K-Hawk

di Tommaso Alisonno

GIOCABILITA' E LONGEVITA'
Il concept semplice, i controlli limitati ed intuitivi e la completezza del tutorial rendono l'approccio al gioco molto immediato, cosicché, per quanto manchi una selezione del livello di difficoltà, è piuttosto semplice affrontare incolumi perlomeno il primo livello. Andando avanti nel gioco le zone da superare diventano via via più complesse, fino a sfociare in vere e proprie basi militari maledettemente ben sorvegliate ed in cui dovrete ripetutamente avvalervi della facoltà di salvare (a piacimento) e ricaricare la partita. La trama appare inizialmente decisamente banale e anche in seguito non brilla per particolare originalità, ma si fa comunque via via più interessante a partire dal 6°-7° livello, spingendo il giocatore a proseguire nella sua avventura per tentare di scoprire tutti i retroscena della missione originariamente destinata al Maggiore Jeffreys.

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Insomma: per farla breve, il gioco è decisamente divertente, giocabile, interessante, coinvolgente, non facile ma neppure impossibile e non brevissimo. Sicuramente è in grado di tenere il giocatore incollato al monitor per diverse ore, e chissà che alla conclusione non si ottenga qualche nuova modalità di gioco, dubbio alimentato dal fatto che ogni nemico ucciso lascerà la propria piastrina di riconoscimento in terra, pronta per essere raccolta (Metal Gear Solid II docet...).

CONCLUSIONI
La mia prima impressione su K.Hawk, lo ammetto, è stata sbagliatissima, poiché mi sono lasciato trarre in inganno dall'aspetto grafico decisamente datato: il gioco è decisamente un lavoro grosso, molto divertente e coinvolgente.
Nella speranza che possa al più presto essere tradotto in italiano, in modo da aumentarne la comprensione, non posso che consigliarvi di provarlo, perché potreste avere la mia stessa sorpresa.

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