King Kong
di
JURASSIC KONG?
Le cose vanno male per il regista Carl Denham, i cui produttori, in quel di New York anni '30, non gli accordano più fiducia. Il prossimo film rischia di essere l'ultimo, e per realizzare un capolavoro è disposto ad imbarcarsi per un'isola misteriosa di cui ha rinvenuto una mappa, portandosi appresso un'attrice disoccupata di nome Ann Darrow e il suo sceneggiatore Jack Driscoll. Ma una volta giunti sull'isola, e dopo il naufragio delle scialuppe, le cose precipitano: l'atollo sembra infatti essersi fermato alla preistoria, e indigeni armati di lance convivono con dinosauri e scolopendre lunghe quattro metri. Quando poi Ann viene rapita dai nativi ed offerta in sacrificio ad uno scimmione alto otto metri, il quale anziché mangiarsela s'innamora di lei, toccherà a jack l'onere di tentare di trarla in salvo. Questa la trama del nuovo film di Peter Jackson, e questa anche la trama del gioco ufficiale.
O FORSE KING DOOM?
Per la maggior parte del gioco saremo chiamati ad interpretare Jack Driscoll in quello che risulta essere un FPS, ossia un gioco con visuale in soggettiva in cui, armi alla mano, dovremo attraversare una successione di "capitoli" evitando o possibilmente uccidendo i nemici che ci si pareranno contro. Nell'idea di ricreare un'esperienza cinematografica, il sistema di gioco ed i controlli sono stati semplificati all'osso, ed in effetti si basano quasi esclusivamente sull'utilizzo dei due stick analogici e di tre dei quattro tasti laterali: uno per sollevare l'arma, uno per ricaricare, ed uno utilizzato sia per attaccare (sparo o lancio se si ha l'arma sollevata, colpire in corpo a corpo negli altri casi) sia per raccogliere oggetti, spingere leve ed in generale interagire con l'ambiente. I due stick, come sovente capita in questo genere di giochi, sono utilizzati l'uno per il movimento nelle quattro direzioni e l'altro per la rotazione libera, ossia la mira; la pressione degli stick (i cosiddetti tasti L3 ed R3) consente l'uno di abbassarsi e l'altro di prendere accuratamente la mira, utile soprattutto quando si ha il fucile di precisione dotato di mirino telescopico.
Nel gioco è assente qualsiasi forma di equipaggiamento: le stesse armi sono limitate alle quattro in stile "cinema d'epoca", vale a dire pistola, shotgun, mitra Thompson e fucile di precisione. Potrete averne appresso una sola alla volta, e se quando rimarrete a corto di proiettili non avrete vicini dei punti di rifornimento dovrete affidarvi all'unica arma che potrete portarvi insieme: la lancia, sia questa l'ottimo oggetto lavorato dei nativi o un volgare osso appuntito staccato da una carcassa di dinosauro. Di base, il gioco è privo di qualsivoglia indicatore, con la mira lasciata al vostro occhio e il numero delle munizioni limitato al "conteggio" che opera Jack ogni volta che ricarica (commenti del tipo "due caricatori di scorta", "quasi a secco" o "a posto: ho abbastanza munizioni"): dal menù di gioco è comunque possibile abilitare il mirino e il contatore delle munizioni.
Persino per indicare lo stato di salute manca un "indicatore" di tipo classico: tutte le vote che Jack viene ferito lo schermo s'incupirà e si tingerà di rosso, in maniera tanto più disturbata quanto più la ferita sarà grave. Di contro, al cinema l'eroe non viene mai ferito gravemente: "è soltanto un graffio" e se riuscirete a rimanere tranquilli per qualche secondo si rimarginerà da solo... se non venite divorati prima, s'intende! La presenza nelle vicinanze di Ann, abile crocerossina, può accorciare i tempi di guarigione. Per il resto, l'esperienza di gioco preverrà di uccidere o evitare i vari mostri che ci si pareranno davanti, nel tentativo di superare la sezione: l'obiettivo finale, naturalmente, sarà quello di fuggire dall'isola sani e salvi, ma state ben certi che ogni tanto ci scapperà il cadavere...
NO NO: E' PROPRIO KING KONG!
Alcuni "capitoli" della storia avranno invece come protagonista Kong: nei panni dell'abnorme e tenerissimo scimmione, il gioco assumerà delle tinte più "arcade", e difatti anche la visuale passerà ad una più gestibile (e maestosa) terza persona. Kong può correre, compiere salti, afferrarsi a tronchi e spuntoni per dondolarsi, camminare sulle pareti ricoperte di radici, e soprattutto sbatacchiare come fuscelli quei nemici che per Jack erano oltremodo rognosi, oltre ad essere l'unico in grado di fronteggiare alla pari i terribili tirannosauri. Abbandonati i tasti laterali e la visuale libera, Kong si controlla principalmente con l'analogico sinistro per il movimento e i quattro tasti figura per le azioni di corsa/arrampicata/balzo, pugno, presa/afferrata e "furia", ossia la possibilità, se si ha il tempo di portarla a compimento, di battere i pugni sul petto fino ad emettere un furioso ruggito che amplifica la potenza degli attacchi. Occasionalmente, lo scimmione potrà afferrare tronchi o macigni per usarli come mazze o lanciarli contro i nemici, ed in mancanza d'altro anche un cadavere di dinosauro può essere una valida arma. Kong è inoltre protagonista indiscusso dell'ultimo capitolo tra le strade di New York, fino al finale che molti già conoscono e che agli altri non vogliamo certo rovinare.
COMMENTO TECNICO
La grafica di gioco riesce a ricreare in maniera egregia gli ambienti, o per meglio dire "le location", del film: tutta la jungla, le rovine e le paludi che attraverserete sono realizzate con una dovizia di particolari a dir poco egregia, che va dai cespugli che si piegano al nostro passaggio, ai cerchi lasciati nell'acqua torbida dalle creature acquatiche, alle cascatelle passando sotto le quali si spengono i fuochi trasportati, sino alle fiamme che nel gioco rivestiranno un ruolo fondamentale. Gli ambienti sono a dir poco enormi, e lo studio dei percorsi è molto curato e giustamente intricato, tanto che spesse volte per raccapezzarvisi è necessario affidarsi agli spostamenti dei compagni di gruppo. I modelli di tutti i personaggi sono realizzati in maniera egregia, dato che enorme cura è stata messa nella realizzazione dei particolari degli abiti, dell'equipaggiamento e soprattutto dei visi, nonché delle animazioni. Kong non fa eccezione, dato che lo scimmione è tutt'altro che un semplice peluche, ma piuttosto la vera espressione massima dell'abilità degli sviluppatori: dettagliato fin nelle cicatrici sulla pelliccia, animato come un vero gorilla, e soprattutto con due occhi che definire umani è riduttivo. Gli altri modelli di gioco, per quanto non raggiungano i livelli di splendore dei protagonisti, sono comunque tutti ben realizzati, e grazie al sapiente uso dei vari giochi di luci ed ombre dinamiche possiamo dire che la grafica è veramente di altissimo livello.
La colonna sonora, che ovviamente riprende in toto i temi del film, è altrettanto egregia: nelle situazioni di tranquillità, o apparente tale, rimane sommessa, mentre negli attimi di tensione sparisce del tutto, come a simboleggiare l'imminenza di un attacco; attacco che, naturalmente, arriva poco dopo accompagnato da un tema maestoso di pericolo. Anche lo status "ferito" è accompagnato dal suo tema vagamente "gotico", come a simboleggiare la vicinanza con i cancelli dell'aldilà. In due parole: perfettamente circostanziale. L'intero gioco è doppiato in italiano con le voci dei doppiatori originali, ed anche in questo campo il lavoro è egregio: quando Jack conta troppo spesso i caricatori a voce alta, gli altri membri del gruppo possono arrivare a rimproverarlo perché "attira i mostri".
GIOCABILITA' E LONGEVITA'
Come già accennato, i controlli di gioco, tanto con Jack quanto con Kong, sono semplici, stringati all'osso ed intuitivi: già dopo un capitolo giocato con l'uno e poi con l'altro sarete in grado di fronteggiare abilmente tutte le situazioni che vi si pareranno contro. L'unica nota dolente, da questo punto di vista, è che in generale il gioco soffre di una certa ridondanza, non solo per quanto riguarda le ambientazioni (che si limitano al triduo jungla rovine paludi, solo occasionalmente grotte, e tutte molto simili e intersecate tra loro), ma soprattutto per quanto riguarda gli enigmi, che si riassumono in: eliminare i rovi col fuoco, distrarre determinati nemici con la carne, trovare la leva mancante, uccidere tutto quello che si muove. La limitazione dei proiettili diviene un elemento marginale quando si apprende la strategia di piazzarsi in prossimità di una pila di lance e utilizzare quelle fintanto è possibile.
Anche le sessioni con Kong, che da principio rappresentano un interessante diversivo, già alla seconda o terza volta risultano un po' ripetitive, complici i salti operabili in luoghi precalcolati e gli avversari ostici solo la prima volta. Anche la sessione di New York, prerogativa esclusiva dello scimmione, per quanto ben differente dal resto del gioco (e forse per questo anche sostanzialmente meno curata graficamente) rappresenta un diversivo momentaneo. In sostanza, possiamo dire che il difetto più grosso dl gioco è quindi quello di essere decisamente ripetitivo, tanto che una volta superato il 35-40% della trama troverete il resto addirittura facile (e qui si sente la mancanza di livelli di difficoltà).
Va da sé che il gioco si termina in circa una dozzina di ore, ossia la media per i giochi moderni, e se da un lato forse si potrebbe desiderare un'esperienza più polposa, dall'altro ci si rende conto che "allungare ulteriormente il brodo" sarebbe stato letale per l'atmosfera, cuore pulsante del gioco, causa indubbia assuefazione. In seguito, dopo aver terminato tutta la trama, si sbloccherà il cosiddetto "punteggio", utile per ottenere nuovi bonus, come gallerie di immagini o nuove modalità grafiche (bellissimo il "filtro vecchio film" che permette di giocare in bianco e nero seppiato). Una volta ottenuti anche questi bonus, però, il gioco sarà veramente totalmente terminato, e solo una vostra passione personale vi potrebbe spingere a rigiocarlo da capo.
CONCLUSIONI
Questo King Kong è indubbiamente un gran titolo, uno spin-off di ottimo livello, appassionante e coinvolgente nelle sue fasi iniziali, ed anche se in seguito è piuttosto ripetitivo mantiene comunque un'innegabile ottima atmosfera e una grande capacità di appassionare il giocatore alla storia. Dategli un'occhiata anche se siete digiuni di fps (i comandi sono veramente intuitivi) e probabilmente ne sarete conquistati.
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Le cose vanno male per il regista Carl Denham, i cui produttori, in quel di New York anni '30, non gli accordano più fiducia. Il prossimo film rischia di essere l'ultimo, e per realizzare un capolavoro è disposto ad imbarcarsi per un'isola misteriosa di cui ha rinvenuto una mappa, portandosi appresso un'attrice disoccupata di nome Ann Darrow e il suo sceneggiatore Jack Driscoll. Ma una volta giunti sull'isola, e dopo il naufragio delle scialuppe, le cose precipitano: l'atollo sembra infatti essersi fermato alla preistoria, e indigeni armati di lance convivono con dinosauri e scolopendre lunghe quattro metri. Quando poi Ann viene rapita dai nativi ed offerta in sacrificio ad uno scimmione alto otto metri, il quale anziché mangiarsela s'innamora di lei, toccherà a jack l'onere di tentare di trarla in salvo. Questa la trama del nuovo film di Peter Jackson, e questa anche la trama del gioco ufficiale.
O FORSE KING DOOM?
Per la maggior parte del gioco saremo chiamati ad interpretare Jack Driscoll in quello che risulta essere un FPS, ossia un gioco con visuale in soggettiva in cui, armi alla mano, dovremo attraversare una successione di "capitoli" evitando o possibilmente uccidendo i nemici che ci si pareranno contro. Nell'idea di ricreare un'esperienza cinematografica, il sistema di gioco ed i controlli sono stati semplificati all'osso, ed in effetti si basano quasi esclusivamente sull'utilizzo dei due stick analogici e di tre dei quattro tasti laterali: uno per sollevare l'arma, uno per ricaricare, ed uno utilizzato sia per attaccare (sparo o lancio se si ha l'arma sollevata, colpire in corpo a corpo negli altri casi) sia per raccogliere oggetti, spingere leve ed in generale interagire con l'ambiente. I due stick, come sovente capita in questo genere di giochi, sono utilizzati l'uno per il movimento nelle quattro direzioni e l'altro per la rotazione libera, ossia la mira; la pressione degli stick (i cosiddetti tasti L3 ed R3) consente l'uno di abbassarsi e l'altro di prendere accuratamente la mira, utile soprattutto quando si ha il fucile di precisione dotato di mirino telescopico.
Nel gioco è assente qualsiasi forma di equipaggiamento: le stesse armi sono limitate alle quattro in stile "cinema d'epoca", vale a dire pistola, shotgun, mitra Thompson e fucile di precisione. Potrete averne appresso una sola alla volta, e se quando rimarrete a corto di proiettili non avrete vicini dei punti di rifornimento dovrete affidarvi all'unica arma che potrete portarvi insieme: la lancia, sia questa l'ottimo oggetto lavorato dei nativi o un volgare osso appuntito staccato da una carcassa di dinosauro. Di base, il gioco è privo di qualsivoglia indicatore, con la mira lasciata al vostro occhio e il numero delle munizioni limitato al "conteggio" che opera Jack ogni volta che ricarica (commenti del tipo "due caricatori di scorta", "quasi a secco" o "a posto: ho abbastanza munizioni"): dal menù di gioco è comunque possibile abilitare il mirino e il contatore delle munizioni.
Persino per indicare lo stato di salute manca un "indicatore" di tipo classico: tutte le vote che Jack viene ferito lo schermo s'incupirà e si tingerà di rosso, in maniera tanto più disturbata quanto più la ferita sarà grave. Di contro, al cinema l'eroe non viene mai ferito gravemente: "è soltanto un graffio" e se riuscirete a rimanere tranquilli per qualche secondo si rimarginerà da solo... se non venite divorati prima, s'intende! La presenza nelle vicinanze di Ann, abile crocerossina, può accorciare i tempi di guarigione. Per il resto, l'esperienza di gioco preverrà di uccidere o evitare i vari mostri che ci si pareranno davanti, nel tentativo di superare la sezione: l'obiettivo finale, naturalmente, sarà quello di fuggire dall'isola sani e salvi, ma state ben certi che ogni tanto ci scapperà il cadavere...
NO NO: E' PROPRIO KING KONG!
Alcuni "capitoli" della storia avranno invece come protagonista Kong: nei panni dell'abnorme e tenerissimo scimmione, il gioco assumerà delle tinte più "arcade", e difatti anche la visuale passerà ad una più gestibile (e maestosa) terza persona. Kong può correre, compiere salti, afferrarsi a tronchi e spuntoni per dondolarsi, camminare sulle pareti ricoperte di radici, e soprattutto sbatacchiare come fuscelli quei nemici che per Jack erano oltremodo rognosi, oltre ad essere l'unico in grado di fronteggiare alla pari i terribili tirannosauri. Abbandonati i tasti laterali e la visuale libera, Kong si controlla principalmente con l'analogico sinistro per il movimento e i quattro tasti figura per le azioni di corsa/arrampicata/balzo, pugno, presa/afferrata e "furia", ossia la possibilità, se si ha il tempo di portarla a compimento, di battere i pugni sul petto fino ad emettere un furioso ruggito che amplifica la potenza degli attacchi. Occasionalmente, lo scimmione potrà afferrare tronchi o macigni per usarli come mazze o lanciarli contro i nemici, ed in mancanza d'altro anche un cadavere di dinosauro può essere una valida arma. Kong è inoltre protagonista indiscusso dell'ultimo capitolo tra le strade di New York, fino al finale che molti già conoscono e che agli altri non vogliamo certo rovinare.
COMMENTO TECNICO
La grafica di gioco riesce a ricreare in maniera egregia gli ambienti, o per meglio dire "le location", del film: tutta la jungla, le rovine e le paludi che attraverserete sono realizzate con una dovizia di particolari a dir poco egregia, che va dai cespugli che si piegano al nostro passaggio, ai cerchi lasciati nell'acqua torbida dalle creature acquatiche, alle cascatelle passando sotto le quali si spengono i fuochi trasportati, sino alle fiamme che nel gioco rivestiranno un ruolo fondamentale. Gli ambienti sono a dir poco enormi, e lo studio dei percorsi è molto curato e giustamente intricato, tanto che spesse volte per raccapezzarvisi è necessario affidarsi agli spostamenti dei compagni di gruppo. I modelli di tutti i personaggi sono realizzati in maniera egregia, dato che enorme cura è stata messa nella realizzazione dei particolari degli abiti, dell'equipaggiamento e soprattutto dei visi, nonché delle animazioni. Kong non fa eccezione, dato che lo scimmione è tutt'altro che un semplice peluche, ma piuttosto la vera espressione massima dell'abilità degli sviluppatori: dettagliato fin nelle cicatrici sulla pelliccia, animato come un vero gorilla, e soprattutto con due occhi che definire umani è riduttivo. Gli altri modelli di gioco, per quanto non raggiungano i livelli di splendore dei protagonisti, sono comunque tutti ben realizzati, e grazie al sapiente uso dei vari giochi di luci ed ombre dinamiche possiamo dire che la grafica è veramente di altissimo livello.
La colonna sonora, che ovviamente riprende in toto i temi del film, è altrettanto egregia: nelle situazioni di tranquillità, o apparente tale, rimane sommessa, mentre negli attimi di tensione sparisce del tutto, come a simboleggiare l'imminenza di un attacco; attacco che, naturalmente, arriva poco dopo accompagnato da un tema maestoso di pericolo. Anche lo status "ferito" è accompagnato dal suo tema vagamente "gotico", come a simboleggiare la vicinanza con i cancelli dell'aldilà. In due parole: perfettamente circostanziale. L'intero gioco è doppiato in italiano con le voci dei doppiatori originali, ed anche in questo campo il lavoro è egregio: quando Jack conta troppo spesso i caricatori a voce alta, gli altri membri del gruppo possono arrivare a rimproverarlo perché "attira i mostri".
GIOCABILITA' E LONGEVITA'
Come già accennato, i controlli di gioco, tanto con Jack quanto con Kong, sono semplici, stringati all'osso ed intuitivi: già dopo un capitolo giocato con l'uno e poi con l'altro sarete in grado di fronteggiare abilmente tutte le situazioni che vi si pareranno contro. L'unica nota dolente, da questo punto di vista, è che in generale il gioco soffre di una certa ridondanza, non solo per quanto riguarda le ambientazioni (che si limitano al triduo jungla rovine paludi, solo occasionalmente grotte, e tutte molto simili e intersecate tra loro), ma soprattutto per quanto riguarda gli enigmi, che si riassumono in: eliminare i rovi col fuoco, distrarre determinati nemici con la carne, trovare la leva mancante, uccidere tutto quello che si muove. La limitazione dei proiettili diviene un elemento marginale quando si apprende la strategia di piazzarsi in prossimità di una pila di lance e utilizzare quelle fintanto è possibile.
Anche le sessioni con Kong, che da principio rappresentano un interessante diversivo, già alla seconda o terza volta risultano un po' ripetitive, complici i salti operabili in luoghi precalcolati e gli avversari ostici solo la prima volta. Anche la sessione di New York, prerogativa esclusiva dello scimmione, per quanto ben differente dal resto del gioco (e forse per questo anche sostanzialmente meno curata graficamente) rappresenta un diversivo momentaneo. In sostanza, possiamo dire che il difetto più grosso dl gioco è quindi quello di essere decisamente ripetitivo, tanto che una volta superato il 35-40% della trama troverete il resto addirittura facile (e qui si sente la mancanza di livelli di difficoltà).
Va da sé che il gioco si termina in circa una dozzina di ore, ossia la media per i giochi moderni, e se da un lato forse si potrebbe desiderare un'esperienza più polposa, dall'altro ci si rende conto che "allungare ulteriormente il brodo" sarebbe stato letale per l'atmosfera, cuore pulsante del gioco, causa indubbia assuefazione. In seguito, dopo aver terminato tutta la trama, si sbloccherà il cosiddetto "punteggio", utile per ottenere nuovi bonus, come gallerie di immagini o nuove modalità grafiche (bellissimo il "filtro vecchio film" che permette di giocare in bianco e nero seppiato). Una volta ottenuti anche questi bonus, però, il gioco sarà veramente totalmente terminato, e solo una vostra passione personale vi potrebbe spingere a rigiocarlo da capo.
CONCLUSIONI
Questo King Kong è indubbiamente un gran titolo, uno spin-off di ottimo livello, appassionante e coinvolgente nelle sue fasi iniziali, ed anche se in seguito è piuttosto ripetitivo mantiene comunque un'innegabile ottima atmosfera e una grande capacità di appassionare il giocatore alla storia. Dategli un'occhiata anche se siete digiuni di fps (i comandi sono veramente intuitivi) e probabilmente ne sarete conquistati.