Kengo: Master of Bushido
di
Redazione Gamesurf
Kessen, Onimusha, Dinasty Warriors... Sembra che i videogame con ambientazione storica riscuotano un discreto successo di pubblico nel paese del Sol Levante. Figure come i samurai e i ninja hanno sempre suscitato viva attenzione nel mondo dei videogame e ricevono tutt'oggi un'accoglienza piuttosto calorosa dai videogiocatori di tutto il mondo. Non male dunque l'idea di Genki di realizzare un titolo che permettesse al giocatore di impersonare uno di questi eroi, non prendendone i panni solo nelle concitate azioni di combattimento, ma curandone invece anche la formazione tecnica e spirituale. Nasce così questo Kengo - Master Of Bushido
LA DURA VIA DEL BUSHIDO
Parecchi anni fa, agli albori del successo di quel glorioso computer chiamato Amiga, comparve un bizzarro videogame (successivamente convertito anche per Commodore 64) chiamato Chambers Of Shaolin: nel gioco si vestivano i panni di un giovane praticante di Kung Fu che doveva sottoporsi a tutta una serie di allenamenti per raggiungere una forma fisica idonea per sfidare i maestri del tempio di Shaolin. Kengo, dopo tanto tempo, sembra ripercorrere i passi di questo dimenticato gioco, proponendo un'idea analoga. Il giocatore deve infatti selezionare uno dei tre differenti protagonisti e farlo "crescere" sottoponendolo a determinati allenamenti mirati ad accrescere particolari aspetti del fisico e della psiche. Una volta raggiunto un sufficiente grado di preparazione il giovane samurai potrà sfidare a duello allievi di altre scuole, mettendo in uso le nozioni apprese e cercando di accrescere la propria fama
UN, DUE, TRE, UN, DUE, TRE..
Una volta scelto il proprio allievo si passa ad una schermata raffigurante la sua ospitale e accessoriatissima camera (non si fa mancare nulla): da qui é possibile effettuare alcune scelte. Innanzitutto si può analizzare la scheda del personaggio, in cui alcuni valori numerici determinano il profilo psico-fisico del nostro samurai. Dopodiché si può accedere al Dojo per ricevere lezioni di combattimento, oppure passare ad una rilassante sessione di allenamento. In quest'ultimo caso si ha accesso ad una schermata di selezione in cui bisognerà scegliere a quale torment... ehm, addestramento sottoporre il proprio uomo. Ciascuna "prova" andrà a potenziare determinate caratteristiche del personaggio, per cui un'oculata pianificazione degli sforzi porterà ad una crescita bilanciata del samurai. Gli allenamenti sono quelli tipici che ci si aspetterebbe di vedere in una puntata del telefilm Samurai, o magari del cartone animato Sasuke: rilassanti bagni sotto l'acqua gelata di una cascata, esaltanti sessioni di disboscamento di foreste di bambu, criptiche lezioni di meditazione Zen (piuttosto bizzare, in quanto lo scopo sembra quello di non fare addormentare il proprio personaggio...). Sebbene inizialmente divertenti e varie, le sette differenti prove non riescono a mantenere viva a lungo l'attenzione del giocatore, risultando presto ripetitive e noiose. Un'ultima opzione nella stanza del personaggio permette di mandarlo a dormire: dopotutto, anche i samurai hanno bisogno di riposo
LA DURA VIA DEL BUSHIDO
Parecchi anni fa, agli albori del successo di quel glorioso computer chiamato Amiga, comparve un bizzarro videogame (successivamente convertito anche per Commodore 64) chiamato Chambers Of Shaolin: nel gioco si vestivano i panni di un giovane praticante di Kung Fu che doveva sottoporsi a tutta una serie di allenamenti per raggiungere una forma fisica idonea per sfidare i maestri del tempio di Shaolin. Kengo, dopo tanto tempo, sembra ripercorrere i passi di questo dimenticato gioco, proponendo un'idea analoga. Il giocatore deve infatti selezionare uno dei tre differenti protagonisti e farlo "crescere" sottoponendolo a determinati allenamenti mirati ad accrescere particolari aspetti del fisico e della psiche. Una volta raggiunto un sufficiente grado di preparazione il giovane samurai potrà sfidare a duello allievi di altre scuole, mettendo in uso le nozioni apprese e cercando di accrescere la propria fama
UN, DUE, TRE, UN, DUE, TRE..
Una volta scelto il proprio allievo si passa ad una schermata raffigurante la sua ospitale e accessoriatissima camera (non si fa mancare nulla): da qui é possibile effettuare alcune scelte. Innanzitutto si può analizzare la scheda del personaggio, in cui alcuni valori numerici determinano il profilo psico-fisico del nostro samurai. Dopodiché si può accedere al Dojo per ricevere lezioni di combattimento, oppure passare ad una rilassante sessione di allenamento. In quest'ultimo caso si ha accesso ad una schermata di selezione in cui bisognerà scegliere a quale torment... ehm, addestramento sottoporre il proprio uomo. Ciascuna "prova" andrà a potenziare determinate caratteristiche del personaggio, per cui un'oculata pianificazione degli sforzi porterà ad una crescita bilanciata del samurai. Gli allenamenti sono quelli tipici che ci si aspetterebbe di vedere in una puntata del telefilm Samurai, o magari del cartone animato Sasuke: rilassanti bagni sotto l'acqua gelata di una cascata, esaltanti sessioni di disboscamento di foreste di bambu, criptiche lezioni di meditazione Zen (piuttosto bizzare, in quanto lo scopo sembra quello di non fare addormentare il proprio personaggio...). Sebbene inizialmente divertenti e varie, le sette differenti prove non riescono a mantenere viva a lungo l'attenzione del giocatore, risultando presto ripetitive e noiose. Un'ultima opzione nella stanza del personaggio permette di mandarlo a dormire: dopotutto, anche i samurai hanno bisogno di riposo
Kengo: Master of Bushido
Kengo: Master of Bushido
Un gioco tanto particolare quanto mediocre. Kengo parte da una premessa più che buona, scadendo purtroppo a causa di una realizzazione tecnica poco notevole e soprattutto di una giocabilità assolutamente insoddisfacente. La sezione di allenamento può risultare divertente per il primo pomeriggio di gioco, per poi lasciare spazio ad una noia opprimente e all'impressione di trovarsi davanti ad una specie di grosso e monotono Tamagotchi. I patiti del Giappone feudale e dei samurai potrebbero trovarlo interessante, ma gli altri giocatori farebbero bene a rivolgere le proprie attenzioni verso prodotti più meritevoli.