Kingdom Hearts Re:coded

di Fabio Fundoni
Neo Sora
Siamo alla fine di Kingdom Hearts 2 e, dopo innumerevoli avventure, tutto quel che abbiamo fatto alla guida di Sora e soci é indelebilmente scritto sulle pagine del diario del Grillo Parlante, testimone e narratore di avventure senza fine. Ma come in una partita ad un videogame in cui il salvataggio sparisce senza motivo, ecco che tutte le vicende racchiuse nel magico libro scompaiono, sbiadendo assieme alle parole scritte dal Grillo. Logicamente, in un mondo sempre in pericolo, la cosa non poteva passare inosservata anche perché, il nostro piccolo “Mister Coscienza” é un tipetto decisamente meticoloso e attento al proprio lavoro. Eccolo dunque afferrare il bianco (internamente) tomo e correre da re Topolino, per avvertirlo di quello che sta succedendo.



Il nostro roditore antropomorfo preferito, in compagnia dei fedelissimi Pippo e Paperino, inizia così a studiare il caso, scoprendo che i mondi del suo reame (tutti o quasi legati ad una particolare ambientazione Diseny) sono stati attaccati da imprecisati bug che stanno facendo comparire ovunque strani cubi , oltre agli immancabili heartless, mostri oscuri estremamente pericolosi e aggressivi. Cosa fare per sistemare la situazione? Visto che tutto sembra essere legato ad un sistema simil-computerizzato, in quello che potrebbe ricordare il sottobosco della trilogia di Matrix, la migliore delle soluzioni é richiamare una versione digitalizzata di Sora, l'indimenticato eroe che, grazie al potere del keyblade, tante castagne ha levato dal fuoco di Topolino. Senza più memoria dei fatti accaduti e con una figura incappucciata da inseguire, Sora si mette alla ricerca della soluzione, pronto a sfruttare le sue doti di magico guerriero. Si torna in scena!

Ma cosa dovremo fare noi per trovare il bandolo di questa matassa? Naturalmente, preso il comando del protagonista “originale” della serie, inizieremo un'avventura che ci porterà a ritoccare le mitiche zone visitate in passato, alla ricerca di una soluzione per questa invasione “a cubetti”. Incontreremo così gran parte del cast già conosciuto in un continuo “dejà vu” barcamenandoci, ancora una volta, in un gameplay action con lievi sfumature RPG. Tutto si muove in una esplorazione degli ambienti che, di volta in volta, sarà logicamente indirizzata ad un particolare obiettivo che passerà pet l'eliminazione delle interferenze o, se volete, dei bug. Una volta scovate le “porte” per entrare in una dimensione che ricorda (appunto) molto da vicino la “matrice” vista in Matrix, dovremo sconfiggere tutti i nemici in essa presenti per riportare le cose allo stato originale e curare, un po' alla volta, le pagine del Grillario.

Un bug nel mio gioco
Come da tradizione, Sora combatte menando fendenti di keyblade, ma il gameplay prende decisamente spunto da quanto visto e giocato di recente su PSP con l'episodio Birth By Sleep. Si tratterà quindi di saper gestire al meglio un numero limitato di azioni speciali, oggetti e magie da equipaggiare e utilizzare con un apposito tasto tra un colpo e l'altro. Ogni opzione sarà gestita da una barra ricaricabile che la renderà, dunque, sfruttabile solo ad intervalli regolari. Tutto é naturalmente “condito” dalla solita ricchezza contenutistica, fatta di moltissime possibilità che, concatenate tra loro, daranno vita a nuovi colpi speciali da usare sul campo di battaglia.



Mettendo a segno una serie di colpi consecutivi, andremo poi a riempire un indicatore estremamente utile per le sorti dei combattimenti che, in base al livello che raggiungeremo, sbloccherà immediatamente abilità utilizzabili in automatico e, al suo apice, delle mosse “limit” che faranno un gran male a qualsiasi avversario, dotate anche di alcuni mini-game che, se eseguiti a dovere, ne miglioreranno l'efficacia. Ovviamente avremo varie scelte che influenzeranno tali fattori, principalmente legate al keyblade che utilizzeremo e alla sua evoluzione. Le opzioni sono tante e starà all'utente riuscire a sfruttarle al meglio nelle varie occasioni. D'altro canto, ci sarà da dedicarsi alla sottile arte della scelta anche per quel che riguarderà la crescita principale di Sora che, con il salire dei livelli, sarà gestibile in una schermata chiamata “Matrice Status”.

Come i fan di Final Fantasy noteranno subito, la Matrice Status ricorda da vicino la sferigrafia del decimo capitolo di questa saga, cioé un grosso tabellone a caselle, in stile gioco da tavolo, in cui dovremo piazzare i chip guadagnati durante le partite per sbloccare alcuni bonus per Sora. Studiando a dovere la situazione potremo avere enormi benefici, sarà quindi il caso di dedicare la dovuta attenzione a questa schermata. Ma le novità non si fermano qui perché, per dare una ventata di freschezza al gameplay, si é deciso di inserire alcune sezioni di gioco non propriamente action, ma ispirate a diversi generi. Un esempio? Senza rovinarvi troppo la sorpresa, sappiate che vi troverete persino a dover affrontare dei livelli di platform in due dimensioni, con enormi boss di fine livello ad attendervi per farvi la festa!

Scuri e senza cuore
Una cosa é certa: sono ormai anni che milioni di fan di questa saga sono in attesa del tanto sognato terzo episodio, trovandosi spesso davanti a spin-off che, nel bene e nel male, non hanno colmato il vuoto di un mancato capitolo principale. Re:coded non si presenta certo con questo intento, ma nella sua formula riesce comunque a divertire e interessare. Sia ben chiaro che la trama presenta una discreta piattezza e molte lacune, ma il gioco riesce persino a chiarire alcuni punti lasciati in precedenza in sospeso (naturalmente non saremo certo noi a svelarveli). Titolo da avere a tutti i costi? Forse per chi ama alla follia Kingdom Hearts, mentre per tutti gli altri ci sono diversi fattori che potrebbero essere un deterrente all'acquisto. Appunto la trama é uno di questi, perché visitare nuovamente i soliti mondi potrebbe essere un'arma a doppio taglio. Da un lato il piacere di assaporare le indimenticate sensazioni del passato, dall'altro la mancanza nuovi stimoli, con una narrazione che, talvolta, sembra quasi perdersi in se stessa.

Il gameplay poi, sebbene foriero di novità e decisamente più vario che in passato, non può certo definirsi ottimo o ottimizzato. Il Nintendo DS ha tanti pregi, ma Square Enix sembra non essere ancora riuscita a trovare la formula magica per adattarlo al suo stile di action. Talvolta i movimenti non sono precisi (che rabbia cascare a terra dopo una serie di salti in sequenza...), ma il peggio si vede nei combattimenti. La gestione delle abilità speciali, legata all'utilizzo combinato di tasti e dorsali, va a cozzare contro l'attacco principale e la schivata, rischiando di farci subire qualche colpo di troppo. Ancora peggio poi la telecamera, legata anch'essa ai tasti dorsali con l'aggiunta della croce direzionale. Riuscire ad avere una visuale pratica é abbastanza complicato, e il “lock-on” inserito per ovviare il problema non riesce ad essere realmente risolutivo. Evidentemente tutti questi difetti sono lo scotto da pagare per giocare un titolo che, meglio ricordarlo, nasce come trasposizione di un progetto indirizzato ai telefoni cellulari.

La longevità é nella media del genere, con circa venticinque ore che vi serviranno per esplorare a fondo ogni angolo a disposizione (cosa molto utile, visti i bonus che potrete rintracciare). Da segnalare anche la possibilità di creare un proprio avatar da utilizzare in collegamento wireless con altri Nintendo DS, ma attenzione: non siamo davanti ad un multiplayer vero e proprio, semplicemente potremo scambiare alcuni mini-livelli di gioco per sbloccare oggetti utili in game. Si, nella media, come nella media sono anche grafica e sonoro, entrambi più che discreti, ma incapaci di far sentire il giocatore totalmente appagato. Se da un lato abbiamo buoni modelli poligonali e filmati ottimi, dall'altro abbiamo cut scene statiche e indecisioni del motore grafico. Se il doppiaggio (inglese, con sottotitoli italiani) é di livello cinematografico, dall'altro le musiche non lasciano il segno.

Un'occasione mancata? No, anzi, un gioco divertente e godibile. Ma quando si porta il nome di Kingdom Hertas, il pubblico si aspetta sempre una produzione di livello eccelso, da tutti i punti di vista. E, soprattutto, la pazienza per l'arrivo di Kingdom Hearts 3 inizia a scemare. Re:coded, comunque, é un buon modo per ingannare l'attesa, ma non la risposta a tutte le nostre domande.