Kingdom Hearts 2

di Simone Parisi
C'era una volta...
...Kingdom Hearts, risultato di un'imprevedibile ed improbabile unione fra Disney e Squaresoft. Chi si sarebbe mai aspettato di vedere combattere il taciturno Cloud a fianco dello stralunato Pippo? L'accoppiata fu ritenuta alquanto strana e bizzarra, tanto che il gioco fu sottovalutato per lungo tempo e considerato rivolto ad un pubblico di piccola età. Ma fu magia. Kingdom Hearts stupì l'intero mondo dei videogiochi per il suo stile unico di action RPG e per l'azzardata ma vincente unione Disney-Square: si esplorano mondi colorati e stravaganti in pieno stile Disney e si combattono i cattivoni di turno a fianco degli eroi che hanno segnato la nostra infanzia.
Il successo fu tale che la Square realizzò uno spin-off per Game Boy Advance, Kingdom Hearts Chain of Memories, che divenne poi un vero e proprio seguito del primo capitolo. Quale fu il segreto di questo capolavoro? Kingdom Hearts va al di la dei pixel, delle texure e trova il suo punto di forza nella semplicità, forse solo apparente, nella sua capacità di regalare divertimento, emozione, incanto, meraviglia. La sua atmosfera fiabesca insomma, che ci riporta ai tempi di quand'eravamo bambini, ma lasciandocela assaporare una mentalità un pò più adulta. Si, perchè in fondo Kingdom Hearts è proprio questo, una bella fiaba, da gustare dall'inizio sino alla fine.
C'era una volta....

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"I'll come back to you, I promise!...I know you will!"
La storia si ricollega direttamente a Kingdom Hearts Chain of Memories e vede Sora e soci alla ricerca di Riku e Re Topolino. Per chi non avesse avuto occasione di giocare i precedenti episodi, il diario del grillo parlante, accessibile subito dopo il prologo, riassume piuttosto chiaramente gli eventi dei due prequel. Nel complesso la trama è ottima, intrigante e ben congegnata, garantendo suspence e colpi di scena, anche se in alcuni frangenti potrebbe risultare un pò lenta.
Nel prologo (di circa 3 ore) vestiamo i panni di un giovane ragazzo, Roxas, il cui aspetto richiama vagamente quello di Sora, che trascorre gli ultimi giorni delle vacanze estive in compagnia dei suoi amici a Crepuscopoli (purtroppo i nomi italiani non sono all'altezza di quelli inglesi). Misteriosi sogni e strane apparizioni rivelano il suo legame con Sora, che sarà subito utilizzabile al termine del prologo, ancora una volta accompagnato dagli inseparabili Pippo e Paperino. Il trio si metterà subito alla ricerca di Riku e Re Topolino, imbattendosi nell'Organizzazione XIII (che compare per la prima volta nel Chain of Memories) a capo dei Nessuno, strane creature più pericolose perfino degli Heartless, e nel misterioso DiZ, i cui intenti sono sconosciuti. Inizia così l'avventura di Kingdom Hearts II, che ci porterà in diversi mondi, popolati da una miriade di personaggi inediti e vecchie conoscenze. Molti interrogativi troveranno risposta e nuove domande porteranno alla luce misteri di una storia non ancora conclusa.

Un gioco da favola
Ancora una volta Disney e Square-Enix danno vita ad un universo unico e magico. Esteticamente parlando Kingdom Hearts II è perfetto.
Le ambientazioni, coloratissime, stravaganti, originali, talora surreali, rendono l'atmosfera sospesa fra immaginazione e realtà e appaiono molto curate, con un livello di dettaglio sopra la media. La varietà stilistica delle location e dell'interfaccia (non solo i costumi di Sora & Co. cambiano a seconda del mondo visitato, ma anche lo stile grafico del menù) rende il gioco sempre diverso e originale, mai monotono, e coloratissimi effetti speciali e spettacolari combattimenti pieni di esplosioni sembrano proprio riprodurre il mondo animato di Zio Walt. Anche le visuali sembrano avere già raggiunto il giusto compromesso tra funzionalità ludica e bellezza estetica, permettendo di godere appieno degli spettacolari paesaggi disneyani.
E il sonoro è in perfetta sintonia: l'accompagnamento musicale è splendido, con alcuni brani che riprendono i temi portanti dei lungometraggi Disney e tracce inedite altrettanto curate e sempre adattissime.

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In questo universo si muovono personaggi da favola, nel vero senso della parola. Ancora una volta i modelli poligonali sono estremamente fluidi in ogni movimento e con un'espressività facciale e gestuale che li rende indistinguibili da un vero e proprio cartone animato, a partire dai classici Paperino e Pippo fino allo stravagante Jack Sparrow, riprodotto fedelmente in ogni movenza. Per non parlare del mondo del passato in bianco e nero, vero capolavoro di originalità, dove troviamo Topolino e Pietro nelle loro prime avventure sul "Vaporetto" (lo "Steamboat Willie"): qui i personaggi in grafica puramente deformed, che esalta ulteriormente la loro espressività, grazie all'aiuto di effetti sonori bizzarri, raggiungono una comicità estrema. Indimenticabili le scene in cui Topolino stringe la mano a Sora e scappa via, con una comicità in pieno stile anni '30!
Il connubio tra i personaggi tipici di Final Fantasy e gli eroi Disney, ovviamente, si mantiene intatto: i personaggi tratti dai lungometraggi Disney sono esattamente la perfetta incarnazione di quelli che abbiamo imparato ad apprezzare da piccoli, e Squall & Co. portano quel tanto di serietà che basta in un mondo cartoonesco. Senza dimenticare poi le new entry, tutte ben caratterizzate, a partire proprio dalla misteriosa Organizzazione XIII, che si inserisce piuttosto bene, ma non senza qualche sforzo, nell'universo Disney.
Forse a volte (ad esempio nel mondo di Port Royal o di Halloween), a differenza del primo Kingdom Hearts (dove tutte le vicende ruotavano attorno alla minaccia degli Heartless), le situazioni non sono altro che una fedele ma scarna riproduzione degli eventi dei film Disney, che poco hanno a che fare con l'avventura principale e che rallentano il proseguire della storia, ma si tratta di pochi casi.

Il trio Sora, Paperino e Pippo è più affiatato, carismatico e coinvolgente che mai, in esso si fondono sapientemente umorismo e serietà, dando vita sia a gag divertenti che a scene drammatiche. I cattivi non sono da meno degli eroi, a partire dai personaggi cartooneschi, come il goffo Pietro, fino a quelli più seri, in pieno stile Final Fantasy, come Cloud, Auron e Sephiroth.
Infine a conferire ai personaggi una vitalità e un realismo fuori dal comune contribuisce il doppiaggio eccezionale, probabilmente tra i migliori mai realizzati per un videogioco (come sempre ci saranno anche dialoghi a fumetti). Memorabili gli Squack! di Paperino e i Gaush! e gli Ahiugh! di Pippo. Il risultato è un'atmosfera unica, comica e leggera, coinvolgente, capace di divertire e commuovere allo stesso tempo. Kingdom Hearts II, insomma, garantisce un'esperienza ludica cinematografica, nel bene e nel male.

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