Just Dance 3
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Incredibilmente, la serie di Just Dance ha raggiunto il terzo episodio ed ha persino generato tutta una serie di spin-off (JD Kids ed Experience) che portano il totale dei titoli usciti a ben sette unità. Si tratta ovviamente di un gioco molto amato dal pubblico casual, in quanto immediato, facile da giocare e ricco di brani tanto famosi quanto orecchiabili che si prestano molto bene ad essere “ballati”, per così dire. Infatti tutto il gameplay del titolo Ubisoft verte sull'agitarsi a ritmo di musica replicando le movenze dei ballerini presenti a video (magari aiutandosi con le icone presenti in basso che anticipano la prossima mossa), ed ottenendo così una valutazione globale da una a cinque stelle, basata sulla propria abilità danzereccia.
Tutto questo in teoria, visto che all'atto pratico le cose non stanno esattamente così. Il gioco é infatti originario della piattaforma Wii e come già accennato in altre sedi, in alcuni giochi per questa piattaforma (fortunatamente non tutti) il motion control é solo "un'illusione" basata su rilevazioni estremamente approssimative e sul convincimento dell'utente a fare determinate azioni: in soldoni é come se dicessimo ad un bambino che per far uscire l'acqua da una fontanella oltre a premere il pulsante dovrà urlare "potere dell'acqua!" Una delle due azioni é assolutamente superflua, ma facendole entrambe il bambino si divertirà sicuramente di più. Ebbene, Just Dance illude gran parte dei giocatori di rilevare i loro movimenti, ma ciò é vero solo in parte.
Innanzitutto é abbastanza ovvio che i movimenti rilevati sono solo quelli del braccio destro, in quanto il controller (in questo caso parliamo del PlayStation Move) si tiene nella mano destra. Ciò non sarebbe neanche troppo male, visto che comunque le coreografie pongono particolare enfasi su movimenti di mani e braccia nello spazio. Il problema però é che la rilevazione di tali movimenti é estremamente approssimativa, tanto che agitando il controller a casaccio é possibile ottenere valutazioni ugualmente decenti. Da quanto é possibile vedere, pare che il gioco vada a rilevare più che altro gli “scossoni” subiti dal Move ed il suo orientamento approssimativo (la direzione in cui é rivolto). Inutile dire che un sistema del genere é facilmente ingannabile e dà vita anche a certe situazioni in cui la rilevazione non riconosce correttamente le mosse giuste o ci premia per movimenti sbagliati, in quanto molto dipende anche da come viene impugnato il controller, come é ruotato il polso e dal tempismo con la quale viene agitato.
A dirla tutta, in questa nuova edizione PS3, l'impressione iniziale é che il riconoscimento delle mosse sia più efficiente, ma in realtà ci si rende presto conto che i parametri che fanno assegnare un "Perfect" ad un movimento sono semplicemente più stretti. Just Dance 3 migliora, quindi, solo marginalmente il sistema di rilevamento e si concentra invece sull'interfaccia: rispetto ai precedenti capitoli tutto appare ancora più snello ed immediato. Abbiamo pochi pulsanti a video e di enormi dimensioni, un sistema di aggiunta giocatori semplicissimo e trasparente, oltre ad una grafica a video estremamente semplice ed elegante. Tra l'altro stavolta abbiamo anche la possibilità di scegliere tra diverse playlist già pronte nella modalitàJust Sweat, dove c'é anche una sezione in cui dovremo rispettare un calendario settimanale di sessioni di gioco per tenerci in forma, con tanto di calcolo delle calorie bruciate. Ovviamente anche la grafica vera e propria risulta molto stilosa ed elegante, con ballerini reali sottoposti come di consueto alle forche caudine di una post-produzione video che li rende stilizzati e coloratissimi come cartoni animati al neon. In questa nuova edizione PS3 abbiamo anche un dettaglio più alto del solito, ma la differenza con l'edizione Wii non si nota troppo a causa degli abbondanti effetti glow applicati ai personaggi, che ne confondono le forme.
La tracklist comprende la bellezza di 53 brani, alcuni dei quali vanno sbloccati progredendo nel gioco. Le tracce spaziano da hit del momento (citiamo Barbara Streisand del DJ Duck Sauce o She's Got Me Dancing che campeggia anche nello spot del gioco) a classiche hit anni '80 come Take on Me degli A-Ha o Video Killed the Radio Star dei Buggles. Non manca nemmeno qualche successo rock come Are You Gonna Go My Way di Lenny Kravitz o I Was Made for Loving You dei Kiss, o ancora qualche escursione nella musica elettronica più “seria” come Hey Boy Hey Girl dei Chemical Brothers o Da Funk dei Daft Punk. Tra i brani anni'70 spicca I Feel Love di Donna Summer, mentre tra quelli "particolari" segnaliamo il parodistico "Let's Go to the Mall" estrapolato direttamente dalla nota sitcom americana How I Met Your Mom, che va a prendere in giro le più leggere canzoncine pop di fine anni'80. In questa edizione PS3 trovano inoltre spazio alcuni brani che su Wii invece erano disponibili sotto forma di DLC (citiamo ad esempio il riuscitissimo pezzo danzereccio in pieno stile Lady Gaga Baby Don't Stop Now di Anja). Ogni brano presenta diversi valori di difficoltà e fatica richieste, rappresentate da icone a forma di ingranaggio e gocciolina.
Le coreografie abbinate ai brani sono generalmente ben fatte, atte ad enfatizzare l'aspetto ludico ed i movimenti delle braccia senza perdere di vista la fedeltà al genere musicale ed il fattore divertimento. Alcuni brani hanno anche specifiche coreografie "duetto" o "dance crew" che prevedono l'interazione tra loro rispettivamente di due o quattro ballerini ognuno con mosse specifiche e tese a creare situazioni buffe: ad esempio nel bizarro brano Spectronizer i quattro giocatori dovranno assumere ridicole pose da supereroe giapponese Sentai, o ancora nel pezzo dei Kiss ci si dovrà esibire a turno con air guitars e simili alternando un balletto davvero imbarazzante nel refrain. Avanzando nel gioco ed accumulando stelline si potranno poi sbloccare bonus e modalità aggiuntive, come quella denominata Simon Says in cui il ballo é inframmezzato da icone specifiche che ci impongono di stare immobili o compiere determinate azioni per ottenere una valanga di punti. Ottima tracklist quindi, accompagnata da coreografie senza dubbio azzeccate e “divertenti” da replicare (e stavolta anche dalle parole delle canzoni per chi si sente in vena di rischiare qualche stecca), peccato che come detto poc'anzi si tratta di un titolo che basa molto del suo appeal sull'llusione di un'interazione che poi é presente solo in parte; insomma un gioco estremamente casual per un pubblico estremamente casual. A voi decidere se é pane per i vostri denti o meno.
Tutto questo in teoria, visto che all'atto pratico le cose non stanno esattamente così. Il gioco é infatti originario della piattaforma Wii e come già accennato in altre sedi, in alcuni giochi per questa piattaforma (fortunatamente non tutti) il motion control é solo "un'illusione" basata su rilevazioni estremamente approssimative e sul convincimento dell'utente a fare determinate azioni: in soldoni é come se dicessimo ad un bambino che per far uscire l'acqua da una fontanella oltre a premere il pulsante dovrà urlare "potere dell'acqua!" Una delle due azioni é assolutamente superflua, ma facendole entrambe il bambino si divertirà sicuramente di più. Ebbene, Just Dance illude gran parte dei giocatori di rilevare i loro movimenti, ma ciò é vero solo in parte.
Innanzitutto é abbastanza ovvio che i movimenti rilevati sono solo quelli del braccio destro, in quanto il controller (in questo caso parliamo del PlayStation Move) si tiene nella mano destra. Ciò non sarebbe neanche troppo male, visto che comunque le coreografie pongono particolare enfasi su movimenti di mani e braccia nello spazio. Il problema però é che la rilevazione di tali movimenti é estremamente approssimativa, tanto che agitando il controller a casaccio é possibile ottenere valutazioni ugualmente decenti. Da quanto é possibile vedere, pare che il gioco vada a rilevare più che altro gli “scossoni” subiti dal Move ed il suo orientamento approssimativo (la direzione in cui é rivolto). Inutile dire che un sistema del genere é facilmente ingannabile e dà vita anche a certe situazioni in cui la rilevazione non riconosce correttamente le mosse giuste o ci premia per movimenti sbagliati, in quanto molto dipende anche da come viene impugnato il controller, come é ruotato il polso e dal tempismo con la quale viene agitato.
A dirla tutta, in questa nuova edizione PS3, l'impressione iniziale é che il riconoscimento delle mosse sia più efficiente, ma in realtà ci si rende presto conto che i parametri che fanno assegnare un "Perfect" ad un movimento sono semplicemente più stretti. Just Dance 3 migliora, quindi, solo marginalmente il sistema di rilevamento e si concentra invece sull'interfaccia: rispetto ai precedenti capitoli tutto appare ancora più snello ed immediato. Abbiamo pochi pulsanti a video e di enormi dimensioni, un sistema di aggiunta giocatori semplicissimo e trasparente, oltre ad una grafica a video estremamente semplice ed elegante. Tra l'altro stavolta abbiamo anche la possibilità di scegliere tra diverse playlist già pronte nella modalitàJust Sweat, dove c'é anche una sezione in cui dovremo rispettare un calendario settimanale di sessioni di gioco per tenerci in forma, con tanto di calcolo delle calorie bruciate. Ovviamente anche la grafica vera e propria risulta molto stilosa ed elegante, con ballerini reali sottoposti come di consueto alle forche caudine di una post-produzione video che li rende stilizzati e coloratissimi come cartoni animati al neon. In questa nuova edizione PS3 abbiamo anche un dettaglio più alto del solito, ma la differenza con l'edizione Wii non si nota troppo a causa degli abbondanti effetti glow applicati ai personaggi, che ne confondono le forme.
La tracklist comprende la bellezza di 53 brani, alcuni dei quali vanno sbloccati progredendo nel gioco. Le tracce spaziano da hit del momento (citiamo Barbara Streisand del DJ Duck Sauce o She's Got Me Dancing che campeggia anche nello spot del gioco) a classiche hit anni '80 come Take on Me degli A-Ha o Video Killed the Radio Star dei Buggles. Non manca nemmeno qualche successo rock come Are You Gonna Go My Way di Lenny Kravitz o I Was Made for Loving You dei Kiss, o ancora qualche escursione nella musica elettronica più “seria” come Hey Boy Hey Girl dei Chemical Brothers o Da Funk dei Daft Punk. Tra i brani anni'70 spicca I Feel Love di Donna Summer, mentre tra quelli "particolari" segnaliamo il parodistico "Let's Go to the Mall" estrapolato direttamente dalla nota sitcom americana How I Met Your Mom, che va a prendere in giro le più leggere canzoncine pop di fine anni'80. In questa edizione PS3 trovano inoltre spazio alcuni brani che su Wii invece erano disponibili sotto forma di DLC (citiamo ad esempio il riuscitissimo pezzo danzereccio in pieno stile Lady Gaga Baby Don't Stop Now di Anja). Ogni brano presenta diversi valori di difficoltà e fatica richieste, rappresentate da icone a forma di ingranaggio e gocciolina.
Le coreografie abbinate ai brani sono generalmente ben fatte, atte ad enfatizzare l'aspetto ludico ed i movimenti delle braccia senza perdere di vista la fedeltà al genere musicale ed il fattore divertimento. Alcuni brani hanno anche specifiche coreografie "duetto" o "dance crew" che prevedono l'interazione tra loro rispettivamente di due o quattro ballerini ognuno con mosse specifiche e tese a creare situazioni buffe: ad esempio nel bizarro brano Spectronizer i quattro giocatori dovranno assumere ridicole pose da supereroe giapponese Sentai, o ancora nel pezzo dei Kiss ci si dovrà esibire a turno con air guitars e simili alternando un balletto davvero imbarazzante nel refrain. Avanzando nel gioco ed accumulando stelline si potranno poi sbloccare bonus e modalità aggiuntive, come quella denominata Simon Says in cui il ballo é inframmezzato da icone specifiche che ci impongono di stare immobili o compiere determinate azioni per ottenere una valanga di punti. Ottima tracklist quindi, accompagnata da coreografie senza dubbio azzeccate e “divertenti” da replicare (e stavolta anche dalle parole delle canzoni per chi si sente in vena di rischiare qualche stecca), peccato che come detto poc'anzi si tratta di un titolo che basa molto del suo appeal sull'llusione di un'interazione che poi é presente solo in parte; insomma un gioco estremamente casual per un pubblico estremamente casual. A voi decidere se é pane per i vostri denti o meno.