Kingdom Hearts 3D: Dream Drop Distance

di Paolo Mulas
Tempo di anniversari per Kingdom Hearts che festeggia quest'anno i suoi primi di dieci anni di vita. Parlare di esperimento azzardato per il capitolo originario ci sembra un po' eccessivo date le fortissime licenze sui cui si appoggiava il gioco. Difatti accanto agli inediti protagonisti trovavano spazio anche personaggi provenienti dalla serie di Final Fantasy e soprattutto alcune delle più famose stelle Disney e relativi universi di provenienza. Questa commistione comunque avrebbe potuto anche generare un ibrido non particolarmente gradito, ipotesi che fortunatamente non si é verificata. In questi due lustri, tra episodi regolari, remake e spin off, la serie si é sempre attestata su alti livelli qualitativi e con Kingdom Hearts 3D Dream Drop Distance fa finalmente il suo debutto anche sul Nintendo 3DS.



Probabilmente anche chi ha seguito la serie senza perdersi nemmeno un episodio potrebbe avere qualche difficoltà a raccapezzarsi tra le mille svolte intraprese dalla storia, un problema dunque che a maggior ragione potrebbe spaventare i neofiti. Per rimediare a ciò gli sviluppatori hanno disseminato l'intera avventura di documenti e video che provano a far luce su alcuni avvenimenti degli episodi precedenti, ma nonostante ciò qualche passaggio narrativo potrebbe comunque sfuggire. In questa occasione i protagonisti sono nuovamente Sora e Riku, che incaricati dal Mago Yen Sid, dovranno viaggiare per sette fantastici mondi per sbloccare altrettante serrature magiche, facendo però attenzione ai nuovi nemici, i Dream Eaters, letteralmente i mangiatori di sogni, che in universo onirico rappresentano ovviamente un pericolo letale.

Questo é ovviamente soltanto l'incipit, di una storia coinvolgente e ricca di colpi di scena seppur, come da tradizione della serie, un po' ingarbugliata. Ad inficiare purtroppo sull'accessibilità del titolo bisogna segnalare la mancata localizzazione del gioco in italiano (ed anche in spagnolo); sappiamo bene che fino agli anni 2000 giocare ai titoli in inglese era prassi comune, ma nel 2012 infastidisce sapere che un gioco non di nicchia ma ad alto budget come il suddetto non venga tradotto rischiando dunque di non poter essere apprezzato in toto dai giocatori italiani poco avvezzi alla lingua di Shakespeare.

L'avventura parte in maniera un po' lenta, ed il ritmo del gioco tende a soffrire soprattutto per via della mole di spiegazioni e per i numerosi tutorial. Superati però i primi venti/trenta minuti un po' stranianti il gioco inizia a mostrare i suoi lati migliori. La prima novità riguarda il sistema di combattimento: per i pochissimi che non lo sapessero Kingdom Hearts é un action rpg, dove gli scontri sono l'elemento preponderante nel gameplay. Grazie al nuovo Flowmotion sarà possibile interagire con diversi elementi dello scenario da sfruttare non solo come scorciatoie per i livelli, ma soprratutto per rendere i combattimenti molto più frenetici e spettacolari. Ci si potrà aggrappare su un palo per colpire più nemici contemporaneamente, oppure rimbalzare da una parete all'altra per un attacco a sorpresa o addirittura questa tecnica potrà essere impiegata direttamente contro gli avversari più grossi, su cui potremo letteralmente volteggiare per dare via a delle letali combo. L'importanza dei combattimenti é legata anche all'esigenza di dover far crescere di esperienza i propri personaggi, soprattutto in prossimità di uno scontro con un boss dovremo arrivare ben preparati e degnamente equipaggiati. Non dovremo barcamenarci molto alla ricerca di combattimenti, dato che la rigenerazione dei nemici (a volte anche eccessiva) ci assicurerà una buona dose di punti esperienza.

Decisamente apprezzabile invece (ma non é una novità per la serie) la buona gestione del command deck, ossia del menù relativo agli attacchi ed agli incantesimi dei protagonisti. Si potrà infatti personalizzarlo (e proseguendo nel gioco aumenteranno le possibilità in tal senso) permettendoci di attivare in maniera immediata i vari comandi. A regalare un po' di freschezza ai combattimenti ci pensa anche l'introduzione degli Spirits, simpatiche creature opposte ai Dream Eaters, che andranno create miscelando vari ingredienti raccolti durante le esplorazioni. Gli spirits sono ampiamente personalizzabili e con essi ci si potrà cimentare in alcuni divertenti minigiochi (che sfruttano il touch screen) per migliorare il proprio grado di affinità.