Kingdom Hearts 3D: Dream Drop Distance

di Paolo Mulas
Essi potranno infatti darci una mano nelle battaglie dandoci la possibilità di effettuare degli attacchi combinati. Gli spirits sono anche lo spunto per parlare del massiccio sfruttamento da parte degli sviluppatori delle principali caratteristiche peculiari della console; il touch screen viene infatti utilizzata per diversi minigiochi e per alcuni tipi di attacco, grazie alla fotocamera si potrà interagirecon la Realta Aumentata (vi sono anche delle carte speciali incluse nella confezione) anch'essa legata alla genesi delle simpatiche creature, mentre tramite lo spot pass si potranno effettuare degli scambi con gli altri giocatori. Il titolo é anche compatibile con il Circle Pad Pro, accessorio non esattamente indispensabile in questo gioco che però agevola, grazie al secondo analogico, la gestione delle telecamere altrimenti un po' ballerine in alcuni frangenti. La più importante novità però, che per altro risalta anche nel titolo é appunto il sistema Drop.

In parole povere ci alterneremo nel gioco controllando i due protagonisti, potremo dunque vivere l'avventura da due diversi punti di vista, riaffrontando anche gli stessi ambienti che presenteranno alcune sfide differenti. Sulla carta l'idea dell'alternanza é decisamente interessante, contribuisce infatti alla varietà ed alla longevità del titolo, in pratica però non tutto ci convince al 100%. Il drop potrà infatti essere chiamato a piacere dal giocatore ma altresì obbligatoriamente dalla Cpu allo scader di un lasso di tempo. Esistono degli accorgimenti per poter prolungare una sessione alla guida di un determinato personaggio, però in alcuni casi potrebbe non essere esattamente piacevole dover riprendere da capo lo scontro contro un nemico coriaceo oppure essere costretti a tornare sui propri passi per aver perso l'orientamento dopo il drop. Le ambientazioni sono da sempre state uno dei punti della forza della serie, anche perché hanno sempre potuto contare sul fascino dell'immaginario disneyano.

Anche in questo episodio avremo a che fare con dei livelli davvero spettacolari (basati tra l'altro su pellicole del calibro di Pinocchio, Fantasia, Il gobbo di Notre Dame, Tron ed altre ancora), dove potremo interagire con i relativi personaggi. L'unico rimprovero in tal senso é legato ad una certa sensazione di povertà in alcuni stage, legata sopratutto all'esigua presenza di personaggi non giocanti. Accanto ai combattimenti che come abbiamo già accennato hanno un ruolo preponderante nell'economia del gameplay, c'é ovviamente grande spazio all'esplorazione, che se proficua ci darà modo di raccogliere numerosi oggetti per potenziare i due protagonisti e gli spirits.



Un po' deboli invece le fasi platform, anche perché in molti casi queste possono essere quasi “saltate” sfruttando il Flowmotion. Non mancano poi alcune importanti varianti sul tema, come dei minigiochi o il dive, una sorta di raccordo tra un livello e l'altro dove saremo impegnati in una spettacolare caduta libeta (ancor più bella da vedere sfruttando il 3D della console) nella raccolta di oggetti e in scontri volanti. In linea di massima occorreranno almeno una ventina d'ore per arrivare ai titoli di coda del gioco, ma il tempo può ovviamente dilatarsi per i numerosi obiettivi secondari e per chi volessi cimentarsi, solo a titolo d'esempio, nella scoperta di tutti gli spirits.

Tecnicamente con Kingdom Hearts il 3DS viene sfruttato in maniera quasi impeccabile, il 3D regala un impatto visivo ancor più spettacolare, mentre le ambientazioni (fatti i salvi i nei già citati) si fanno apprezzare per design e realizzazione. Come nella migliore tradizione SquareEnix non possono poi mancare numerosi filmati atti allo scopo di coinvolgere ulteriormente il giocatore. Ottimo anche il comparto sonoro, delle musiche di Fantasia (che può vantare alcuni tra i migliori brani di musica classica della storia), passando ovviamente per i temi originali e remixati di Yoko Shimomura. Di grande qualità anche il doppiaggio, mentre per volerci male dobbiamo purtroppo ancora ricordare la discutibile scelta da parte della software house nipponica di non tradurre il gioco in italiano (solidarietà in tal senso anche i nostri cugini ispanofoni).

Kingdom Hearts 3D Dream Drop Distance, pur essendo considerato per certi versi uno spin off, é una produzione degna dei due episodi della saga principale. Un prodotto curato sotto ogni aspetto, che in questo caso porta in dote un discreto carico di novità che ben sfruttano il 3DS. Se pazienterete durante le prime fasi un po' tediose avrete poi modo di apprezzare un action gdr profondo e ricco.