King Kong
di
Onore al "Re" Kong! Onnipresente sugli scaffali dei negozi di videogiochi nelle sue versioni dedicate alle differenti piattaforme, il gigantesco primate riportato sul grande schermo da Peter Jackson, e su quelli più piccoli di console e computer domestici dalla Ubi Soft, difende il suo titolo sovrano egregiamente anche nella versione per PSP, proponendosi a fianco di Ridge Racer e GTA: Liberty City Stories come vera e propria killer application della nuova mini-console.
La trama del gioco segue con poche licenze quella del film appena uscito, consentendo una vera e propria immersione totale nella storia narrata dal geniale regista neozelandese. Il copione è lo stesso del film uscito negli anni '30: una spedizione guidata dal cineasta squattrinato Carl Denham, animato dallo spirito d'avventura, della quale fanno parte lo scrittore e, suo malgrado, avventuriero Jack Driscoll e l'attrice di vaudeville Ann Darrow, si avventura nelle acque al largo di Sumatra alla ricerca di un'isola leggendaria, Skull Island. Di tetro, questo fazzoletto di roccia coperto da fitta vegetazione e dimenticato da Dio, non ha solo il nome e i nostri eroi, fin dal momento del loro macchinoso sbarco, si ritrovano ad affrontare un'inaspettata lotta per la sopravvivenza contro le sanguinarie creature che lo popolano.
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Millepiedi e crostacei giganti, velociraptor, tirannosauri e, ovviamente, il villoso protagonista del film, ultimo superstite di un'antica razza, eletto dagli indigeni come loro idolo vivente.
La bella Ann, magistralmente interpretata nel film dall'aggraziata Naomi Watts, viene rapita dagli isolani e offerta in sacrificio a Kong il quale, e possiamo capire perché, se ne incapriccia e, invece di giocare a "m'ama, non m'ama" con i suoi arti come aveva fatto con le precedenti fidanzate, la carica in spalla e la trascina in un movimentato tour dell'isola. Ignari della sua sorte, i compagni di viaggio inseguono il gorilla, incappando in ogni sorta di pericoli che decimano progressivamente il gruppo fino al climax finale. Raggiunta da Jack, Ann scappa assieme a lui, attirando involontariamente il suo scimmiesco fidanzato nella trappola, predisposta da Denham per catturarlo e portarlo a New York, dove l'animale verrà esibito come fenomeno da baraccone a Broadway. Il gorilla, però, non ci sta e fugge ancora una volta, conquistandosi al prezzo della vita la sua ora di popolarità a Manhattan e l'immortalità sul grande schermo del cinema.
Il gioco ci permette d'impersonare, attraverso una visuale in prima persona caratteristica degli FPS, Jack Driscoll, scaraventandoci in una rutilante sequenza d'eventi sfortunati ed avversi, costringendoci ad attingere a piene mani alle risorse offerte dell'ambiente, si tratti d'un osso appuntito preso da una carcassa, di una canna acuminata, di una lancia abbandonata dagli indigeni o di un più prosaico ma efficace mitragliatore Thompson, opportunamente paracadutato da un idrovolante pilotato dal comandante della nave (particolare assente nel film), nel tentativo di portare a casa la pelle. Sullo schermo non appaiono bussole né mirini e, unica concessione rispetto all'ancor più nuda versione per le console maggiori, è la possibilità di visualizzare il numero dei colpi residui in alto a destra.
In questo modo, la sensazione di trovarsi nel film è davvero impressionante. Il realismo è reso ancor più immersivo dalla grafica, davvero sbalorditiva per una console portatile, dalla qualità di voci ed effetti sonori, da gustare con una buona cuffia o con casse aggiuntive, magari assistite da un piccolo subwoofer, e dalla linearietà della trama, per una volta un merito visto che ci permette di non smarrirci nell'intricata giungla, seguendo passo dopo passo l'evolversi della trama.
Attorno a noi continueranno a muoversi, animati da un'IA credibile, i nostri compagni di spedizione che, più volte, saremo chiamati a trarre d'impaccio, pena la necessità di ricaricare l'ultimo salvataggio.
La sensazione costante di pericolo che accompagna Jack, durante tutta la parte d'avventura a lui dedicata, riesce a rendere perfettamente a chi gioca la sensazione d'impotenza di un manipolo di uomini male armati ed equipaggiati contro una natura primitiva e spietata. Sparare addosso al tirannosauro, vero "cattivo" del film, non servirà ad altro che a farlo infuriare e ad attirarcelo addosso, magari permettendo ai nostri amici di scappare. Altre volte occorrerà usare la materia grigia, ad esempio appiccando il fuoco alla sterpaglia per mettere in fuga gli avversari.
Le cose cambiano quando, finalmente, sarà il momento d'impersonare Kong. Il gioco sposta la visuale dalla prima alla terza persona, per aiutarci a gestire la mole dell'immenso gorilla in stile "picchiaduro". Ed ecco che, finalmente, il giocatore potrà prendersi qualche soddisfazione contro i tirannosauri e altre bestie fastidiose, inclusi i biplani del tragico epilogo del film (uno dei piloti è Peter Jackson stesso, lo sapevate?). I comandi per condurre Kong contro i suoi nemici sono volutamente essenziali, senza combo particolarmente complicate. Dopotutto un gorilla pesante diverse tonnellate non è certo un maestro d'arti marziali. I suoi pugni, però, sono forza bruta allo stato puro e i muscoli delle sue braccia consentiranno al giocatore di disarticolare la mascella di un tirannosauro in un sol colpo, compiendo una grandguignolesca fatality che vale da sola tutto il gioco!
Unica pecca sostanziale del gioco Ubi Soft è la sua relativa brevità. Se vi lascerete, come pensiamo, catturare dalla trama avvincente, finirete per terminarlo in poche ore e alla fine, in assenza di un supporto multiplayer, che in effetti ci sarebbe entrato poco con la trama del film, dovrete limitarvi a rigiocarlo daccapo, magari applicando il filtro fotografico appena sbloccato, che darà alla grafica la patina invecchiata di una pellicola anni '30. Oltre a questo e ad una manciata di contenuti extra, nulla potrà a quel punto trattenervi dal rivendere il gioco o dal riporlo sullo scaffale dei ricordi.
Questo fatto, tuttavia, non toglie nulla alle ore di puro divertimento che King Kong, nella sua trasposizione PSP, saprà regalare ai giocatori abituali e a quelli occasionali, di tutte le età. Per questo motivo, non posso che consigliarvelo caldamente. Prima, però andate a vedere il film, che se lo merita. Ve lo dice uno che per gli scimmioni in cima all'Empire State non è mai andato matto!
La trama del gioco segue con poche licenze quella del film appena uscito, consentendo una vera e propria immersione totale nella storia narrata dal geniale regista neozelandese. Il copione è lo stesso del film uscito negli anni '30: una spedizione guidata dal cineasta squattrinato Carl Denham, animato dallo spirito d'avventura, della quale fanno parte lo scrittore e, suo malgrado, avventuriero Jack Driscoll e l'attrice di vaudeville Ann Darrow, si avventura nelle acque al largo di Sumatra alla ricerca di un'isola leggendaria, Skull Island. Di tetro, questo fazzoletto di roccia coperto da fitta vegetazione e dimenticato da Dio, non ha solo il nome e i nostri eroi, fin dal momento del loro macchinoso sbarco, si ritrovano ad affrontare un'inaspettata lotta per la sopravvivenza contro le sanguinarie creature che lo popolano.
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Millepiedi e crostacei giganti, velociraptor, tirannosauri e, ovviamente, il villoso protagonista del film, ultimo superstite di un'antica razza, eletto dagli indigeni come loro idolo vivente.
La bella Ann, magistralmente interpretata nel film dall'aggraziata Naomi Watts, viene rapita dagli isolani e offerta in sacrificio a Kong il quale, e possiamo capire perché, se ne incapriccia e, invece di giocare a "m'ama, non m'ama" con i suoi arti come aveva fatto con le precedenti fidanzate, la carica in spalla e la trascina in un movimentato tour dell'isola. Ignari della sua sorte, i compagni di viaggio inseguono il gorilla, incappando in ogni sorta di pericoli che decimano progressivamente il gruppo fino al climax finale. Raggiunta da Jack, Ann scappa assieme a lui, attirando involontariamente il suo scimmiesco fidanzato nella trappola, predisposta da Denham per catturarlo e portarlo a New York, dove l'animale verrà esibito come fenomeno da baraccone a Broadway. Il gorilla, però, non ci sta e fugge ancora una volta, conquistandosi al prezzo della vita la sua ora di popolarità a Manhattan e l'immortalità sul grande schermo del cinema.
Il gioco ci permette d'impersonare, attraverso una visuale in prima persona caratteristica degli FPS, Jack Driscoll, scaraventandoci in una rutilante sequenza d'eventi sfortunati ed avversi, costringendoci ad attingere a piene mani alle risorse offerte dell'ambiente, si tratti d'un osso appuntito preso da una carcassa, di una canna acuminata, di una lancia abbandonata dagli indigeni o di un più prosaico ma efficace mitragliatore Thompson, opportunamente paracadutato da un idrovolante pilotato dal comandante della nave (particolare assente nel film), nel tentativo di portare a casa la pelle. Sullo schermo non appaiono bussole né mirini e, unica concessione rispetto all'ancor più nuda versione per le console maggiori, è la possibilità di visualizzare il numero dei colpi residui in alto a destra.
In questo modo, la sensazione di trovarsi nel film è davvero impressionante. Il realismo è reso ancor più immersivo dalla grafica, davvero sbalorditiva per una console portatile, dalla qualità di voci ed effetti sonori, da gustare con una buona cuffia o con casse aggiuntive, magari assistite da un piccolo subwoofer, e dalla linearietà della trama, per una volta un merito visto che ci permette di non smarrirci nell'intricata giungla, seguendo passo dopo passo l'evolversi della trama.
Attorno a noi continueranno a muoversi, animati da un'IA credibile, i nostri compagni di spedizione che, più volte, saremo chiamati a trarre d'impaccio, pena la necessità di ricaricare l'ultimo salvataggio.
La sensazione costante di pericolo che accompagna Jack, durante tutta la parte d'avventura a lui dedicata, riesce a rendere perfettamente a chi gioca la sensazione d'impotenza di un manipolo di uomini male armati ed equipaggiati contro una natura primitiva e spietata. Sparare addosso al tirannosauro, vero "cattivo" del film, non servirà ad altro che a farlo infuriare e ad attirarcelo addosso, magari permettendo ai nostri amici di scappare. Altre volte occorrerà usare la materia grigia, ad esempio appiccando il fuoco alla sterpaglia per mettere in fuga gli avversari.
Le cose cambiano quando, finalmente, sarà il momento d'impersonare Kong. Il gioco sposta la visuale dalla prima alla terza persona, per aiutarci a gestire la mole dell'immenso gorilla in stile "picchiaduro". Ed ecco che, finalmente, il giocatore potrà prendersi qualche soddisfazione contro i tirannosauri e altre bestie fastidiose, inclusi i biplani del tragico epilogo del film (uno dei piloti è Peter Jackson stesso, lo sapevate?). I comandi per condurre Kong contro i suoi nemici sono volutamente essenziali, senza combo particolarmente complicate. Dopotutto un gorilla pesante diverse tonnellate non è certo un maestro d'arti marziali. I suoi pugni, però, sono forza bruta allo stato puro e i muscoli delle sue braccia consentiranno al giocatore di disarticolare la mascella di un tirannosauro in un sol colpo, compiendo una grandguignolesca fatality che vale da sola tutto il gioco!
Unica pecca sostanziale del gioco Ubi Soft è la sua relativa brevità. Se vi lascerete, come pensiamo, catturare dalla trama avvincente, finirete per terminarlo in poche ore e alla fine, in assenza di un supporto multiplayer, che in effetti ci sarebbe entrato poco con la trama del film, dovrete limitarvi a rigiocarlo daccapo, magari applicando il filtro fotografico appena sbloccato, che darà alla grafica la patina invecchiata di una pellicola anni '30. Oltre a questo e ad una manciata di contenuti extra, nulla potrà a quel punto trattenervi dal rivendere il gioco o dal riporlo sullo scaffale dei ricordi.
Questo fatto, tuttavia, non toglie nulla alle ore di puro divertimento che King Kong, nella sua trasposizione PSP, saprà regalare ai giocatori abituali e a quelli occasionali, di tutte le età. Per questo motivo, non posso che consigliarvelo caldamente. Prima, però andate a vedere il film, che se lo merita. Ve lo dice uno che per gli scimmioni in cima all'Empire State non è mai andato matto!