Kingdom Hearts HD 1.5 ReMIX
di
Kingdom Hearts Re: Chain of Memories
Sora, Paperino e Pippo seguono Pluto, che ha in bocca una lettera col sigillo reale, all'interno di un castello: non sanno perché, ma hanno la sensazione che il Re e i loro amici siano raggiungibili in qualche modo attraverso esso. Quello che non sanno é che la costruzione é il Castello dell'Oblio, dove i ricordi possono sparire, trasformarsi o affiorare dal profondo, finché é difficile capire cosa é verità e cosa illusione. Nel frattempo anche Riku deve esplorare il Castello, più precisamente le segrete, per fronteggiare l'oscurità che si annida nel suo cuore.
KH Re: CoM presenta numerose differenze sostanziali rispetto all'originale KH, in quanto nel castello dell'Oblio tutto ha effetto in funzione delle carte magiche. Di per loro, i piani del castello sono “neutri”, ma per accedervi Sora dovrà usare una carta “strappata” dai suoi ricordi, ricreando così degli ambienti ispirati ai luoghi visitati nel primo KH. Ciascun piano sarà suddiviso in “stanze” collegate da porte: la forma, la quantità di nemici e di tesori della stanza saranno ancora una volta stabilite dalle carte-mondo utilizzate per aprire la porta.
In battaglia, il gioco fa un “passo indietro” rispetto all'action puro di KH: gli scontri non sono svolti nell'ambiente di gioco ma in apposite arene a cui si accede toccando i nemici girovaghi, e sono ancora una volta gestiti dalle carte. Qualsiasi azione, dal singolo colpo di Keyblade all'invocazione di un alleato, persino l'intervento di Pippo e Paperino, é legato all'utilizzo di una carta, e qualsiasi azione può essere interrotta nel momento in cui l'avversario attiva una carta di valore più elevato. Se le carte a disposizione terminano é necessario “ricaricare” il mazzo, con conseguente dispendio di tempo; é inoltre possibile “storare” fino a tre carte per ottenere delle combo (tra l'altro, sommandone il valore), ma così facendo si perde l'accesso alla prima per il resto dello scontro.
Questo sistema, a primo acchito, fa un po' storcere il naso, soprattutto arrivando dai combattimenti action e frenetici delle fasi avanzate di KH. Inizialmente é molto facile trovarsi in difficoltà a causa di carte-attacco di basso valore (e quindi facilmente contrastabili, soprattutto da determinati nemici) che, se combinate, portano velocemente all'assottigliamento del mazzo. Quando però si comincia a prenderci dimestichezza, si impara a ottimizzare la composizione del mazzo (che naturalmente é limitata) e soprattutto a gestirlo in battaglia, il gioco assume un sapore completamente differente: rimane sempre attivo e frenetico, ma anche piuttosto tattico e decisamente più accattivante di quanto il primo approccio non lasciasse intendere. Le cose poi cambiano ulteriormente quando da Sora si passa al controllo di Riku, con mazzo fisso e ancora più necessità di praticità.
Dal punto di vista della trama, il gioco ricalca in larga parte lo schema del predecessore: micro mondi con problemi indipendenti da risolvere per accedere alle fasi successive, o da ri-affrontare per potenziarsi, ma super-trama portante che unisce insieme i pezzi e si ricollega agli eventi del passato - e del futuro. Nella fattispecie, la super-trama di Re: CoM é più corposa e profonda rispetto a quella dell'originale KH, sintomo di un universo più “maturo” e legato ad altri progetti; viceversa, le micro-trame appaiono un po' più scialbe e fini a loro stesse, tanto da poter essere giocate in qualsivoglia ordine o quasi. Inoltre, mentre la super-trama affronta tematiche assolutamente nuove, le micro-trame riprendono nuovamente i lavori Disney già affrontati, sebbene reinterpretate nell'ottica dei “ricordi” che spariscono.
Ad ogni modo, una volta presa confidenza col sistema, anche questo capitolo del mondo di KH si fa amare per la sua atmosfera e per la sua profondità, fungendo da ottimo ponte verso KH2 - chissà che non arrivi anche questo in HD prima del 3...
Kingdom Hearts 358/2 Days
358/2 Days non può esistere senza Chain of Memories, ma anche viceversa: i due giochi sono profondamente legati sebbene, di fatto, i protagonisti non si incontrino mai. Protagonista del titolo originariamente realizzato per DS é Roxas, il cui nome é di fatto l'anagramma di Sora con l'aggiunta della lettera X, tredicesimo membro dell'Organizzazione dei “Nessuno”, da essa accolto in quanto prescelto del Keyblade. Chi sono i Nessuno? Sono creature senza cuore, come gli Heartless, ma sulle loro origini non vi rovineremo la sorpresa: vi basti sapere che Sora e Roxas sono legati molto più di quanto il semplice nome possa fare. I Nessuno combattono gli Heartless per assorbirne i cuori e ricreare in questo mondo il leggendario Kingdom Hearts, nella speranza di ottenere così un cuore proprio.
Ne é riprova il fatto che Roxas comincia la sua avventura come Nessuno poco prima che Sora entri nel Castello dell'Oblio: ponte tra le due storie - oltre alla presenza in entrambe di Riku - é il personaggio di Axel, mentore e migliore amico di Roxas che ad un certo punto dovrà recarsi per l'appunto al Castello dell'Oblio, e lì comparirà in Re: CoM. Altro personaggio importantissimo della vicenda é Xion, una ragazza in grado, come Roxas, di utilizzare il Keyblade: da principio incapace di parlare, Xion diventa sempre più socievole mentre cresce la sua amicizia con il protagonista. Ben presto, i tre hanno un rapporto che ricorda molto quello di Sora, Riku e Kairi.
Raccontare di più sulla trama di 358/2 sarebbe scorretto, ma d'altro canto c'é poco che si possa dire relativamente alla sua presenza nella compilation dato che, come spiegato, é presente solo in filmati, cinematiche, dialoghi e qualche schermata di testo riassuntiva. L'importante é sapere che la trama é legata a doppio refe a quella di Re: CoM e che con esso consolida il ponte verso KH2, il cui inizio parte in effetti dalla conclusione di 358/2. Una presenza dovuta, dunque, più per completezza narrativa che non per esigenza ludica, ma prendersi il proprio tempo per seguire l'intera vicenda é certamente consigliabile per chi ama eviscerare tutti i segreti.
Conclusioni sull'opera
A monte della qualità specifica dei tre prodotti separati, KH 1.5 HD ReMIX presenta una conversione tecnica piuttosto buona: posto che dal lato audio é stato necessario un ritocco minimo per avere comunque un'ottima qualità, dal punto di vista grafico si é lavorato in maniera efficace per incrementare il numero di poligoni e la qualità delle textures. Intendiamoci: siamo ben lontani dagli sfarzi dei titoli attuali, e certamente in KH3 ci aspettiamo molto di più, ma é anche vero che il concept alla base dell'opera é quello del cartone animato che strizza assai gli occhi ai più giovani, quindi va certamente più che bene così.
Diverse polemiche sono state mosse sulla scelta dei titoli, soprattutto sulla presenza “solo in filmato” del capitolo DS. La verità é che gli episodi proposti hanno perfettamente senso messi insieme: abbiamo il capostipite e i due seguiti “paralleli” che traghettano la storia all'antefatto di KH2. pur vero che manca il prequel Birth By Sleep, ma é anche vero che questo non era stato “pensato” all'epoca del primo KH e giocarlo prima, forse, potrebbe guastarne parte della “magia” - perché la magia delle favole é anche quella di non sapere troppe cose prima del tempo. Certo é un peccato che 358/2 non sia “giocabile”, ma non sarebbe stata sensata la sua assenza per passare direttamente a KH2 - che molti gli avrebbero preferito in questa collection.
Il prodotto é insomma un ottimo punto di partenza per chi in precedenza non ha avuto modo di giocare le origini della saga: ben realizzato e ordinato, prepara perfettamente a KH2 - o a un ipotetico 2.5 HD ReMIX, magari comprensivo di Re: Coded e di Dream Drop Distance (convertiti o in filmato), o perché no dell'assenteista BbS - offrendo ovviamente numerosissime ore di gioco grazie a due titoli longevi e a un lungo racconto da guardare. Ovviamente, se avete già giocato la saga, la nuova veste ha poco da darvi in più, ma può mai mancare a un vero fan un gioco simile? A voi la risposta...
Sora, Paperino e Pippo seguono Pluto, che ha in bocca una lettera col sigillo reale, all'interno di un castello: non sanno perché, ma hanno la sensazione che il Re e i loro amici siano raggiungibili in qualche modo attraverso esso. Quello che non sanno é che la costruzione é il Castello dell'Oblio, dove i ricordi possono sparire, trasformarsi o affiorare dal profondo, finché é difficile capire cosa é verità e cosa illusione. Nel frattempo anche Riku deve esplorare il Castello, più precisamente le segrete, per fronteggiare l'oscurità che si annida nel suo cuore.
KH Re: CoM presenta numerose differenze sostanziali rispetto all'originale KH, in quanto nel castello dell'Oblio tutto ha effetto in funzione delle carte magiche. Di per loro, i piani del castello sono “neutri”, ma per accedervi Sora dovrà usare una carta “strappata” dai suoi ricordi, ricreando così degli ambienti ispirati ai luoghi visitati nel primo KH. Ciascun piano sarà suddiviso in “stanze” collegate da porte: la forma, la quantità di nemici e di tesori della stanza saranno ancora una volta stabilite dalle carte-mondo utilizzate per aprire la porta.
In battaglia, il gioco fa un “passo indietro” rispetto all'action puro di KH: gli scontri non sono svolti nell'ambiente di gioco ma in apposite arene a cui si accede toccando i nemici girovaghi, e sono ancora una volta gestiti dalle carte. Qualsiasi azione, dal singolo colpo di Keyblade all'invocazione di un alleato, persino l'intervento di Pippo e Paperino, é legato all'utilizzo di una carta, e qualsiasi azione può essere interrotta nel momento in cui l'avversario attiva una carta di valore più elevato. Se le carte a disposizione terminano é necessario “ricaricare” il mazzo, con conseguente dispendio di tempo; é inoltre possibile “storare” fino a tre carte per ottenere delle combo (tra l'altro, sommandone il valore), ma così facendo si perde l'accesso alla prima per il resto dello scontro.
Questo sistema, a primo acchito, fa un po' storcere il naso, soprattutto arrivando dai combattimenti action e frenetici delle fasi avanzate di KH. Inizialmente é molto facile trovarsi in difficoltà a causa di carte-attacco di basso valore (e quindi facilmente contrastabili, soprattutto da determinati nemici) che, se combinate, portano velocemente all'assottigliamento del mazzo. Quando però si comincia a prenderci dimestichezza, si impara a ottimizzare la composizione del mazzo (che naturalmente é limitata) e soprattutto a gestirlo in battaglia, il gioco assume un sapore completamente differente: rimane sempre attivo e frenetico, ma anche piuttosto tattico e decisamente più accattivante di quanto il primo approccio non lasciasse intendere. Le cose poi cambiano ulteriormente quando da Sora si passa al controllo di Riku, con mazzo fisso e ancora più necessità di praticità.
Dal punto di vista della trama, il gioco ricalca in larga parte lo schema del predecessore: micro mondi con problemi indipendenti da risolvere per accedere alle fasi successive, o da ri-affrontare per potenziarsi, ma super-trama portante che unisce insieme i pezzi e si ricollega agli eventi del passato - e del futuro. Nella fattispecie, la super-trama di Re: CoM é più corposa e profonda rispetto a quella dell'originale KH, sintomo di un universo più “maturo” e legato ad altri progetti; viceversa, le micro-trame appaiono un po' più scialbe e fini a loro stesse, tanto da poter essere giocate in qualsivoglia ordine o quasi. Inoltre, mentre la super-trama affronta tematiche assolutamente nuove, le micro-trame riprendono nuovamente i lavori Disney già affrontati, sebbene reinterpretate nell'ottica dei “ricordi” che spariscono.
Ad ogni modo, una volta presa confidenza col sistema, anche questo capitolo del mondo di KH si fa amare per la sua atmosfera e per la sua profondità, fungendo da ottimo ponte verso KH2 - chissà che non arrivi anche questo in HD prima del 3...
Kingdom Hearts 358/2 Days
358/2 Days non può esistere senza Chain of Memories, ma anche viceversa: i due giochi sono profondamente legati sebbene, di fatto, i protagonisti non si incontrino mai. Protagonista del titolo originariamente realizzato per DS é Roxas, il cui nome é di fatto l'anagramma di Sora con l'aggiunta della lettera X, tredicesimo membro dell'Organizzazione dei “Nessuno”, da essa accolto in quanto prescelto del Keyblade. Chi sono i Nessuno? Sono creature senza cuore, come gli Heartless, ma sulle loro origini non vi rovineremo la sorpresa: vi basti sapere che Sora e Roxas sono legati molto più di quanto il semplice nome possa fare. I Nessuno combattono gli Heartless per assorbirne i cuori e ricreare in questo mondo il leggendario Kingdom Hearts, nella speranza di ottenere così un cuore proprio.
Ne é riprova il fatto che Roxas comincia la sua avventura come Nessuno poco prima che Sora entri nel Castello dell'Oblio: ponte tra le due storie - oltre alla presenza in entrambe di Riku - é il personaggio di Axel, mentore e migliore amico di Roxas che ad un certo punto dovrà recarsi per l'appunto al Castello dell'Oblio, e lì comparirà in Re: CoM. Altro personaggio importantissimo della vicenda é Xion, una ragazza in grado, come Roxas, di utilizzare il Keyblade: da principio incapace di parlare, Xion diventa sempre più socievole mentre cresce la sua amicizia con il protagonista. Ben presto, i tre hanno un rapporto che ricorda molto quello di Sora, Riku e Kairi.
Raccontare di più sulla trama di 358/2 sarebbe scorretto, ma d'altro canto c'é poco che si possa dire relativamente alla sua presenza nella compilation dato che, come spiegato, é presente solo in filmati, cinematiche, dialoghi e qualche schermata di testo riassuntiva. L'importante é sapere che la trama é legata a doppio refe a quella di Re: CoM e che con esso consolida il ponte verso KH2, il cui inizio parte in effetti dalla conclusione di 358/2. Una presenza dovuta, dunque, più per completezza narrativa che non per esigenza ludica, ma prendersi il proprio tempo per seguire l'intera vicenda é certamente consigliabile per chi ama eviscerare tutti i segreti.
Conclusioni sull'opera
A monte della qualità specifica dei tre prodotti separati, KH 1.5 HD ReMIX presenta una conversione tecnica piuttosto buona: posto che dal lato audio é stato necessario un ritocco minimo per avere comunque un'ottima qualità, dal punto di vista grafico si é lavorato in maniera efficace per incrementare il numero di poligoni e la qualità delle textures. Intendiamoci: siamo ben lontani dagli sfarzi dei titoli attuali, e certamente in KH3 ci aspettiamo molto di più, ma é anche vero che il concept alla base dell'opera é quello del cartone animato che strizza assai gli occhi ai più giovani, quindi va certamente più che bene così.
Diverse polemiche sono state mosse sulla scelta dei titoli, soprattutto sulla presenza “solo in filmato” del capitolo DS. La verità é che gli episodi proposti hanno perfettamente senso messi insieme: abbiamo il capostipite e i due seguiti “paralleli” che traghettano la storia all'antefatto di KH2. pur vero che manca il prequel Birth By Sleep, ma é anche vero che questo non era stato “pensato” all'epoca del primo KH e giocarlo prima, forse, potrebbe guastarne parte della “magia” - perché la magia delle favole é anche quella di non sapere troppe cose prima del tempo. Certo é un peccato che 358/2 non sia “giocabile”, ma non sarebbe stata sensata la sua assenza per passare direttamente a KH2 - che molti gli avrebbero preferito in questa collection.
Il prodotto é insomma un ottimo punto di partenza per chi in precedenza non ha avuto modo di giocare le origini della saga: ben realizzato e ordinato, prepara perfettamente a KH2 - o a un ipotetico 2.5 HD ReMIX, magari comprensivo di Re: Coded e di Dream Drop Distance (convertiti o in filmato), o perché no dell'assenteista BbS - offrendo ovviamente numerosissime ore di gioco grazie a due titoli longevi e a un lungo racconto da guardare. Ovviamente, se avete già giocato la saga, la nuova veste ha poco da darvi in più, ma può mai mancare a un vero fan un gioco simile? A voi la risposta...