Killer is Dead

di Massimiliano Pacchiano
Come da tradizione i guardiani posti alla fine di ogni missione sono estremamente curati sia per quanto riguarda il design che per le meccaniche. Gli scontri sono sempre divertenti e interessanti, ma la parte più accattivante é proprio scoprire la tecnica giusta per vincere, come accadeva nei boss dei vecchi giochi arcade. Tra gli antagonisti più riusciti segnaliamo Victor, un produttore discografico austriaco dal doppio volto. Costui ruba l'udito (o meglio l'orecchio musicale) di una talentuosa pianista classica, con lo scopo di realizzare un brano in grado di soggiogare le menti della gente e spingerli alla distruzione. Durante lo scontro vero e proprio, dovremo riuscire a mozzare le sue lunghe braccia meccaniche/telescopiche ed evitare poi che riesca a riattaccarsele. Inutile dire che c'é un chiaro sottotesto volto a criticare l'operato dell'industria discografica moderna; non a caso durante uno degli incontri più concitati del livello é presente un brano che va a parodiare la moda della musica Dubstep. Come va a finire la missione non ve lo diciamo, sappiate solo che “la musica più vecchia del mondo” si prenderà la sua vendetta personale.



I livelli sono solo 12, ma accompagnati da missioni secondarie sbloccabili, dalla modalità arena presieduta dalla prorompente infermierina Scarlet (che forse ci ricompenserà se supereremo un buon numero di sfide) ed ovviamente dalla modalità Gigolò. Tutte le missioni sono rigiocabili per ottenere soldi, rank e scalare le classifiche online, ma in particolare le missioni “Playboy” vanno ripetute: di volta in volta entreremo più in confidenza con la ragazza di turno riuscendo a conquistare il suo cuore ed a sbloccare, oltre alle già citate armi e cristalli bonus, anche alcune scenette a metà strada tra il buffo ed il sexy. Per partire alla volta di queste missioni di seduzione é necessario armarsi di regali e regalucci di vario genere, da acquistare nel negozio apposito (il quale vende anche potenziamenti assortiti). Una volta sul posto sarà necessario alternare occhiate languide negli occhi della bella a sbirciatine furbette nelle varie scollature, senza però farci beccare sul fatto. Una volta riempito l'indicatore del coraggio in questo modo, potremo donare un regalo alla bella per far aumentare l'indicatore di innamoramento: quando lo avremo riempito il gioco é fatto.
Il problema é che tali regali non solo hanno prezzi altissimi (ad esempio 250.000 dollari per un profumo) ma se acquisteremo più volte uno stesso item, il prezzo di quest'ultimo salirà alle stelle. L'esempio più eclatante é il pacchetto di gomme (gran regalo) che al primo acquisto viene 10 dollari, e già al secondo diecimila! L'inflazione non scherza, ma per dei killer strapagati come noi il conto non é un problema.

Ovviamente una delle caratteristiche salienti di Killer is Dead é l'aspetto visivo molto ricercato e affascinante. Lo stile grafico ed il design dei personaggi sono di ottimo livello, così come gli effetti cel-shading con tanto di bump mapping e “dithering” sulle sfumature, ma purtroppo ci sono anche evidenti problemi di aliasing e soprattutto di tearing, con pixel molto visibili e l'immagine che si spezzetta allegramente quando ruotiamo la visuale. Il gioco gira fluidamente senza incertezze, anche in virtù della bassa complessità degli ambienti, ma la realizzazione tecnica poteva essere più curata; fortunatamente nel pieno dell'azione i difetti tecnici passano in secondo piano e presto non ci si fa più caso.



Questo connubio di design vincente e tecnica fallimentare ci ha ricordato da vicino Killer 7, ma soprattutto il controverso El Shaddai uscito un paio di anni fa, dal quale stranamente Killer is Dead sembra ispirarsi per il design di alcune armature e trasformazioni visibili verso la fine del gioco. Per quanto riguarda il sonoro, le musiche di Akira Yamaoka non sono particolarmente incisive ma risultano estremamente varie, alternando jazz, rock, pop e musica orchestrale. Il tutto é condito da momenti disarmonici o dissonanti che amplificano il senso di onirica stranezza trasmesso dal gioco. I criptici e surreali dialoghi sono ben doppiati in inglese, accompagnati da buoni sottotitoli in italiano. Per la gioia dei puristi, é anche possibile scegliere di ascoltare le voci originali in giapponese, che come al solito alternano l'enfasi esagerata dei personaggi maschili alle vocine svampite o seducenti di quelli femminili.

Un'ultima nota per il DLC incluso in tutte le edizioni del gioco, sia la Limited (che di fatto é quella regolare) che la Fan Edition (la quale contiene anche poster, artbook e colonna sonora). Tale pacchetto aggiuntivo, denominato Smooth Operator, contiene una lunga missione extra a tema horror, due sub-missions, alcune sfide arena da sbloccare, una nuova ragazza da conquistare (la mordace Betty) un paio di costumi discinti per le colleghe di Mondo e -udite udite- degli speciali occhiali a raggi X che consentono di sapere qual é il regalo giusto.. e di sbirciare la lingerie delle ragazze durante le sezioni playboy. L'impressione é che tutti questi contenuti erano studiati per essere già inclusi e scoperti nel gioco base, infatti sono già presenti su disco (vanno solo “sbloccati” col file scaricabile da pochissimi kbytes). Di fatto é un espediente messo al posto dell'online-pass, per frenare il mercato dell'usato, pratica piuttosto comune negli ultimi tempi. A rafforzare questa tesi, la missione extra sembra estrapolata di peso da metà gioco, infatti incontriamo dei nemici già visti in missioni avanzate (i demoni-vampiri), che hanno palesemente origine qui; inoltre vediamo il personaggio di Bryan quando “non aveva ancora speso tutti i suoi soldi” (no spoiler) ed un certo strano amico di Mondo farà riferimento ad una futura rivelazione, che però chi ha finito il gioco già conosce.