Kingdom Hearts
di
Giuseppe 'Sovrano' Schirru
Ci si aspettava un'opera titanica dalla collaborazione tra Squaresoft e Disney, quel che a mio parere ne è scaturito invece, è un gioco semplice e divertente, una sorta di fiaba da gustare dall'inizio alla fine. Tutto ciò però non è teso a sminuire tecnicamente un capolavoro come questo bensì a sottolineare come la vera qualità del prodotto non risieda in questo frangente. Kingdom Hearts va oltre i pixel, oltre le texture dei palazzi e oltre i poligoni che compongono ogni singolo personaggio. Il fulcro, l'essenza non è qua, e non va ricercata di certo nel reparto grafico o in quello sonoro, bensì bisogna capire qual è l'anima di questo prodotto, quel qualcosa che lo fa diventare grande, maestoso e immane al tempo stesso.
Quello stesso qualcosa che lo rende unico. Secondo me quel qualcosa è la sua semplicità, forse solo apparente, o la sua atmosfera fiabesca che ci riporta ai tempi di quand'eravamo bambini, ma lasciandocela assaporare con la mentalità da grandi. Un universo che è più sogno che realtà, quello di Kingdom Hearts, che ci riporta in quel luogo dove vivono i personaggi magici, le fate, i folletti, la bella addormentata, Peter Pan, Topolino, Paperino, Minnie, Pluto, Aladin, Jafar ma anche Squall, Cloud, Sephirot, Aeris, Tidus, Cid e così via dicendo.
Ci siamo forse lasciati abbagliare da questo entusiasmo? Direi di no. Le promesse dei programmatori erano veramente incredibili, e non pochi erano i dubbi balenati nelle menti dei più scettici. Ma se è vero che tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, per fortuna con la Square c'è di mezzo un solo piccolo fiumiciattolo, quindi se con capolavoro assoluto non ci si può sbilanciare, si può sempre parlare di "semplice capolavoro". E Squaresoft ha fatto ancora una volta centro, stavolta coadiuvata dalla Disney: in fondo due menti sono meglio di una.
Dopo la piccola ma doverosa premessa, andiamo a vedere un po' il gioco che abbiamo tra le mani. La prima domanda che viene naturale porci, è che cosa abbiano in comune famosissimi personaggi Disney come Paperino, Topolino e Pluto con Tidus, Cloud e Squall, ovvero alcuni dei protagonisti di Final Fantasy. Apparentemente niente e francamente stentavo a credere che qualcuno potesse riuscire a mescolare personaggi di realtà così diverse. Da una parte i più celebri personaggi partoriti direttamente dalla brillante mente di Walt Disney, dall'altra i protagonisti appartenenti alla più famosa, importante e stupefacente saga della storia dei videogames, prestigioso stendardo di una software house come la Squaresoft che a memoria d'uomo non ha mai mancato il bersaglio, sfornando sempre, quasi in maniera regolare e programmata, capolavori su capolavori. Ed è appunto dalla inedita collaborazione tra la celebre casa nipponica e la Disney Interactive che nasce una delle idee più azzardate, ma al tempo stesso più intriganti dell'intera produzione PS2: Kingdom Hearts.
Kingdom Hearts
8.5
Voto
Redazione
Kingdom Hearts
Un gioco semplice e spassoso, che, come direbbe Pennac, aiuta a ricordare che il tempo dei videogiochi, così come il tempo dell'amore, dilata il tempo della vita. Dietro questo prodotto, che raccoglie in se tanti personaggi appartenenti al mondo di Final Fantasy e a quello Disney, c'è molto di più di un gioco per bambini. Tecnicamente ben realizzato, con un gameplay profondo e una longevità a cui i titoli Square ci hanno abituati, Kingdom Hearts è un Action RPG come non se ne vedevano da tempi, ma prima ancora è una fiaba, una di quelle perle che nel mondo videoludico si fanno sempre più rare. E questo non è poco...