Kingdom Hearts: Birth by Sleep

di Fabio Fundoni
Kingdom Hearts Quasi 3
Nato dal fortunato, anzi fortunatissimo, connubio tra gli universi Square e Disney, il mondo di Kingdom Hearts torna nuovamente a far parlare di se, questa volta attraverso PSP. Facciamo un salto indietro nel tempo e torniamo a quando tutto ebbe inizio, dando il via alle avventure che abbiamo vissuto con Sora e compagni a cavallo tra PlayStation 2 e qualche sgroppata su console portatili Nintendo. Con l'ormai onnipresente Nomura al timone della produzione, scopriamo le avventure di Terra, Aqua e Ventus (Ven, se preferite), tre giovani combattenti dotati di micidiali Keyblade, l'ormai famosa arma magica dalla forma di una enorme chiave.

Impegnati nel cercare di entrare a far parte della casta dei Maestri, sommi protettori della Luce contro l'Oscurità che minaccia il mondo, i tre si ritrovano catapultati in una storia che li porterà a visitare tutti i mondi racchiusi nell'universo, alla ricerca dello scomparso Maestro Xehanort, personaggio da subito ambiguo in quanto sostenitore della possibilità di una convivenza tra bene e male, a patto di riuscirne a mantenere i delicati equilibri. La partenza li porterà a vivere il complicato evolversi della situazione, naturalmente visitando gli ormai classici pianeti dedicati alle varie saghe Disney.



Si va da Biancaneve e i Sette Nani per arrivare a L'isola che Non C'é, passando per un buon numero di mondi dedicati alle fiabe che hanno saputo stregare grandi e piccini, senza naturalmente scordare alcuni livelli “a sorpresa” che vi lasceremo il piacere di scoprire da soli. Come chi ha già avuto il piacere di giocare i precedenti episodi sa, il mix tra Disney e Final Fantasy “style” non rappresenta un mero mezzo commerciale per vendere qualche copia in più, ma ha saputo dimostrarsi un felice matrimonio capace di donare emozioni e trame di un certo spessore, naturalmente cementate dalla sempre fiorente vena artistico-tecnica di Square Enix.

Topolino sempre in tasca
Come in passato, almeno per la serie principale del brand, il gioco si sviluppa tramite le meccaniche di un action in terza persona, dove dovremo guidare il nostro eroe scegliendo uno tra i tre protagonisti a disposizione. No, non si tratterà semplicemente di decidere chi utilizzare, ma in base alla scelta di preferire Terra, Aqua o Ventus cambierà tutto il nostro gioco. Ognuno di questi vivrà infatti una differente avventura, seguendo la propria strada e le proprie inclinazioni. Tre storie diverse che si intrecceranno svariate volte, andando a creare un mosaico che sarà completo unicamente se vi impegnerete nel giocarle tutte, vivendo così i vari eventi dagli occhi di ognuno dei protagonisti. Insomma, una vera manna per i “puristi” e per la longevità, visto che vi serviranno poco meno di quaranta ore per terminare le storie disponibili, senza contare il buon numero di livelli di difficoltà selezionabili. Square Enix ha anche deciso di inserire un filmato segreto visibile solo dai giocatori che affronteranno le impostazioni più difficili, insomma una sfida nella sfida.

Corpose novità sono invece arrivate dal sistema di combattimento, creato e pensato appositamente per dare un maggior ventaglio di opzioni e combinazioni agli utenti più riflessivi, senza però abbandonare il metodo classico fatto da un pulsante per attaccare, uno per schivare e parare, uno per saltare e uno per utilizzare oggetti e incantesimi rigorosamente in tempo reale, comunque utilizzabile dai meno riflessivi anche se non particolarmente utile sulla lunga distanza. Principalmente l'innovazione deriva dall'utilizzo dei “comandi speciali”, una lista composta da diversi slot (in base al vostro livello) che potrete comporre con un mix di magie, colpi particolari e oggetti. Con l'uso della croce direzionale durante i combattimenti, selezionerete il comando desiderato, sfruttandone il potere e lo stile di lotta. Ogni comando necessiterà di essere ricaricato aspettando un po' di tempo dopo ogni utilizzo, ma questa necessità porterà il giocatore a studiare e sfruttare particolarissime combo create dalla concatenazione dei vari comandi.

Inoltre, una volta riempita una apposita barra a suon di colpi consequenziali, avremo l'opportunità di accedere a particolari mosse devastanti, dagli effetti differenti in base ai comandi utilizzati. Poteva bastare questo per portare una ventata di novità? Naturalmente no, perché più utilizzeremo i differenti elementi, più questi saliranno di livello, diventando più potenti e sbloccando altre abilità, con un sistema che va ad affiancarsi alla classica crescita del personaggio, oggi come ieri basata sui punti esperienza rilasciati dopo le vittorie. Possibile inoltre mixare i vari comandi per dare vita a nuovi attacchi, così da creare un combat system di tutto rispetto. Aggiungiamo anche una nuova barra dedicata alle Unioni Dimensionali, cioé la possibilità di chiamare altri personaggi in proprio aiuto, e un nuovo metodo per lanciare alcune magie, basato sull'utilizzo di un mirino azionabile con l'ausilio dei pulsanti dorsali. É chiaro come Square Enix abbia messo tantissima carne al fuoco, donando una profondità di fondo al gioco da non sottovalutare.




Croce (direzionale) e delizia
Purtroppo però, il bello della teoria non trova sempre riscontro nella pratica, lasciando al giocatore più di un problema per tramutare in realtà tutte le opzioni possibili. Riuscire a coordinarsi nell'utilizzo dei movimenti in combattimento (leva analogica) e la selezione di comandi (croce direzionale) é un problema non da poco, visto che entrambi sono forzatamente da utilizzare con lo stesso pollice, rendendo necessaria l'abilità di un fachiro per avere risultati ottimali. Negli scontri normali non sentirete troppo il peso della cosa, ma contro i boss più duri potreste collezionare più di un game over a causa di aver mancato lo spostamento mentre cercavate di selezionare la magia desiderata. Consigliamo qualche ora di allenamento, questa volta più che mai indispensabile soprattutto ai livelli più alti.

Altro problema é legato alle telecamere, spesso poco precise proprio quando incontreremo i nemici più grossi. Questo inoltre va ad unirsi all'utilizzo del “lock-on”, gestibile con i dorsali che però, inevitabilmente, servono anche per cambiare la visuale... in breve tempo capirete che é molto facile perdere il proprio bersaglio proprio per cercare di cambiare punto di vista, un problema non da poco visto che, talvolta, la sconfitta dipenderà più da ciò che da una nostra reale mancanza. Ci ritroviamo dunque con un gameplay pregno di contenuti non ancora però sviluppato alla perfezione, probabilmente per l'architettura della stessa PSP e il suo set di controlli. D'altro canto non é un mistero che il gioco era stato concepito inizialmente per vedere la luce su console casalinghe...

Applausi a scena aperta per quel che riguarda la longevità del titolo legata non solo alla storia principale, di cui abbiamo parlato poco sopra. I minigiochi che troverete durante il vostro girovagare sono davvero tanti e tutti ben confezionati, senza dimenticare la grande novità del multiplayer. Sia in locale che online (solo però con la connessione Ad Hoc, tramite PlayStation 3) potrete dare vita a sfide per un massimo di sei utenti contemporaneamente, con match che offriranno diverse modalità, dal combattimento classico ad altre che non stiamo a svelarvi (ma che potrete sbloccare portando avanti la storia). Insomma, Birth By Sleep si farà accantonare difficilmente!

Ennesima aggiunta che spicca per spessore é rappresentata da un particolarissimo gioco da tavolo, simile per alcuni versi al Monopoli, dove tirando dei dadi muoveremo il nostro personaggio su varie caselle tra bonus e malus, potendo acquistarne alcune in modo da far pagare pegno a chi vi capiterà sopra. Vi segnaliamo con particolare forza questa modalità, perché giocandoci potrete ricevere parecchie sorprese... provare per credere!

Tecnicamente da Favola
Square Enix, dopo Dissidia e Crisis Core, dà nuovamente una dimostrazione di quanto sia possibile tirar fuori graficamente dalla console portatile Sony, creando un colpo d'occhio che non manca di stupire qualsiasi utente. Tralasciando qualche texture leggermente sotto tono, modelli poligonali e ambientazioni sono una gioia per gli occhi, da pagare però con frequenti caricamenti a qualche rallentamento. Certo, é possibile installare parte del gioco su memory stick per renderlo più performante, ma la schermata di “load” rimane comunque un po' troppo presente. Tra le opzioni di gioco potrete poi scegliere se aumentare la qualità dei colori e sfruttare maggiormente l'hardware di PSP, eliminando qualche rallentamento a discapito della durata della batteria (evitate di farlo se non avete vicino il caricabatterie). Il sonoro é come sempre di alto livello, grazie a temi musicali famosissimi tratti dai film Disney e a una gran cura nel doppiaggio, di qualità superiore alla media.

Kingdom Heart Birth By Sleep offre una avventura epica, capace di tenere il giocatore incollato al piccolo schermo di PSP, soprattutto se si sta parlando di un player affezionato alla saga e quindi affamato di nuove informazioni su questo fantastico mondo. Divertente e tecnicamente curato a livelli maniacali, il gioco si offre come un must degli action-jrpg, benché presenti alcuni difetti impossibili da non segnalare. Se il titolo che aspettate con tanta impazienza si chiama Kingdom Hearts 3, vi assicuriamo che questo prequel non sarà un misero antipasto, ma saprà soddisfarvi e tenervi impegnati per settimane e settimane in un contesto da sogno.