voglia di qualcosa di più impegnativo) che, ben “nascosta” alle prime partite, potrebbe sopraggiungere una volta appagati dall'esperienza “soft” offerta dal gioco.
L'essenza di questo terzo episodio rimane quindi quella di sempre: imitare i passi della sagoma colorata puntando a raggiungere il punteggio più alto e cercando, allo stesso tempo, di replicare il risultato della coreografia proposta dal brano di volta in volta selezionato.
Alla voce novità inseriamo l'inedità modalità “Just Create” (assente su Wii) che permetterà di creare le proprie coreografie per poi condividerle online.
Criticabile, visto il basso livello di sfida proposto dal gioco, la scelta di bloccare una parte della tracklist e alcuni contenuti bonus che si sbloccheranno progredendo nel gioco.
Just Dance 3 si é rivelato un titolo che, per il suo basso livello di sfida e per la sua natura multiplayer, vi divertirà fin dalla primissima partita, finendo per annoiarvi solo quando e se risulterete appagati dal suo basso livello di difficoltà. Riuscita “a metà” l'integrazione di Kinect che, a causa di una rilevazione poco accurata dei movimenti (relegata spesso unicamente alla rilevazione delle braccia) e una gestione troppo permissiva degli errori, non riesce a conti fatti ad arricchire l'esperienza di gioco com'era lecito aspettarsi da un controllo “a corpo libero”. Il nostro consiglio é di acquistarlo se cercate un titolo poco impegnativo da giocare con gli amici; se invece siete alla ricerca di un'esperienza più profonda e ovviamente gratificante, buttatevi “a pesce” sui due Dance Central.
I primi ad avere l'intuizione sono stati i ragazzi di Harmonix con il loro Dance Central; serie che, arrivata oggi al suo secondo capitolo, rappresenta uno dei maggiori successi Kinect e, allo stesso tempo, un titolo dalle indiscutibili qualità.
Con il lancio del suo terzo capitolo, la serie Just Dance ha invece colto l'occasione per raggiungere anche Xbox 360 e Kinect (da dicembre PlayStation 3 + Move) e provare a estendere anche ad altre piattaforme lo straordinario successo che il brand creato da Ubisoft ha riscosso con i primi due capitoli usciti su Wii.
Accomunati dallo stesso genere, i due titoli differiscono profondamente nella loro essenza: mentre il titolo Harmonix gioca a fare “il maestro di ballo”, Just Dance si prende meno sul serio puntando al divertimento senza fronzoli di un perfetto party game giocabile fino in quattro (due in Dance Central), spazio permettendo. Insomma: volete imparare a ballare o semplicemente a muovervi a ritmo di musica senza badare troppo al risultato? Qualunque sia la vostra ambizione, in ogni caso, troverete un ottimo motivo per scatenarvi a ritmo di musica.
Esaurito il tempo dei confronti, é ora di parlare del gioco; elencando le ben poche novità di questo terzo capitolo.
Il gioco propone essenzialmente quanto offerto dai precedenti episodi senza andare a stravolgere la ben rodata formula che é alla base del successo della serie e, presentandosi più come un aggiornamento della trackilist (50 nuovi brani), trova nella libertà di movimento offerta da Kinect la sua più grande novità e, allo stesso tempo, una mancata occasione per migliorare l'esperienza già sperimentata su Nintendo Wii.
L'approssimativa rilevazione dei movimenti (soprattutto nella navigazione dei menù), unita alla gestione un po' troppo permissiva degli errori, non riesce a infondere alla serie quella parvenza di “realismo” che era lecito aspettarsi da una rilevazione dei movimenti a 360 gradi, rendendo poco incisiva l'implementazione di Kinect che risulta non sfruttato come era lecito aspettarsi e utilizzato in larghissima parte unicamente per la rilevazione delle braccia, ereditando di fatto quello che é il principale limite del Wiimote.
Un “mezzo passo” che probabilmente é dettato dalla paura di tradire la natura "arcade" della serie, andando ad alzare eccessivamente la difficoltà del titolo.
Dietro il basso livello di difficoltà potrebbe nascondersi la noia (e la voglia di qualcosa di più impegnativo) che, ben “nascosta” alle prime partite, potrebbe sopraggiungere una volta appagati dall'esperienza “soft” offerta dal gioco.
L'essenza di questo terzo episodio rimane quindi quella di sempre: imitare i passi della sagoma colorata puntando a raggiungere il punteggio più alto e cercando, allo stesso tempo, di replicare il risultato della coreografia proposta dal brano di volta in volta selezionato.
Alla voce novità inseriamo l'inedità modalità “Just Create” (assente su Wii) che permetterà di creare le proprie coreografie per poi condividerle online.
Criticabile, visto il basso livello di sfida proposto dal gioco, la scelta di bloccare una parte della tracklist e alcuni contenuti bonus che si sbloccheranno progredendo nel gioco.
Just Dance 3 si é rivelato un titolo che, per il suo basso livello di sfida e per la sua natura multiplayer, vi divertirà fin dalla primissima partita, finendo per annoiarvi solo quando e se risulterete appagati dal suo basso livello di difficoltà. Riuscita “a metà” l'integrazione di Kinect che, a causa di una rilevazione poco accurata dei movimenti (relegata spesso unicamente alla rilevazione delle braccia) e una gestione troppo permissiva degli errori, non riesce a conti fatti ad arricchire l'esperienza di gioco com'era lecito aspettarsi da un controllo “a corpo libero”. Il nostro consiglio é di acquistarlo se cercate un titolo poco impegnativo da giocare con gli amici; se invece siete alla ricerca di un'esperienza più profonda e ovviamente gratificante, buttatevi “a pesce” sui due Dance Central.